Eutanasia, Guidi: “Non strumentalizziamo il dolore per togliere di mezzo i fragili”
Antonio Guidi, neuropsichiatra e già Ministro per la famiglia commenta la decisione della Corte Costituzionale sull’eutanasia attiva
Ieri, 16 febbraio, la Corte Costituzionale ha bocciato il quesito sull’eutanasia dichiarandolo inammissibile.
Referendum sull’eutanasia dichiarato inammissibile
Con questa decisione viene fermato il referendum che puntava ad abrogare parte dell’articolo 579 del codice penale, il quale prevede il reato di omicidio di persona consenziente.
Il referendum promosso dell’associazione Luca Coscioni mirava ad abrogare parte dell’articolo 579 del permettendo quella che si definisce eutanasia attiva. Parliamo di eutanasia attiva nel caso di un medico che somministra intenzionalmente una iniezione o altro farmaco a un paziente che chiedo di essere condotto alla morte.
Il presidente della Corte Costituzionale Italiana Giuliano Amato ha spiegato che il referendum non era sull’eutanasia (eutanasia passiva, ovvero l’astensione o l’interruzione arbitraria di un intervento medico per facilitare il morire di una persona) ma sull’omicidio del consenziente. E che accettare quesito avrebbe reso lecito l’omicidio del consenziente in casi più numerosi e diversi aprendo a pericolosi precedenti.
“Leggere o sentire che chi ha preso la decisione non sa cosa è la sofferenza ci ha ferito ingiustamente”, ha detto il presidente della Corte ai giornalisti.