Ex Dazio, dal Campidoglio lo stop al progetto di riqualificazione
Dal Campidoglio uno stop: uffici centrali fermano nascita del polo di Protezione Civile
La riqualificazione del Dazio di via Ardeatina, all’incrocio con via di Vigna Murata e via di Tor Carbone, sembra essere lontana. Qui, nei locali dei bagni pubblici sarebbe dovuto sorgere un presidio della Protezione Civile. Ma, a quanto pare, “gli uffici centrali del Campidoglio fermano la riconversione dell’ex Dazio di via Ardeatina”.
A parlare è il presidente del Municipio VIII Andrea Catarci, che ripercorre tutte le tappe della vicenda. “La storia parte da lontano. Dopo un lungo iter, lo scorso anno il Municipio prende in carico l’area, in stato di degrado con cumuli di rifiuti e accampamenti di fortuna. Si procede alla bonifica della zona, al posizionamento di una recinzione e di un cancello nel cortile di pertinenza nonché alla demolizione di un prefabbricato abusivo adibito ad attività commerciale. Si sigla un protocollo di intesa con le associazioni di Protezione civile Millennium, Brigata Garbatella e il Gruppo Volontari dei Sommozzatori, al fine di fare di quegli spazi un punto di riferimento per gli interventi di tutela del territorio e in particolare per il contrasto alle emergenze ambientali”.
Una battaglia lunga, quella del Municipio VIII, che rischia di essere vanificata. Aver messo in standby il progetto ha già comportato che nei mesi scorsi, poco tempo dopo la bonifica, si reinstallassero nell’area recintata dai new jersey alcuni alloggi di fortuna (qui il video). Ora che lo stop potrebbe essere reale, l’area del Dazio rischia di precipitare nuovamente nel degrado.
Il progetto di riqualificazione sembrava procedere per il meglio. Poi, però “il Dipartimento del Patrimonio rinviene un verbale di consegna dei locali all’AMA, per la realizzazione di bagni pubblici in occasione del Giubileo del 2000”, continua Catarci. “Malgrado l’AMA si dichiari immediatamente disponibile a restituire gli spazi, essendo venuta meno la funzione a servizi igienici ed avendo peraltro disdetto le relative utenze, il Dipartimento pone il veto al progetto perseguito dal Municipio, bloccando tutto e rifugiandosi nella comoda posizione di nullafacente”. Tutto questo, nonostante “l’articolo 68 del Regolamento del Decentramento Amministrativo preveda la titolarità degli Enti municipali su tali immobili”, incalza Catarci.
La tanto ostentata vicinanza al territorio, la tanto ostentata attenzione per le periferie di Roma cade quindi come un castello di sabbia. E non manca di farlo notare lo stesso Catarci che, piccatamente, ringrazia di cuore “l’assessore al Patrimonio di Roma Capitale Alessandra Cattoi e la Giunta capitolina per l’ennesimo atto di arrogante centralismo che comporta gravi ripercussioni negative per l’intero territorio”.