Ezio Greggio: respingo cittadinanza onoraria di Biella per la Segre e la Memoria
Il sindaco si difende: la proposta a Greggio era precedente alla mozione delle liste civiche per la cittadinanza alla Segre
In Italia è sempre più raro che una decisione o una proposta resti tale, senza rimbalzare tra diverse frange politiche e ideologiche, suscitando lo scandalo di una e il compiacimento di quella opposta.
L’ultima è la vicenda della cittadinanza onoraria di Biella. Giovedì scorso la mozione di due liste civiche di Biella proponevano il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, in quanto “testimone della tragedia dell’Olocausto e interprete dei valori di giustizia e di pace tra gli esseri umani“, accolta favorevolmente da Movimento 5 Stelle e Forza Italia, respinta invece da Lega e Fratelli d’Italia.
Ieri 19 novembre è giunto invece l’annuncio di conferire la cittadinanza onoraria al conduttore Ezio Greggio, per la sua “popolarità televisiva, come conduttore, giornalista, attore e regista, per il suo costante impegno nell’associazione ‘Ezio Greggio per i bambini prematuri’. Il sindaco di Biella, forse per spostare le maldicenze sul suo rifiuto di riconoscere la citadinanza onoraria alla Segre ha annunciato in modo trionfante e festoso il riconoscimento a Greggio, finendo su tutti i giornali per questa che non è solo una svista, ma un segnale che forse dovrebbe attivare un campanello sociale e morale.
Questa mattina il sindaco di Biella a Radio Capital ha dichiarato che che i tempi delle due “potenziali cittadinanze onorarie”, sono diversi e la richiesta a Greggio era precedente al respingimento di quella della Segre, le quali si sarebbero poi accavallate creando un equivoco nella loro comunicazione.
Insomma tra presunte strumentalizzazioni e polemiche, il più assennato in questa vicenda è stato proprio Greggio, il quale ha gentilmente rifiutato questo riconoscimento dalla città piemontese. Le sue motivazioni sono il rispetto per la senatrice, per la Storia, i ricordi e il valore della memoria. E aggiunge anche per mio padre, che ha trascorso diversi anni nei campi di concentramento.