Farina di grillo e non solo: come riconoscere i cibi con insetti dalle etichette
Il primo diritto del consumatore è quello di essere correttamente informato sul contenuto di ciò che acquista
Pane e pasta fatti con granulato di verme e farina di grilli? Al di là delle scelte soggettive il primo diritto del consumatore è quello di essere correttamente informato sul contenuto di ciò che acquista. La trasparenza deve essere assicurata dal produttore e pretesa dal consumatore sul piano commerciale, per ragioni di salute e per ragioni di tipo etico.
Gli alimenti fatti di insetti saranno presto una realtà tra le corse dei supermercati, ecco allora come riconoscerli quando si fa la spesa.
Insetti nei cibi, come scegliere consapevolmente leggendo le etichette
L’Unione Europea che ha dato il via libera alla commercializzazione dei cosiddetti novel food, cibi ad alto contenuto proteico e che dovrebbero essere più sostenibili in termini ambientali. Larve dei vermi della farina minore, larve della tarma della farina (tenebrione mugnaio), locusta migratoria.
Le diciture possono essere varie, ma ad oggi quelle più comuni sono quelle che indicano l’uso della farina di grilli in prodotti soprattutto lievitati come pane e biscotti. Il termine usato sarà Acheta domesticus. I termini usati per indicare le larve gialle sono Tenebrio Molitor, ma anche la larva del verme della farina minore individuato con Alphitobius diaperinus.
Le diciture a cui prestare attenzione
Alphitobus diaperinus (Larve del verme della farina minore)
Tenebrio molitor Linnaeus (Larve della tarma della farina, o tenebrione mugnaio)
Gryllus Locusta migratorius (Locusta migratoria)
Acheta domesticus (Grillo domestico)
Fattore prezzo: un altro indicatore
In caso di dubbio si può tener conto, anche di altri indicatori come per esempio il prezzo. I prodotti che sono realizzati con farine di grillo o simili hanno solitamente un prezzo più alto.
Una accortezza linguistica e terminologica per tutti, perché siamo ciò che mangiamo ma anche ciò che pensiamo e come lo esprimiamo: non dovremmo chiamarla “farina” di insetti, ma polvere, in quanto la farina si ottiene solo dal grano e frumento.