Farmer’s Market Corviale, pronta una mozione in Campidoglio
Si chiederà ordinanza del sindaco per permettere agli operatori di tornare all’interno della struttura
Un’ordinanza del sindaco per permettere agli operatori di tornare all’interno del Farmer's Market di Corviale dopo la determina dirigenziale che ha disposto lo sgombero della struttura di via Mazzacurati per interventi di manutenzione straordinaria. È questo il ‘piano’ di Orlando Corsetti (PD), presidente della commissione Commercio di Roma Capitale, che stamattina ha ricevuto gli operatori insieme ai tecnici del dipartimento Ambiente, a cui fa capo la gestione della struttura.
LA SITUAZIONE. Dopo la sperimentazione triennale avviata dal Campidoglio, da dicembre scorso il mercato vive in una sorta di autogestione, a causa del vuoto normativo dato dall’assenza di un regolamento: in attesa del nuovo bando per l’assegnazione degli spazi, gli operatori si sono costituiti in un’associazione, Contadino Amico (che riunisce 22 dei 24 totali presenti), chiedendo all’amministrazione di essere regolarizzati. Lo scorso 28 marzo, poi, è arrivata la determina dirigenziale del Dipartimento che a causa di alcune infiltrazioni d’acqua, definite dai lavoratori “minime e ridottissime”, ha portato da Pasqua allo sgombero della struttura, con il risultato che ora il Farmers Market si è spostato in strada. Gli uffici parlano di un problema strutturale la cui sistemazione, oneri compresi, verrebbe a costare all’amministrazione circa 100mila euro (10mila secondo gli operatori).
GLI OPERATORI: “NON CE LA FACCIAMO PIÙ”. “Abbiamo già raccolto 2mila firme per la riapertura del mercato. All’esterno i prodotti si rovinano, la Asl giustamente potrebbe intervenire e inoltre diamo un cattivo servizio a una clientela che è alla ricerca di qualità, che vede ogni sabato 1.500-2000 persone frequentare il mercato”, hanno spiegato gli operatori in commissione, non senza una nota polemica: “Qualcuno come il presidente del Consiglio dell’XI Municipio, Emanuela Mino, mai entrata e mai vista nel mercato, parla anche di illegalità, e sarebbe l’anziana signora di 81 anni che fa la sarta e non è autorizzata? Sabato scorso i vigili sono venuti a multarci, non ce la facciamo più, dateci la possibilità di continuare a lavorare. Chiediamo di annullare la determina perché non c’è alcun problema di agibilità, visto anche che al mercato del Tiburtino, un ex capannone cinematografico, non c’è neanche una mattonella a norma eppure gli operatori lavorano. Ripristinate questa legalità e fateci lavorare, poi fate il bando – l’appello dei lavoratori, come riferisce l'agenzia DIRE – noi non aspettiamo altro”.
“Bisogna concentrarsi subito per risolvere i problemi burocratici che non vi permettono di operare: dobbiamo capire se la commissione può da subito lavorare su un regolamento che punti a sanare la situazione amministrativa, tutelando l’associazione che si è costituita e facendo un bando per i posti vacanti”, ha detto Corsetti, annunciando una mozione di indirizzo da presentare domani in Assemblea capitolina. Se l’obiettivo dell’amministrazione è quello di mantenere questo servizio, “in attesa che il bando venga formalizzato chiediamo all’assessore a Roma produttiva Marta Leonori (che ha competenza in materia nonostante la gestione sia del dipartimento Ambiente, ndr), riconoscendo l’associazione, di lavorare per tenere aperto il mercato, e penso che tutto questo si possa fare con un’ordinanza del sindaco, con la riapertura immediata del Farmers Market – ha proseguito l’esponente del Pd – Anche il presidente dell’XI Municipio, Maurizio Veloccia mi ha confermato la volontà politica di mantenere quella struttura come Farmers Market, ha già formalizzato richiesta al dipartimento per il riconoscimento di chi ha titolo a stare dentro e stanno lavorando su bando per assegnazione postazioni. Secondo Veloccia il problema dell’agibilità non è irrisolvibile”.
Per il presidente della commissione Commercio, quindi, “l’obiettivo è eseguire gli interventi di manutenzione riaprendo e mantenendo aperta la struttura, circoscrivendo e transennando le aree interessate come hanno spiegato i tecnici degli uffici. Quantifichiamo gli interventi e verifichiamo se esistono le risorse, anche se su questo sono molto scettico: la soluzione giusta, se l’associazione fosse disponibile, sarebbe quella di un intervento economico diretto degli operatori, affrancando poi i costi sul canone che dovrebbero corrispondere all’amministrazione”. E per quanto riguarda il pagamento dell’Osp da parte degli operatori, a partire da dicembre scorso, con il termine della sperimentazione, ha concluso Corsetti, “l’idea è quella di equiparare gli operatori a quelli dei nostri mercati rionali anche perché offrono effettivamente un servizio alla cittadinanza, visto che il mercato rionale più vicino da lì è a Monteverde”.