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Fattura Elettronica e forfettari: le novità dal 1° luglio 2022

Dal 1 luglio 2022 anche i contribuenti che agiscono in regime forfettario sono obbligati all’emissione della fattura in formato elettronico

Tastiera di un pc

Tastiera di un pc

Dal 1 luglio 2022 anche i contribuenti che agiscono in regime forfettario sono obbligati all’emissione della fattura in formato elettronico. Si tratta di una delle modifiche che sono state approvate in Consiglio dei Ministri il 13 aprile 2022 con il Decreto Legge n. 36/2022.

Molte sono le novità previste, ma le sanzioni non partiranno in maniera immediata, per dare il tempo ai professionisti di abituarsi al nuovo regime. L’utilizzo della fattura elettronica prevista, è la medesima di tutti i soggetti che vi erano già obbligati dal 1 gennaio 2019.

Tutte le novità

Anche i forfettari dal 1 luglio 2022 devono fare i conti con la fatturazione elettronica, le modalità di compilazione e di invio sono le medesime previste fin dal principio e per maggiori informazioni è possibile collegarsi al sito fatturapro.click.

L’obbligo di e-fattura entra in vigore per i contribuenti in regime di vantaggio e forfettario. I soggetti per cui l’esonero è terminato sono quelli che operano in regime di vantaggio, regime forfettario, hanno esercitato l’opzione di cui agli art 1 e 2 della legge 16 dicembre 1991, n.398 e che nel periodo di imposta precedente hanno conseguito dall’esercizio di attività commerciali provenienti per un importo non superiore a euro 65.000.

L’obbligo si applica a tutti i forfettari che hanno percepito ricavi e compensi superiori ai 25.000 euro, solo dal 2024, l’estensione avverrà a tutti. In tutto ciò è stato previsto di non far partire immediatamente le sanzioni, che si applicheranno solo dopo il terzo trimestre del periodo di imposta 2022. È dunque possibile emettere la fattura fino a 30 giorni dopo l’effettuazione dell’operazione.

L’approvazione arriva dall’Europa

Per arrivare all’obbligo di fattura elettronica anche per i forfettari è stato indispensabile un percorso piuttosto lungo che è passato anche per la Commissione Europea. Quest’ultima aveva proposto una proroga fino al dicembre 2024, inoltre l’estensione dell’obbligo ai soggetti passivi che si avvalgono della franchigia.

Quello che ha fatto anticipare i tempi sono stati i benefici di cui l’Italia gode da quando è stata inserita nel sistema la fattura elettronica obbligatoria. Il primo tra tutti i risultati è il successo nella lotta alla frode fiscale.

La relazione presentata dall’Italia ha convinto anche il Consiglio dell’Unione Europea, che ha dato il via libera all’applicazione anticipata dell’obbligo. Un obbligo partito in ritardo rispetto all’accettazione da parte del Consiglio dell’Unione Europea in quanto era prima necessario annullare l’esonero previsto per i forfettari dalla legge di introduzione della fattura elettronica. Un annullamento che è avvenuto con il decreto legge n. 36/2022.

Fattura elettronica e regime forfettario: come funziona

In precedenza abbiamo affermato che per l’emissione della fattura elettronica occorre utilizzare le medesime modalità sfruttate fino ad ora da tutti coloro che hanno già risposto all’obbligo dal 1 gennaio 2019.

Per l’emissione della fattura elettronica occorre innanzitutti disporre di un software in grado di codificare i file in XML (formato obbligatorio per la e-fattura) e di inviarla all’SDI che procede al controllo degli elementi essenziali e procede poi alla consegna.

Molti sono i software disponibili sul mercato per la gestione dell’intero sistema della e-fattura. Grazie ad essi è possibile compilare il documento fiscale, apporre la firma digitale e quindi procedere all’invio con SDI.

Una procedura che a primo impatto può risultare difficile da compiere ma che una volta presa confidenza con il sistema sarà non solo semplice ma anche immediata, senza più nessun bisogno di stampare la fattura e conservarne la versione cartacea.

Ricezione ed archiviazione

È possibile ricevere la fattura elettronica utilizzando la propria casella PEC, entrando nell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate e attraverso i software a cui abbiamo accennato poco fa. Il formato in cui vengono ricevute ed archiviate le fatture è l’unico previsto dalla legge quello XML.

La conservazione della fattura deve avvenire in formato digitale per i 10 anni previsti dalla legge. Un processo che grazie al software che si utilizza per l’emissione del documento avviene in maniera automatica e semplice.

Inoltre buona parte dei software permette anche l’accesso automatico all’archivio da parte del commercialista o di chi si occupa dei conti dell’azienda. Un sistema estremamente semplice e veloce che permette di velocizzare buona parte del lavoro.