Febbre del Nilo, da giugno a oggi 15 casi e 4 decessi. Ecco di che si tratta
15 casi e 4 decessi in Italia per la Febbre del Nilo, la nuova malattia che sta tenendo alta l’attenzione degli esperti
A segnalarlo è un bollettino a cura del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e del Centro studi malattie esotiche dello Zooprofilattico sperimentale di Abruzzo e Molise.
Che cos’è la Febbre del Nilo
Si chiama “Febbre del Nilo“, si tratta di “una malattia provocata dal virus West Nile, un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome) e oggi diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America”.
Non si trasmette da uomo a uomo, ma solo attraverso la puntura di zanzara e può risultare asintomatico, quanto portare alla morte.
I casi
Dallo scorso giugno al 19 luglio sono quindici i casi registrati di infezione da West Nile virus in Italia. Tra i pazienti, quattro sono deceduti. I dati evidenziano che il numero dei contagi avvenuto è maggiore ma in ogni caso paragonabile a quello registrato in anni non pandemici.
Nove casi si sono manifestati in una forma neuro invasiva. Di questi, si registrano 4 in Emilia Romagna, 3 in Veneto e 2 in Piemonte. 5 invece quelli identificati in donatori di sangue, registrati 2 in Lombardia, 3 in Veneto. Unico il caso di un sintomatico, avvenuto in Veneto. Sommati ai casi accertati, ce ne sono altri tre neuro-invasivi in corso di conferma in Veneto. Ne sono stati segnalati altri 2 dall’Ussl Euganea.
Per gli esperti la situazione è delicata
“La situazione è delicata” spiega Maria Caramelli, del Laboratorio Sorveglianza Malattie Emergenti Istituto Zooprofilattico, “anche perché il proliferare delle zanzare in questi giorni di gran caldo rende tutto più difficile, come il surriscaldamento globale che sta determinando una maggiore circolazione delle zanzare e di conseguenza dei virus da esse veicolati”.