Fede: San Paolo è l’essenza della conversione totale
Nelle sue lettere San Paolo scrisse per ben 164 volte il termine “Cristo è in noi e noi in Cristo”, l’essenza della sua conversione
Sulla strada di Damasco egli subì la chiamata di Gesù Cristo, che misericordiosamente gli disse perché lo perseguitasse. A Questo punto San Paolo non seppe cosa rispondere e dunque umilmente gli chiese “Signore cosa devo fare?” Cristo gli indicò la strada per Damasco e la soluzione che avrebbe trovato in città. Mentre il sacerdote Zaccaria subì la metanoia col “mutismo” durato nove mesi, in quanto mise in discussione quanto Dio stesso per mezzo dell’Arcangelo gli aveva detto. Dunque la sua purificazione dal peccato terminò con lo scrivere sulla tavoletta il nome di suo figlio: Giovanni e quindi la sua trasformazione totale alla nuova visione dell’Alleanza eterna di Dio.
In Zaccaria torna la Parola e la conversione è totale e inizia a lodare Dio nel Tempio. San Paolo ebbe un trattamento più radicale, la sua metanoia di purificazione a accettazione della Buona Novella si realizzò con la totale cecità per tornare per mano di Anania a vedere un mondo nuovo. Dio che è in lui e lui che è in Dio, cioè Gesù Cristo già risorto e tornato al Padre, vivo e vegeto. Sicché si può affermare che la Conversione di San Paolo è il culmine della sua metanoia. Infatti nelle sue lettere egli scrisse per ben 164 volte il termine “Cristo è in noi e noi in Cristo”, che è l’essenza della conversione alla Buona Novella. Gesù è sempre accerchiato dai suoi apostoli e da una massa enorme di gente, ossia la simbiosi totale di Cristo-Dio con i suoi e il Popolo fedele.
San Paolo dette risultanza evidente proprio scrivendo per ben 164 volte questo binomio di Cristo in noi e noi in Cristo, nostro Signore e Salvatore. San Paolo è l’essenza della conversione totale e ciò lo ha dimostrato per tutta la sua vita, durante la quale non ha fatto altro che ripetere costantemente il nesso inscindibile di Gesù in Noi e Noi in Gesù. Questa è la Fede in Cristo e quando questo binomio perfetto si manifesta nella pratica quotidiana di amare gli altri le porte della santità e delle beatitudini celesti sono aperte per gli uomini e le donne. Entrambi hanno abbandonato il cuore indurito dei padri e accolto nel cuore, nell’anima, e nella mente, il Dio Trino e Uno.
Sergio Giubilei