Festa dell’Unità Roma 2014, i manifesti sono abusivi
“Affissione abusiva”: ecco la sentenza degli Uffici di Roma Capitale
Manifesti abusivi a Roma. Non è certo una novità, ma la particolarità sta nel fatto che sono quelli che annunciano l’arrivo della Festa dell’Unità di Roma, edizione 2014. Una kermesse politica, quella di quest’anno, che non si avvia sotto i migliori auspici.
Già il 17 Giugno, sul quotidiano Il Tempo, in un articolo di Daniele Di Mario si lamentava il fatto che la Festa dell’Unità, quest’anno, è allestita nei pressi di via di Porta Ardeatina, nel parco della Casa del Jazz. Location, quest’ultima, inserita nel bando dell’Estate Romana – quest’anno depauperata degli eventi storici, un’estate triste e incompleta, quella che si annuncia, almeno a livello culturale – in cui, però, a quanto pare è già tutto avviato dal 15 Giugno. Dal bando dell’Estate Romana sono escluse tutte le manifestazioni culturali politiche o di partito.
Le domande che Di Mario sul Tempo si pone sono legittime: “Se la Casa del Jazz è stata inserita dall’Assessorato tra le aree messe a bando e se ancora non si conoscono quante e quali associazioni ne hanno fatto richiesta né la relativa graduatoria, perché la Festa dell’Unità e la connessa manifestazione Metropolis ne hanno preso possesso, allestendo stand, palchi e quant’altro? Non solo. Tanto il Pd Roma quanto il Circolo degli Artisti da giorni hanno reso pubblico il calendario e gli orari delle inziative. E se un’associazione avesse fatto richiesta della Casa del Jazz, ottenendo un punteggio sufficiente? Come fanno a sapere che nessuna associazione ha partecipato al bando per quella location o non verrà reputata idonea? Già il 17 maggio il Pd Roma annunciava il trasloco della Festa da Parco Schuster alla Casa del Jazz auspicando un’intesa con la struttura (…). Possibile che il Campidoglio abbia commesso una leggerezza simile: assegnare al Pd un’area poi inserita nel bando per l’Estate Romana?”.
Ma tornando ai manifesti, un Fonzie (ma magari è Renzi-e?) senza testa col pollice all’insù e la giacca in pelle, ormai identificativa del premier, occupa tutta la locandina dell’evento. Peccato, però, che arrivi il Comune di Roma a dichiarare abusive quelle affissioni, e lo rende noto a tutti, apponendo sopra dei manifesti a chiare lettere. Il partito della ‘trasparenza’, quindi, si rende reo di affissioni abusive.
*La foto che vedete è stata postata sulla bacheca Facebook del sindaco Ignazio Marino