Festa della Candelora, ecco perché ricorre il 2 febbraio
Oggi si celebra la ricorrenza della Candelora. Ecco di che si tratta e perché viene festeggiata oggi, 2 febbraio
Una ricorrenza religiosa molto conosciuta e per molti anche particolarmente sentita, soprattutto in regioni come la Sicilia e la Sardegna. Stiamo parlando della Candelora, la tradizionale celebrazione che ricorre oggi, 2 febbraio.
Di che si tratta
E’ la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, o anche nota come la Purificazione di Maria e ricorre esattamente dopo 40 giorni di distanza dal Natale, subito dopo i cosiddetti giorni della Merla, che vanno a chiudere il mese di gennaio. Un momento molto sentito, anche in virtù della notevole considerazione popolare che prevede, nella tradizione, la benedizione di candele e ceri all’interno delle chiese.
Le origini
Il termine Candelora trae origine da “candelorum” proprio per il fatto che che, in questa giornata, vengono benedette le candele, simboleggianti la Luce di Cristo. La cosiddetta “luce per illuminare le genti”, come ricorda l’episodio del vecchio Simeone, in occasione della presentazione al Tempio di Gerusalemme del bambino Gesù.
Una prassi voluta dalla legge giudaica e destinata ai primogeniti maschi. La cerimonia delle candele potrebbe forse anche derivare dall’antica pratica romana di accendere torce in onore di Giunone Februata. Era infatti consuetudine nella notte tra l’1 e il 2 febbraio, dedicare a Iuno Sospita o Iuno Februata una processione con fiaccole accese.
Un rituale tenuto dalle donne romane, avente la finalità di propiziare la purificazione della città e dei suoi abitanti attraverso la luce delle fiaccole accese. Un modo apotropaico per allontanare tenebre, auspicando rinascita e fertilità della terra, anche in previsione della primavera.
La festa della Candelora, inizialmente era celebrata il 14 febbraio, poiché venivano considerati 40 giorni dopo l’Epifania. Solo nel VI secolo la ricorrenza fu anticipata al 02 febbraio da Giustiniano I di Bisanzio .
Per molti, questa giornata viene dedicata all’usanza di togliere il presepe.
La Candelora raccontata nelle filastrocche
Molto presente e raccontata anche attraverso le filastrocche, la ricorrenza è stata ripresa in diverse epoche.
“Candelora dell’inverno semo fora, ma se piove e tira vento, dell’inverno semo dentro“, ricordava un celebre adagio che sottolineava anche una certa valenza climatica e meteorologica.
Tante altre rime e divertissement linguistici di carattere popolare rendono ancora protagonista questa celebrazione. Tra questi, “La neve della Candelora dura quanto la suocera con la nuora“; o ancora, “Candelora scura dell’inverno non si ha paura“; o “Candelora l’inverno è finito, ma se vuoi essere sicuro aspetta l’annunziata, se vuoi essere certo aspetta l’uscita della lucertola, e se vuoi sistemarti comodo deve cantare la cicala“.
Quel che è certo è che tra valenza religiosa e note di carattere folkloristico la celebrazione a distanza di molti secoli è ancora oggi, in qualche modo, sentita e riconosciuta.