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Feste di Natale con Dpcm, ma quindi cosa si può fare e cosa no?

Feste di Natale con Dpcm, cerchiamo di chiarire i punti delle norme anti-Covid che più interessano gli italiani

Tra le domande che gli italiani si pongono più spesso relativamente a queste complicate feste di Natale, ci sono gli spostamenti tra regioni, pranzi in famiglia rientri dall’estero. Proviamo a chiarire alcuni punti illustrati nella conferenza stampa del premier Conte il 3 dicembre.


Per le vacanze di Natale e Capodanno è consentito il rientro presso la propria residenza o domicilio. I giorni 25, 26 dicembre e il 1° gennaio sono vietati tutti gli spostamenti sia tra regioni che tra comuni. Si muovono solo coloro che devono assistere persone non autosufficienti. Occorre dunque un’autocertificazione in cui si dichiara tale necesità.

Il governo non limita legalmente il numero massimo di commensali dei giorni di festa, che ricordiamo devono abitare nello stesso comune, ma consiglia che siano conviventi o almeno provenienti da un solo nucleo familiare.

Resta l’orario del coprifuoco nazionale entro le 22. Se si rientra dall’estero vige la regola del tampone entro le 48 ore antecedenti a ingresso nel territorio nazionale di arrivo la quarantena dura due settimane.

Dal 21 dicembre fino al 6 gennaio è vietato spostarsi nelle seconde case e/o fuori dalla propria regione, anche se gialla. Per quanto riguarda bar, pub, ristoranti, pasticcerie e gelaterie sono aperti dalle 5 alle 18 nelle zone gialle, mentre in quelle rosse arancioni sono chiusi. Così come sono chiusi gli impianti sciistici. Invece gli hotel sono aperti, restano chiusi i negozi dei centri commerciali nei giorni festivi.

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