Festival canzone: Sanremo stupisce ma fino a un certo punto…
Per l’ennesima volta l’organizzazione sembra dimenticare che Sanremo dovrebbe essere la Città dei fiori…
L’edizione 70 di Sanremo inizia con crediti importanti viste le presenze perentorie di Fiorello e dei super ospiti canori, ma pur avendo tutti gli ingredienti di primaria importanza e qualità, per l’ennesima volta l’organizzazione sembra dimenticare che Sanremo dovrebbe essere la Città dei fiori. Gli unici omaggi floreali donati alle signore presenti sul palco sono ridotti a piccoli e insignificanti bouquet.
A Sanremo anche Rula Jebreal
Chi si aspettava parole tonanti dalla bellissima Rula jebreal è rimasto deluso. La giornalista, al contrario di quanto si potesse pensare ha esordito con una frase ad effetto, che ai più è sembrata una vera e propria sviolinata all’Italia e agli italiani, “Le scale più importanti da cui sono scesa sono state quelle dell’aereo che mi ha portato in Italia”. Improvvisamente la grande massa rimane stupefatta per l’abbigliamento di Achille Lauro, dimenticando che Francesco Facchinetti nel 2004 si presentò vestito in maniera identica ma non si commuove dinanzi al “dramma canoro” che ha visto Tiziano Ferro commuoversi e chiedere scusa per aver stonato dapprima nel brano “Nel blu dipinto di blu”, per poi ribadire la sua serata no con “Almeno tu nell’ universo”. Complimenti sinceri per un artista di rilevanza planetaria che ha saputo rendere umano il suo personaggio davanti a milioni di telespettatori.
Per quel che riguarda i brani musicali, reali protagonisti della manifestazione, riteniamo che siano sempre più simili tra loro al punto di dover rimpiangere brani eseguiti negli anni 70, a dimostrazione che non può esistere il futuro senza dare uno sguardo al passato. Da ultimo ma non meno importante, la positivissima prestazione di Amadeus, che limitandosi a presentare le canzoni scandendo molto bene le parole con articolazioni pressoché perfette, limita i danni e condurrà certamente in porto il grande transatlantico di Sanremo.
Marco Vittiglio, giornalista, critico televisivo