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Festività, fare cena con gli avanzi: cosa bisogna sapere

Molto spesso sulle nostre tavole rimangono molte pietanze non consumate: come “riciclare” gli avanzi per evitare gli sprechi

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Le festività natalizie sono sinonimo di grandi abbuffate e convivialità, ma per molti italiani il piacere della tavola non si esaurisce ai cenoni o ai grandi pranzi. Anzi, le giornate successive offrono l’opportunità di sperimentare nuove ricette con gli avanzi, trasformando ciò che resta delle sontuose cene festive in piatti creativi e gustosi. Dalle zuppe di cardi alle polpette ricavate dagli avanzi di arrosti, passando per verdure gratinate e insalate russe, il periodo post-natalizio è un trionfo di cucina sostenibile.

A cena con la “circular economy”: cos’è

Secondo un’indagine di Coldiretti, il 78% degli italiani si dedica alla “circular economy” culinaria, impegnandosi a consumare quanto rimasto dalle cene festive per evitare sprechi alimentari. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione alla sicurezza alimentare durante la conservazione e il riutilizzo degli avanzi. Giorgio Donegani, portavoce del Consiglio Nazionale dei Tecnologi Alimentari (Otan), ha offerto preziosi consigli per garantire che le pietanze siano gustose e sicure.

La prima regola per evitare problemi di sicurezza alimentare è non lasciare mai gli alimenti cotti a temperatura ambiente per periodi prolungati. Donegani avverte che le alterazioni dei cibi possono iniziare già dopo 20 minuti, specialmente in estate.

I salumi, soggetti a perdita di umidità, si conservano meglio sottovuoto. Investire in una macchina per il sottovuoto, ormai accessibile economicamente, è una scelta consigliata. Se si deve conservare una singola fetta, l’alluminio è preferibile alla pellicola in plastica, che non è adatta al contatto con parti grasse. L’alluminio, inoltre, protegge dalla luce, prevenendo il rischio di irrancidimento.

Avanzi, come conservare i cibi

Gli arrosti affettati si deteriorano più rapidamente rispetto a quelli interi a causa della maggiore esposizione a contaminazioni. Se non si consuma l’intero arrosto, è consigliabile portare in tavola solo la porzione necessaria e conservare il resto in modo appropriato. Un metodo efficace è immergere l’arrosto in una pentola d’alluminio circondata da acqua fredda e ghiaccio prima di trasferirlo in un contenitore di vetro. L’arrosto andrebbe consumato entro due o tre giorni. Nel caso del vitel tonnè, è meglio separare la salsa dalla carne. La salsa può essere conservata in un vasetto di vetro, mentre la carne si congela facilmente in appositi sacchetti.

Quasi tutto si può congelare, ma è importante seguire alcune regole. Le torte di verdure devono essere ben coperte, mentre le fette di pane non vanno messe direttamente in freezer per evitare la formazione di una patina biancastra, chiamata “scottatura da freddo”. Conservando il pane in sacchetti da congelamento, può durare fino a tre mesi senza perdita di qualità.

Un errore comune è rimettere nei vasetti avanzi di sottoli serviti a tavola: questo compromette la sterilizzazione dell’intero contenuto, aumentando il rischio di botulino. Al contrario, il salmone affumicato si presta bene alla conservazione in freezer, mantenendo intatte le sue caratteristiche.

Le cene degli avanzi, dunque, possono essere anche un momento di creatività. Zuppe, polpette e torte salate diventano protagoniste di una cucina attenta all’ambiente e al portafoglio, senza rinunciare al gusto. Con un po’ di accortezza nella conservazione, è possibile prolungare il piacere delle festività e contribuire a un consumo più sostenibile.