Filippo Roma e il mistero del 24 settembre: nuova veste per il volto de Le Iene?
L’intervista a Filippo Roma: “In ogni essere umano non c’è una sola persona…e io cambio veste. I sogni non devono restare nei cassetti”
Da po’ di giorni abbiamo notato un radicale cambiamento di rotta circa il modo di raccontarsi e di raccontare sui Social. Con misurata ironia cambiano i luoghi, le persone, gli ambienti, i panorami, della sua quotidianità. Si tratta del volto storico de Le Iene, Filippo Roma, noto per le scomode inchieste innanzitutto sui politici. Gli appostamenti intorno a Montecitorio sono il suo pane quotidiano; calci, spinte e botte anche. E se fino a poco tempo fa usava i Social principalmente per postare i suoi servizi e relative foto, ora il suo racconto ha un nuovo volto, come ad avvertire i numerosi followers di una novità in arrivo. E infatti….
“Ho letto sui tuoi social un post che mi ha parecchio incuriosito. Cosa succederà il 24 settembre?”
Filippo Roma: oh non ti sfugge niente eh?
“Beh parli di una grande novità, non poteva certo sfuggirmi. Non farci stare in pensiero, non è che lasci ‘Le Iene’?
F: Le Iene sono una maglia attaccata alla mia pelle. Quindi non lascio Le Iene che rimangono la mia strada maestra. Diciamo che imboccherò un sentiero parallelo alla strada maestra.
“In questi due anni abbiamo visto il tuo grande talento nei balletti delle Iene, finalmente la Scala di Milano si è accorta di te?”
F: E’ evidente a tutti quanto siamo strettamente collegati io e qualsivoglia forma di ballo!! Quello che posso dirti però è che il 24 succederà una cosa che stupirà un po’ tutti, non dico come una mia ‘prima’ alla Scala ma quasi. Una cosa che non c’entra niente con quello che ho fatto finora.
“A questo punto diccelo dai…”
F: Ancora non voglio sbottonarmi più di tanto, ma ti assicuro che apparirò in una veste veramente nuova e inattesa rispetto alla mia consueta immagine del rompi coglioni.
“E da dove nasce questa novità?”
F: Sarà perché sto invecchiando? Ironia a parte, strumento a me particolarmente caro per celare una timidezza innata e radicata checché se ne dica, credo nasca dalla consapevolezza che nessuno di noi è sempre uguale a se stesso perché nella nostra sfera interiore si muovono dinamiche a volte misteriose e sconosciute a noi stessi, figurati all’esterno. Dinamiche che ci portano a essere più persone in una, con attitudini e aspirazioni diverse tra loro. Che non vuol essere pericolosamente psicopatici o vivere in una perenne contraddizione, ma accogliere e accoglierci nella nostra multidirezionalità che può essere fonte di ricchezza umana, a discapito del solito e limitante pensiero unico.
“Spiegati meglio…”
Filippo Roma: i cassetti con i sogni vanno aperti
F: Costantemente la società e il nostro tempo storico ci chiedono di essere sempre uguali, sempre riconoscibili, sempre prevedibili, così è tutto più facile da controllare. Le improvvisazioni o i cambiamenti destabilizzano e spesso vengono giudicati, senza ragioni, frutto di follia, insicurezze, paure. E invece no, magari è tutto naturale, perché magari l’essere umano è proprio questo: un continuo divenire. Del resto abbiamo una letteratura molto nutrita su questi temi, non sono certo io ad aver scoperto l’acqua calda…
“Vabbè ci provo per l’ultima volta: ci dici che succederà il 24 settembre?”
F: La cosa che ti posso dire è che i sogni non vanno chiusi nei cassetti, ma quei cassetti vanno aperti. E’ quello che ho fatto io, realizzando così un antico sogno. E comunque andrà ne sarò felice“.