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Film horror in classe, panico tra gli alunni. Fulvio Abbate: “Colpa dell’insegnante”

Lo scrittore: “Film horror in classe? Il docente ha commesso un errore di valutazione. Il clown è una figura orrifica e perturbante”

Fulvio Abbate

Fulvio Abbate


Una storia che dimostra che la visione di un film, snaturata da un contesto preciso, può causare fastidi emotivi e danni psicologici. La notizia arriva da Cremona.

Un docente, in supplenza in una classe terza di una scuola media, ha autorizzato la visione di un film horror in classe, richiesto proprio dai ragazzi. Immagini violente, destabilizzanti che hanno causato effetti negativi sugli alunni. Paura, sconcerto e addirittura nausea. La proiezione dunque è stata quasi immediatamente sospesa, anche se troppo tardi per non innescare inevitabili polemiche.

Puntuale la reazione di molti genitori che hanno contattato il dirigente scolastico, in cerca di spiegazioni. In molti si chiedevano in quale maniera fosse possibile assecondare una richiesta di un film di un certo tipo che, come facilmente intuibile, era potenzialmente in grado di urtare la sensibilità degli alunni.

Banchi di scuola e lavagna

Del resto, in virtù anche dell’età sono facilmente impressionabili e impreparati a gestire quel tipo di emozione. Il dirigente, dal canto suo, ha optato per un telegrafico commento, spiegando che la scuola e l’intera amministrazione, hanno agito secondo le modalità previste. Intanto è stato organizzato un confronto tra genitori, docente e studenti.

Ci chiediamo come si possa però con tale superficialità non contemplare la probabile conseguenza che la visione del film Terrifier, avente come protagonista un pluriomicida seriale travestito da pagliaccio, può generare a degli adolescenti. Soprattutto considerando che, in tempi come questi, i giovani sono sempre più portati a effettuare prove di coraggio, da postare sui social, che non sempre si rivelano alla portata del loro controllo.

La locandina del film Terrifier
La locandina del film Terrifier

Abbiamo chiesto a Fulvio Abbate, scrittore e filosofo, un parere sulla vicenda.

“La mia generazione è stata funestata da “L’esorcista”” – dice Abbate – “Era un film che oggi farebbe ridere sul piano dei trucchi horror. Noi tentammo anche in serata di fare delle sedute spiritiche, fallimentari”.

Fulvio Abbate
Fulvio Abbate

“L’horror è un genere accreditato, alcuni hanno anche un’ampia attività onanistica su questo genere. Se hai coscienza, sai benissimo che è finzione. Il problema si pone quando chi vede un film horror lo identifica con la realtà. Probabilmente questi ragazzi, oltre all’inquietudine dovuta alla loro età, hanno visto proiettati alcuni drammi familiari. Dunque, magari il vero horror per loro è quanto accade in famiglia. Non so in quali forme”.

Fulvio Abbate
Fulvio Abbate

Un docente può autorizzare con questa superficialità la visione di contenuti di un certo tipo?

“Il docente ha commesso un errore di valutazione. Magari è un professore inadeguato. Il clown può rovinare le notti di una classe seconda B, per citare Mario Tessuto. Il clown è una figura orrifica e perturbante, anni fa avrei voluto mettere un clown sulla copertina di un romanzo. La casa editrice me lo proibì”.

Suicidio Napoli
Jonathan Galindo

“Lo ha spiegato anche Freud. L’insegnante forse non lo conosce e non è altresì al corrente dei molti giochi che ormai caratterizzano i giovani e il loro approccio con i social. Dal Blue Whale al fenomeno Jonathan Galindo, quello strano personaggio che induceva i giovani al suicidio sui social.

L’insegnante delle elementari di mia figlia, mostrava loro immagini dei campi di Auschwitz e Birkenau. I bambini restavano traumatizzati, ok.  Ma l’intento era alfabetizzarli sul piano storico, rispetto all’esistenza di un crimine del secolo trascorso, vale a dire la Shoah“.