Finta morte di Bergoglio: la sceneggiatura perfetta
Nel libro El Sucesor, Bergoglio annuncia che ha rinnovato il cerimoniale per le esequie pontificie e che quindi, una volta trapassato, sarà velato e sepolto
Il fascino della porpora paga sempre al botteghino, e da anni fioccano romanzi e film di ambientazione vaticana. Così, partendo da alcuni dati di fatto oggettivi, abbiamo deciso di proporre anche noi la sceneggiatura per un film fanta-ma non troppo-religioso, al grido di: “Cattolico avvisato, mezzo salvato”.
Dati di fatto sulla finta morte di Bergoglio
Dal 2021 si denuncia sui media (a fatica, perché il tema è un tabù) che la Declaratio di Benedetto XVI è, in realtà, un annuncio di sede impedita. Il 6 giugno scorso, dopo un’inchiesta quadriennale, è stata presentata presso il Tribunale dello Stato vaticano un’istanza per la nullità dell’abdicazione di Benedetto XVI e il riconoscimento della sede impedita. Se il tribunale dovesse accertare tali fatti, per Bergoglio si metterebbe davvero male: canone 1375, usurpazione di ufficio ecclesiastico.
Questo naturalmente sarebbe uno scandalo millenario per la Chiesa, e sarebbe interesse di molti, compresi parecchi prelati anche di area presuntamente antagonista, che sono ugualmente corresponsabili, evitare lo choc mondiale mettendo tutto a tacere.
Nel libro El Sucesor, (aprile 2024), Bergoglio annuncia che ha rinnovato il cerimoniale per le esequie pontificie e che quindi, una volta trapassato, sarà velato e sepolto, “come qualsiasi altro figlio della Chiesa”. (*Vedasi in fondo il testo completo). Infatti, da quanto descrive, egli utilizzerà il rituale per le esequie dei comuni fedeli cattolici che fu scritto nel 1969 dal vescovo – guarda caso – in odore di massoneria, Annibale Bugnini.
Tale rituale è diverso da quello previsto per il papa, per il quale tradizionalmente si svolgono invece due veglie: una privata, a papa appena morto, con pochi dignitari e la famiglia pontificia, e una pubblica in San Pietro, sempre con la salma esposta. Dopo la seconda veglia, il papa viene velato, chiuso nella cassa e poi si celebra il funerale in Piazza San Pietro.
Bergoglio ha deciso che per lui si farà una sola veglia, non due. Tale veglia sarà quindi solo la prima, quella ristretta, alla quale assisterebbero solo il Segretario di Stato, il sostituto, il cardinal decano, i cerimonieri, la famiglia pontificia e pochi altri.
La velatura del papa si è sempre fatta alla chiusura del feretro dopo la seconda veglia, ma se Bergoglio afferma che non ci sarà più una cerimonia di chiusura del feretro e che “sarà fatto tutto nella stessa cerimonia, come qualsiasi cristiano”, ne segue che il corpo di Bergoglio sarà velato durante la prima veglia ristretta, e al termine di questa, chiuso nella bara.
Il funerale si farà in San Pietro, “non su cuscini” quindi per forza, vi sarà esposta solo la cassa già sigillata. “Quando il funerale sarà finito” dovranno portare il corpo in S. Maria Maggiore, dove Bergoglio ha già fatto preparare un loculo nella sacrestia dei candelabri, accanto alla cappella della Salus Publica Populi Romani.
Altri dati di fatto sono che Bergoglio ha licenziato Alessandro Mariotti (Sandrone) il maggiordomo che fu anche di Benedetto XVI: rimangono con lui solo i segretari (uno dei due se l’è portato fin dall’Argentina) e il nuovo infermiere-maggiordomo tutti scelti da lui stesso. Quindi personale fidatissimo.
Bergoglio, da circa un anno, ha fatto allestire un appartamento ospedaliero proprio in S. Maria Maggiore dotato delle più moderne apparecchiature per la terapia intensiva.
Il film americano “Conclave”, annunciato ben sei mesi prima dell’uscita italiana (19 dicembre 2024) – nemmeno fosse il remake di Ben Hur – mostra già nel trailer, in modo evidente e ripetitivo, il papa appena morto che viene subito velato, e poi, chiuso in un sacco, esposto brevemente al pubblico.
Riporta Wikipedia che il film è stato annunciato nel maggio 2022, girato a Cinecittà e nella Reggia di Caserta nel gennaio 2023 e certamente concluso entro novembre 2023, quando viene acquistato dalla Focus Features”.
Però il libro El Sucesor, nel quale si annunciano le nuove regole per le esequie di Bergoglio, è uscito il 3 aprile 2024: come faceva il regista a sapere con questo anticipo le nuove procedure per le esequie pontificie, con la velatura subito dopo la morte e non dopo la seconda veglia? Perché se il film è terminato entro il novembre 2023, uscirà più di un anno dopo, a dicembre 2024?
Bergoglio ha confidato al vescovo Placa che nel 2025 non ci sarà più lui, ma Giovanni XXIV, nome che già auspicava il filomassone Pannella nel 2005 insieme a quello di Francesco I.
Infine, la profezia della beata Emmerich parla di una folla preoccupata che attende fuori S. Maria Maggiore, e non vede il papa.
La sceneggiatura: “La finta morte di Bergoglio”
E così, sulla base di queste curiose contingenze, viene naturale immaginare la trama di un film, con la consapevolezza che, oggi, la realtà supera la fantasia.
Con la scusa del pauperismo e dell’umiltà, Bergoglio cambia le regole delle esequie pontificie per prepararsi un eccellente piano di fuga.
A ottobre viene accolta l’istanza dal Tribunale e si apre pubblicamente il processo, la Chiesa bergogliana fa mostra di affrontare la cosa con grande apertura e tranquillità, ma la prima udienza viene fissata nel 2025. I media mainstream ne danno finalmente notizia.
A dicembre, “papa Francesco” si ammala e decide di farsi portare nel suo appartamento ospedaliero in S. Maria Maggiore: si sente morire, e vuole farlo tra le braccia della sua amata icona mariana Salus Publica.
I media spargono il messaggio che sono stati i “complottisti”, Cionci, don Minutella, i magistrati e i cardinali conservatori cattivi ad avergli spezzato il cuore, ritorcendo contro tutti questi l’ostilità del pubblico.
Una folla preoccupata si raccoglie davanti a S. Maria Maggiore, proprio come nella profezia della Emmerick: i media insistono sul fatto che Bergoglio è proprio il vero papa della visione della beata.
A fine dicembre, subito dopo la proiezione del film Conclave, già concordato e preparato da due anni col regista, col pubblico appena imbeccato sulla procedura di velatura del corpo del papa, viene simulata la morte di Bergoglio nel suo appartamento ospedaliero di S. Maria Maggiore.
Da tempo era stato realizzato un simulacro del suo corpo, in cera, o in lattice, che viene subito coperto dai maggiordomi con un fitto velo, proprio come si vede nel film. Del resto, la cosa è giustificata dalle nuove regole, dato che la velatura del corpo del papa non si farà più alla chiusura del feretro.
Il simulacro realizzato pochi anni fa per il corpo di Padre Pio mostra chiaramente a quali straordinarie vette di verosimiglianza si possa arrivare nel simulare il cadavere di una persona. Figuratevi se questa maschera fosse persino velata.
“E’ morto il papa”: arrivano il Segretario di Stato, il decano, il sostituto, i cerimonieri, per la prima e unica veglia “ristretta”, ma il simulacro di Bergoglio è coperto dal velo.
I casi, a questo punto, sono tre: o sono tutti consapevoli della sceneggiata e perfettamente d’accordo per evitare uno scandalo escatologico per la Chiesa, consentendo una comoda exit strategy a Bergoglio. Oppure ufficialmente non sanno, ma fanno finta di non capire, per lo stesso scopo, oppure i fidi maggiordomi sollevano appena per un attimo il velo, tengono lontani i cardinali in visita, ingannandoli, e non fanno controllare loro da vicino il cadavere.
Volendo, il simulacro così velato potrebbe anche essere brevemente esposto ai fedeli che pressano le porte di S. Maria Maggiore, come si vede nel film “Conclave” in modo da dare credibilità alla profezia della beata Emmerick e da salvare un minimo di apparenze.
In ogni caso, i fedeli tenuti a distanza, vedono ben poco della presunta salma coperta dal velo.
Poi, dopo la prima e unica veglia, nella stessa cerimonia, la cassa viene chiusa e portata in San Pietro per i funerali. Mentre Bergoglio se ne resta tranquillo nel suo appartamento in S. Maria Maggiore, il popolo partecipa ai funerali di un pupazzo.
La cassa viene poi riportata in S. Maria Maggiore e tumulata nella sacrestia dei candelabri.
Dopo alcuni giorni, con tutto comodo, Bergoglio se ne va dall’Italia in qualche rifugio isolato che si è fatto predisporre da tempo.
Tutti i media si concentrano sul nuovo conclave, il processo passa in cavalleria, i promotori dell’azione legale vengono macinati dall’odio del pubblico, “per aver fatto morire di crepacuore il buon papa Francesco”. Tutti i cardinali, compresi quelli di nomina antipapale eleggono in fretta e furia, in un conclave invalido, l’antipapa massone Giovanni XXIV scelto fra un cardinale dell’establishment: un moderato, spendibile per tutte le stagioni.
Prosegue l’antichiesa massonica con il suo culto gnostico, supportato dal mondo una cum (tradizionalisti legittimisti di Bergoglio) che tira un sospiro di sollievo. Inizialmente si rallenta, sembra che il nuovo “papa” voglia invertire la rotta, e poi, con maggiore garbo e più sottigliezza proseguono i lavori di smantellamento della fede cattolica.
I maggiordomi incassano il premio a operazione compiuta, Bergoglio passa i suoi ultimi anni di vita nascosto in una bella fazenda argentina, isolata nella pampa, protetto dal suo nuovo amico Milei.
*testo da El Sucesor:
D. Ha modificato il rituale funebre dei papi, perché?
R. Sto rivedendo il rituale con il maestro di cerimonie in modo che i papi siano velati e sepolti come qualsiasi altro figlio della Chiesa. Con dignità, come ogni cristiano, ma non su cuscini. A mio parere, il rituale attuale era troppo sovraccarico. Avere due veglie mi sembrava eccessivo. Che si faccia una sola e con il papa già nella bara, come in tutte le famiglie. Ho cambiato diverse cose, in linea con la riforma già fatta da Paolo VI e Giovanni Paolo II. Cos’altro è stato cambiato? Non ci sarà più una cerimonia di chiusura per il feretro. Sarà tutto fatto nella stessa cerimonia, come con qualsiasi cristiano. Inoltre, nel mio caso dovranno portarmi alla basilica di Santa Maria Maggiore. Quando il funerale sarà finito, che mi portino lì.
D. Accidenti, che sorpresa! Immaginavo che avrebbe scelto le Grotte Vaticane in San Pietro, ma in realtà la Basilica di Santa Maria Maggiore è strettamente legata al suo pontificato. L’ha visitata appena eletto papa e lo rifà ogni volta che parte o ritorna a Roma.
R. Ho molta devozione per Santa Maria Maggiore, da prima che diventassi papa, da sempre. Lì è tutto pronto. Appena superata la scultura della Regina della Pace c’è un piccolo recinto, una porta che conduce a una stanza che veniva utilizzata per conservare i candelabri. L’ho visto e ho pensato: “Questo è il posto”, e il luogo di sepoltura è già preparato lì. Mi è stato confermato che è pronto.