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Fisco, la guardia di Finanza collabora con Equitalia

Equitalia, braccio organizzato dell’erario per incassare le imposte trova sempre più difficoltà ad incassare i ruoli

Equitalia, braccio organizzato dell’erario per incassare le imposte, in un momento di crisi finanziaria, trova sempre più difficoltà ad incassare i ruoli ad essa affidati, non riesce ad individuare i contribuenti, ma situazione ancora più incresciosa, quando trova il contribuente, non riesce ad individuare i beni che possono essere oggetto di pignoramento: in primo luogo eventuali immobili, poi beni mobili registrati e conti correnti attraverso i quali iniziare le procedure di blocco con pignormento.

L’ultima possiblità, se il contribuente è un imprenditore, esaminare la contabilità accertando i crediti da questi vantato nei confronti di eventuali clienti, verificato il credito ed individuato il cliente Equitalia può procedere al pignoramento presso terzi, procedimento possibile per cercare di incassare le imposte e i tributi, cosi come formulate le disposizioni di legge appare un procedimento semplice di facile applicazione, se tuttto questo procedimento non può essere reso esecutivo, e se le condizioni dei crediti e le dimensioni aziendali lo consentono può richiedere la procedura Fallimentare.

Ma non è tutto semplice, vuoi per la formazione dei funzionari e anche per mancanza di mezzi a disposizione, Equitalia ha chiesto la collaborazione alla Guardia di Finanza, collaborazione, quindi resasi necessaria per evitare che parte dei crediti di carattere fiscale rimanesse insoddisfatta. Questa collaborazione, dovrebbe costituire una evidente manifestazione di proficua collaborazione tra i differenti Organismi pubblici, al fine di elevare il tasso di efficienza dell’attività della Pubblica amministrazione, per snellire le procedure e, nel contempo, oltre ad essere rispettosa delle garanzie dei contribuenti, per contrarre anche le negatività del passato, in termini di durata del procedimento di riscossione. La collaborazione si manifesta sotto un duplice aspetto: ai fini del pignoramento e sotto forma di accertamento patrimoniale.

A questo fine sono state impartite precise istruzioni operative, e va inquadrata nell’ambito della evoluzione del processo legislativo volto ad evitare che buona parte dei crediti di carattere fiscale rimanesse insoddisfatta. Per limitare le indagini nell’ultimo decennio, l’evoluzione del quadro giuridico di riferimento registra numerosi provvedimenti normativi che hanno riguardato la formazione della struttura preposta alla riscossione, i poteri che gli agenti della riscossione possono utilizzare e gli strumenti coercitivi per l’esecuzione forzata. Nonostante tutta questa organizzazione di rilevante innovazione di Equitalia società costituita, il cui capitale sociale è detenuto, rispettivamente, nella misura del 51% e 49% dall’Agenzia delle entrate e dall’INPS.

Essa è caratterizzata da una struttura tecnica comunemente definita snella, liberata da qualsiasi vincolo burocratico con facoltà di avvalersi di personale dell’Agenzia delle entrate e dell’INPS con il compito di procedere alla riscossione, con l’evidente intento di incrementare i volumi degli incassi da ruolo considerato che, alla luce dei dati puntualmente diffusi, la quota rimasta insolvente ha continuato a restare elevata, pari, secondo i dati ufficiali diffusi a suo tempo, al 5-6% del carico riscuotibile. La situazione non era risultata migliore con riferimento alla percentuale delle somme incassate dai concessionari a seguito di procedure esecutive attestata su livelli comunemente insoddisfacenti.

La vigente normativa, tuttavia, assegna alla società numerose competenze essendo delegata a procedere a tutte le attività di riscossione spontanea, liquidazione ed accertamento delle entrate tributarie e patrimoniali degli enti pubblici, anche territoriali delle loro società partecipate. Inoltre, per assicurare un incremento dell’incisività dell’azione di recupero coattivo dei crediti pubblici, l’art. 5, comma 5, ha introdotto il principio della cooperazione tra Equitalia e Guardia di Finanza. Le relative modalità operative sono state dettate con D.M. 18 luglio 2007. A mente dell’art. 1 dell’indicato provvedimento la società può inoltrare alla Guardia di Finanza richieste di collaborazione per lo sviluppo di attività di ricerca, elaborazione e fornitura di dati e notizie utili ai fini della riscossione mediante ruolo, anche con riferimento all’effettuazione di atti fraudolenti idonei a rendere inefficace la procedura coattiva.

Fin qui tutto in linea con le disposizioni di legge, ma una critica è doveroso avanzare, una società seppur il suo capitale è tenuto e sottoscritto dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps, si deve attenere alle disposizioni del codice civile per le società, può come poi ha comportatouna conseguenza negativa in tema di controllo da parte della Corte dei Conti. Ma l’impostazione cosi come è stata pensata dal Legislatore non ha prodotto e non avrebbe poturo produrre effetti significativi.

L’intervento della Polizia Economica a sostegno della Spa Equitalia, dal punto di vista giuridico e organizzativo lascia seri dubbi di legittimità costituzionale. Lodevole è la partecipazione della Guardi di Finanza, ma come Polizia Finanziaria ed Economica, forse non può e non poteva essere al servizio di una (qualsiasi) società anche se costituita da enti dello stato. I controlli di gestione sempre più macchinosi e impossibili da realizzare, hanno fatto si che il legislatore intervenisse in maniera forte, far rientrare tutto nel sistema dell’Agenzia delle Entrate, infatti in questi ultimi giorni Equitalia è diventata organo del Ministero dell’Economia e incorporata direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Operazione fatta in tempo, senza correre il rischio, per il contribuente, di  annullamento di molteplici ma non devastanti, interventi congiunti. Ora sappiamo finalmente tutti che l’Agenzia delle Entrate procede in proprio e con tutti i mezzi messi a disposizione dal legislatore, compreso l’utilizzo senza convenzione della Guardia di Finanza.

Questo intervento è passato quasi inosservato da parte della stampa specializzata. Cosa cambia per i contribuenti, per quelli che pagano regolarmente nulla, ma per coloro che hanno qualche difficoltà a pagare potranno vedersi da subito l’intevento della Polizia Economica che potrà ricostruire tutta la posizione economica finanziaria e quindi patrimoniale di un soggetto e portare le somme all’erario,  questa nuova dimensione di sicuro eleva il tasso di efficienza dell’attività della Pubblica amministrazione, snellisce le procedure e, nel contempo, oltre ad essere rispettosa delle garanzie dei contribuenti, potrà contrarre anche le pregresse negatività del passato.

Finalmente gli uomini cambiano le sacre stanze, il Ministro dell’Economia avrà inciso su questa determinazione.

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