Prima pagina » Cronaca » Fiumicino Apt, stalli nel caos: taxi ignorati, abusivi in libertà e turni notturni al collasso

Fiumicino Apt, stalli nel caos: taxi ignorati, abusivi in libertà e turni notturni al collasso

I tassisti, che ogni giorno operano nei corridoi di prelievo del Leonardo da Vinci, raccontano una situazione che definiscono disgustosa

Taxi, Fco Aeroporto

A Fiumicino, tra le vetrate lucide del Terminal 3 e le chiamate affrettate all’ultimo gate, c’è una parte dell’aeroporto che continua a funzionare senza regole certe. È l’area degli stalli taxi, snodo cruciale per migliaia di passeggeri che ogni giorno arrivano a Roma, ma anche punto critico per chi lavora sulla strada. I tassisti, che ogni giorno operano nei corridoi di prelievo del Leonardo da Vinci, raccontano una situazione che va ben oltre il semplice disservizio. E usano una parola netta: “disgustosa”.

Il termine non è casuale. È lo stesso utilizzato nelle lettere e nelle segnalazioni inviate più volte dai rappresentanti della categoria alla direzione di ADR, la società che gestisce lo scalo. Denunce puntuali, accompagnate da foto, testimonianze, incontri di persona. Ma, a detta degli operatori, nulla cambia. Anzi, peggiora.

Gli abusivi ci sono, si vedono. Ma nessuno interviene

La denuncia più ricorrente riguarda la presenza costante — e visibile — di operatori non autorizzati che gravitano intorno ai gabbiotti presidiati dagli steward ADR. Non sono tassisti, non fanno parte del servizio regolare. Eppure sono lì, ogni giorno, ogni sera, pronti a intercettare passeggeri disorientati, a contrattare corse senza alcuna regola, a bypassare ogni forma di regolamentazione.

Il fenomeno è noto, ma inspiegabilmente tollerato. Gli steward osservano, ma raramente intervengono. La polizia aeroportuale appare solo in casi estremi. E nel frattempo, chi rispetta le regole viene penalizzato. I tassisti regolari si ritrovano a lavorare in un contesto alterato, con clienti sottratti all’ultimo minuto da operatori abusivi che si muovono con disinvoltura tra i passeggeri in arrivo.

Turni di notte allo sbando: “dopo mezzanotte, è terra di nessuno”

Se nelle ore diurne il caos è gestibile — per modo di dire — la sera la situazione sfugge completamente di mano. Dopo la mezzanotte, raccontano gli autisti, l’area degli stalli diventa “terra di nessuno”. Non c’è più controllo visibile, gli abusivi si moltiplicano, le chiamate vengono fatte in modo errato o casuale, i terminal diventano intercambiabili. E spesso, i clienti in coda al Terminal 3 restano ad attendere taxi che non arriveranno mai, perché nel frattempo sono stati inviati — senza motivo — al Terminal 1 o viceversa, dove non c’è nessuno ad aspettarli.

Il risultato è un doppio danno: per i clienti, che subiscono disservizi inspiegabili e code ingiustificate, e per i lavoratori, che si vedono dirottare corse potenzialmente buone in zone improprie, mentre altrove si genera tensione.

Le segnalazioni cadute nel vuoto

Il malcontento non nasce oggi. Da mesi — in realtà, da anni — la Fast Confsal Taxi invia comunicazioni ufficiali alla direzione ADR. Non si tratta di lamentele generiche, ma di documenti puntuali, con richieste concrete: controllo sugli stalli, regolamentazione delle chiamate, sanzioni per gli abusivi, presidio attivo e continuo da parte della vigilanza aeroportuale. Più volte si sono tenuti incontri formali con il direttore dell’aeroporto. Tutto sembrava destinato a migliorare.

Ma la situazione, secondo i tassisti, è rimasta immobile. O forse è anche peggiorata. Per questo, oggi si parla apertamente di “sospetto”: che dietro l’errato sistema di chiamata, dietro le assenze nei momenti cruciali, non ci sia solo disorganizzazione, ma qualcosa di più. Una volontà. O almeno una grave negligenza sistemica.

La minaccia delle proteste

A questo punto, il passo successivo non è più una possibilità teorica. Se la situazione non cambia, la protesta è imminente. I rappresentanti della Fast Consal Taxi, con in testa Vincenzo Cristofanelli e Raffaele Salina, parlano di mobilitazioni inevitabili se nei prossimi giorni non verrà messo un freno al disordine, specie in vista dell’aumento dei flussi estivi e della stagione alta alle porte.

Perché Fiumicino non è un nodo qualunque. È il primo punto di contatto che milioni di passeggeri hanno con Roma. Ed è anche uno dei pochi luoghi dove la mobilità dovrebbe essere sinonimo di efficienza. Ma oggi, per chi lavora al volante, è sinonimo di frustrazione. Una frustrazione che non si può ignorare ancora a lungo.