Fiumicino: “Niente acqua, sei russa”, la denuncia shock dell’insegnate di Mosca
Dietro l’atteggiamento di una cassiera di un bar dell’Aeroporto di Fiumicino, c’è tutto il peso della propaganda occidentale
Dietro l’atteggiamento di una cassiera di un bar dell’Aeroporto di Fiumicino, c’è tutto il peso della propaganda occidentale che vuole tenere le persone più fragili e i più ignoranti nel buio del pregiudizio e della paura.
Non ti dò l’acqua perché sei russa
Aeroporto di Fiumicino, una domenica pomeriggio di febbraio 2024, al bar del duty free Aelia, il più grande d’Europa, gestito dalla multinazionale Lagardere, la signora Anna Larina, di Mosca, insegnante di russo e traduttrice da più di 10 anni nel nostro paese, con regolare permesso di soggiorno, s’è sentita rifiutare un bicchiere d’acqua perché russa. “Non possiamo venderti l’acqua perché hai il passaporto russo. Per quello che avete fatto” è stato l’assurdo commento della cassiera.
Una conversazione surreale, un rifiuto ingiustificato, una sanzione durissima
La signora era in procinto di prendere il volo per Erevan (in Armenia) ma si era fermata un minuto al bar per bere, quando la cassiera l’ha bloccata perché aveva il passaporto russo, come lei stessa ha raccontato, esterrefatta, in un video che ha avuto più di mezzo milione di contatti.
«Mi scusi», chiede la signora Larina, «se questa è la regola capisco che non l’avete decisa voi, potrebbe dirmi gentilmente dove l’avete letta o darmi una indicazione sulla legge?”
Con una faccia sprezzante la collega della cassiera le risponde: «Vada a leggere sul sito del Ministero degli Esteri. C’è scritto tutto!»
«Quindi? Non posso avere l’acqua?»
«No. Non può prendere proprio niente, non possiamo venderle nulla!»
«Mi scusi ma mi sembra una cosa assurda. Io ho un regolare permesso di soggiorno in Italia, lavoro qui e pago le tasse da 10 anni …»
«Mi dispiace, lei ha il passaporto russo non possiamo venderle né l’acqua né nient’altro».
«Ma perché?» insiste la signora Larina sempre più incredula «Vivo qui da più di 10 anni ho gli stessi diritti degli italiani…»
«Per quello che avete fatto»
Italia: 28 milioni di semi analfabeti e di analfabeti di riporto
Probabilmente questo è anche il frutto della propaganda antirussa che in Italia ha colpito le persone più semplici e, diciamolo pure, ignoranti. Cos’ha fatto di male la signora Larina? È russa e per l’invasione decisa da Putin, la cassiera del bar di Fiumicino si rifà sulla signora moscovita? Voi capite in che Paese viviamo? Con che gente abbiamo a che fare? Io inorridisco al pensiero che questa cassiera abbia diritto al voto.
Cosa potrà mai concepire dei fatti della politica nazionale se ha questa visione dei cittadini russi, se ne fa un solo fascio e li colpevolizza come fossero tutti, indiscutibilmente, a favore di quella assurda guerra. A proposito di quello che avrà compreso la cassiera della guerra tra ucraini e russi, mi vengono in mente le parole di Andrea Camilleri, l’autore di Montalbano, quando sosteneva che in Italia (in base a un rapporto di Tullio De Mauro del 2016) ci sono almeno 2 milioni di analfabeti totali, 13 milioni di semianalfabeti che sanno solo fare la propria firma ma che non capiscono quello che leggono o ascoltano, e poi altri 13 milioni di analfabeti di riporto, che hanno perso l’uso della scrittura e della lettura, non s’informano, non sanno niente delle conoscenze e dei fatti importanti della vita, vedono solo i Tg ma si interessano solo di cronaca nera, gossip e Sanremo.
Chissà quella cassiera a quale di queste categorie appartiene e cosa deve aver intuito delle nostre sanzioni alla Russia, per obbligare Putin a desistere dall’invasione! Chissà che idea s’è fatta di come la Nato gliela farà pagare.
Come chi voleva fermare i balletti, i libri, le squadre di atleti russi
Cosa saprà la signora della cassa, dello stato della guerra? Se neanche sa cosa c’è scritto sul sito del Ministero degli Esteri Italiano riguardo a come trattare i possibili turisti russi! Ora che la resistenza ucraina s’è miseramente arenata contro uno degli eserciti più grandi, potenti e armati che ci siano al mondo.
Con una perdita di territori ancora più ampia di quelli dei primi mesi di conflitto, con oltre 400mila morti, con la tragedia di aver mandato a morire nella Controffensiva ucraina di primavera ragazzi di 18-20 anni per niente. Una manovra che è costata la destituzione del generale Zaluzhnyi, capo delle forze armate ucraine, da parte del Presidente Zelenskyj, perché era contrario a quella scellerata operazione.
Cosa, di tutto questo avrà conoscenza, la cassiera? Niente direte voi. Esattamente. Lei sa che i russi sono i cattivi. E tanto le basta per fare la sua guerra ad ogni russo che trova. Come quelli che all’inizio del conflitto avevano soppresso i corsi di russo all’Università o avevano fermato le rappresentazioni di danza di un balletto di Cjaikovskij a Vicenza, perché è un autore russo! Siamo sulla stessa linea di lunghezza d’onda, quella degli imbecilli.
Quando le armi parlano dovremmo stringere più relazioni con gli altri per costruire la pace
Proprio quando si alzano i muri a dividere popoli amici, come noi europei con i russi, ugualmente facenti parte del nostro continente per geografia, storia e cultura; proprio in questi frangenti bisognerebbe invece lasciare che gli eventi sportivi, culturali, gli spettacoli, potessero proseguire perché la cultura non concepisce steccati, guerre e divisioni.
Perché un conto è la strategia e la geopolitica di un dittatore, di un capo e del suo esercito e un conto sono i rapporti di amicizia e di scambio tra i popoli. Proprio queste porte aperte sono quelle che servono a dare fiducia e speranza ad un popolo che non sa come ribellarsi, come opporsi al suo despota. Ricorderete, i più grandi tra voi, quando negli anni della guerra fredda tra Stati Uniti e Cina non c’era dialogo e come il presidente Usa Richard Nixon seppe approfittare dell’occasione offerta dai campionati del mondo di ping pong in Giappone, per poter accettare l’invito cinese e incontrare il Presidente cinese Mao Tse Tung il 29 febbraio 1972.
Con i russi bisogna fare lo stesso. Tenere la loro squadra nelle competizioni sportive internazionali, come lo si fa con Israele, ugualmente colpevole di invadere territori del popolo palestinese, contravvenendo a più risoluzioni delle stesse Nazioni Unite. Non si escludono mai gli atleti, gli attori, i cantanti, i ballerini, gli intellettuali, i docenti, i ricercatori. Porte aperte proprio per abbattere i pregiudizi, le stupidaggini delle incomprensioni, gli odi indotti dai potenti.
Chi comanda ha sempre paura della razionalità dei popoli. Li vuole tenere disinformati, nell’oscurità dell’ignoranza e dell’odio per poterli gestire, per far credere loro il peggio possibile del nemico. Intanto questa guerra con le sue ridicole sanzioni, sta facendo più danni a noi europei, italiani e tedeschi in particolare, che ai russi, la cui economia va a gonfie vele mentre noi siamo alle prese coi prezzi del gas più cari, che ci vendono gli americani, guarda caso, o che compriamo dagli stessi russi, tramite gli algerini, pagandolo di più! Che genialata!
Moltissimi segnali di solidarietà alla signora Larina
Una volta arrivata ad Erevan, la signora Larina ha scoperto quanti avessero visto il suo video e i tantissimi Italiani che le hanno manifestato solidarietà per lo sciocco tentativo di una cassiera di fare la sua stupida guerra a una russa.
La signora ci ha tenuto a ringraziare Aeroporti di Roma e la stessa società Aelia che si sono scusati. Lei non voleva sollevare un casus belli ma ha fatto bene a postare quella denuncia. Ormai abbiamo un’arma che a seconda di chi la usa o come la usa può essere sia contro la stupidità, che diffonderla. Dipende sempre da noi, non è mai colpa del mezzo.
«Ma le uniche scuse che vorrei – ha detto la signora Larina -sono quelle della ragazza, niente di più. Se non arrivano però va bene lo stesso».
Arriveranno invece gli accertamenti dei responsabili del duty free sulla cassiera che ci ha fatto fare questa figura barbina a tutti noi Italiani, Aeroporti di Roma in testa, e sicuramente saranno presi provvedimenti disciplinari: “Il rispetto delle persone, delle regole e la cortesia nei confronti dei passeggeri, sono inderogabili per Adr, così come per i suoi partner operativi in aeroporto”. Ce lo auguriamo.