Flashmob sotto il ministero dello Sviluppo Economico
Su delocalizzazioni e gare al massimo ribasso, l’UGL dice basta alla “politica degli struzzi”
Delocalizzazioni e gare al massimo ribasso? Le strutture di categoria e territoriali dell'UGL hanno scelto di dire basta a questi fenomeni con un “flash mob” davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, per protestare contro la “politica degli struzzi” che sembra contraddistinguere i ministri degli ultimi anni.
Il primo destinatario del disappunto dei lavoratori UGL è il neoministro Federica Guidi in ragione “della completa assenza di attenzione e di iniziativa su due temi sensibili dell’attuale crisi socio-economica nazionale: le delocalizzazioni e le gare al massimo ribasso” – dichiara Stefano Conti, Segretario Nazionale UGL Telecomunicazioni.
Su queste due problematiche anche Ettore Rivabella, Dirigente Nazionale della Confederazione, non intende “mollare la presa”. “Abbiamo organizzato questo “flash mob” davanti al Mi.Se, ora presieduto da Federica Guidi, facendo valere gli interessi dei lavoratori e dell’Italia rispetto a quelli degli industriali e dell’antinazione” – afferma Rivabella.
Forse non tutti conoscono il fenomeno delle delocalizzazioni, che consiste nel “trasferire all’estero le produzioni per approfittare certamente dei bassi costi del lavoro “delocalizzato”, ma anche scaricare sui lavoratori di quei Paesi le mancanze di controllo e tutela sociale riconosciute in Italia. Nel contempo si espellono i lavoratori italiani dalle aziende, con evidenti ricadute economiche, sociali, umane ed anche ‘di sistema’” – si legge nel comunicato diramato poche ora fa dai vertici sindacali.
Occorre fare chiarezza anche sul versante del “massimo ribasso” il quale comporterebbe lo “scarico sui lavoratori dei costi fissi, favorendo da un lato la dequalificazione delle aziende dall’altro mettendo a repentaglio i posti di lavoro e la sicurezza dei lavoratori” – come spiega il Segretario nazionale UGL Igiene Ambientale, Giancarlo Favoccia.
L’UGL in chiusura di comunicato invita inoltre la neoministro Guidi a scegliere se stare “con gli interessi di chi vuole delocalizzare per massimizzare i profitti o con chi vuole tutelare il lavoro italiano? Con chi vuole precarizzare a fini speculativi o con chi crede nella dignità del lavoro? Da una parte o dall’altra” – perché come si legge nella nota – Non ci sono mezze misure”.