Foresta di Capocotta, taglio alberi: dai Verdi esposto in Procura
Bonelli dei Verdi contro “l’abbattimento di oltre 1000 alberi nella Foresta di Capocotta”
Il possibile danno ambientale, con l’abbattimento di circa mille querce secolari nella foresta di Capocotta, è finito direttamente sui banchi del procuratore Giuseppe Pignatone. “Ho presentato un esposto con richiesta di urgente sequestro preventivo del bosco per impedire che il danno ambientale venga portato ad ulteriori ed irreversibili conseguenze. Trovo inconcepibile che in Italia per difendere l’ambiente ci si debba sistematicamente rivolgere alla magistratura”, dice Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale dei verdi.
“In queste ore, a Roma, è in corso una devastazione ambientale senza precdenti” – denuncia Bonelli, che spiega come “un intero bosco di querce secolari, circa mille, è in fase di abbattimento nella riserva naturale di Decima-Malafede in particolare a Capocotta, un’area naturalistica tra le più importanti della città di Roma e della Regione Lazio”.
Ma la notizia del possibile abbattimento non sorprende. “Già da molte settimane – ricorda Bonelli – Marco Antonini, storico ambientalista della Capitale, aveva denunciato il rischio taglio senza essere ascoltato dalla Regione Lazio”. Un abbattimento che, secondo quanto denuncia Bonelli, “è stato autorizzato incredibilmente dall’ente Roma Natura alla proprietà Vaselli, dopo che era scaduto il contratto di affitto del bosco tra l’ente regionale Roma Natura e la proprietà. Un’autorizzazione che sta consentendo l’abbattimento di una delle maggiori foreste planiziali del Mediterraneo e dell’ultimo bosco ad alto fusto della campagna romana”, continua il leader dei Verdi.
Oltretutto, secondo Bonelli, “l’abbattimento del bosco” – oltre che assolutamente ingiustificabile e inaccettabile – è “in contrasto con le finalità della riserva e con le misure di salvaguardia previste dalla legge nazionale sui parchi, la n.394/91, e da quella regionale, la n.29/97. L’area in oggetto è zona a tutela integrale e da alcuni giorni a suon di motoseghe stanno facendo sparire un intero bosco di querce secolari”.
Bonelli, infine, invita il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti a emanare “nelle prossime ore un decreto di sospensione dei lavori ai sensi dell’art.8 comma 1 della legge regionale n.29/97 e a fare chiarezza su come sia stato possibile arrivare ad autorizzare il taglio di un bosco secolare”.
Dalla Regione Lazio, intanto, fanno sapere che “in merito alla riserva naturale di Decima-Malafede, ed in particolare alla foresta di Capocotta”, c’è l’impegno “dell’assessore all’Ambiente Fabio Refrigeri a impedire, in tempi rapidissimi, il taglio degli alberi attraverso Roma Natura che affitterà quello spazio salvaguardando e mantenendo intatta, in questa maniera, una delle zone di maggiore pregio naturalistico ed ambientale del Lazio”.
Anche da RomaNatura sembrano favorevoli a salvaguardare la riserva naturale. “Accolgo con favore e molta apprensione le sollecitazioni dei cittadini e della stampa e ribadisco che la Macchia di Capocotta nella Riserva Naturale di Decima Malafede è un’area di particolare importanza naturalistica e paesaggistica e va salvaguardata al di là degli strumenti normativi e amministrativi ora a disposizione”, faceva sapere nei giorni scorsi Maurizio Gubbiotti, commissario straordinario di RomaNatura. Dall’ente RomaNatura, inoltre, facevano sapere che in passato l’affitto è stato uno strumento di salvaguardia, “in mancanza di un Piano di assetto approvato”. “L’affitto del bosco della Macchia di Capocotta è stato revocato dal precedente Commissario dell’Ente – continuava Gubbiotti – Esisteva pertanto la legittimità della richiesta di taglio da parte della proprietà. Il Settore Naturalistico dell’Ente, in piena autonomia , ha ritenuto che esistessero le condizioni per il rilascio del nullaosta, con numerose prescrizioni”.
*Foto da riservadecima-malafede.blogspot.com