Forza Italia, Giorgio Mulè: “Governo pieno di neofiti che presta il fianco agli avversari”
Intervista esclusiva al Vicepresidente della Camera
La proposta di legge sull’istituzione della Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda guerra mondiale “ha un significato altissimo perche’ prima di tutto riconosce, dopo troppo tempo, l’onore, la memoria a 650 mila nostri connazionali, soldati che dopo l’8 settembre del 1943, per il rifiuto di aderire alla Wehrmacht ed alla Repubblica sociale, vennero inviati in campi di concentramento. Cinquantamila di loro morirono”. Lo spiega il vicepresidente della Camera, deputato di Forza Italia e componente della commissione Difesa, Giorgio Mule’, in merito al testo che ha ricevuto il via libera da parte dall’Aula di Montecitorio.
Ma c’è anche l’attualità politica, il confronto tra il centro-destra e il centro-sinistra e i nuovi arrivi in seno proprio al centro-destra. “Qui non si tratta di aprire e chiudere le porte o far salire o scendere da un taxi. C’è un valore che anche in politica deve guidare ed è quello della coerenza. Proprio per le stesse ragioni che li hanno portati ad uscire” spiega il parlamentare di Forza Italia Giorgio Mulè a proposito di quanto sta accadendo nel centrodestra. “La cosa non riguarda soltanto Gelmini e Carfagna ma anche chi arriva dal Movimento Cinque Stelle o chi arriva dalla lista Toti, riguarda una pluralità di “cavalli di ritorno”, non vorrei dire “ronzini di ritorno” che adesso cercano spazio”. “Non mi pare che le motivazioni che venivano addotte fino a pochi mesi fa siano cambiate”. Continua Mulè: “Se tu fino a due mesi fa sostenevi che il nucleare di quarta generazione era la rovina dell’Italia e oggi invece abbracci il credo di Forza Italia su questo punto qualche domanda mi viene”. “Per non parlare di quello che si diceva del presidente Berlusconi”.
Giorgio Mulè: “Se Piersilvio e Marina scendessero in politica ne sarei felice”
Cosa ne pensi di Giovanni Toti, tu al suo posto avresti patteggiato? “Dal punto di vista processuale la scelta non può che essere personale. Diventa una scelta che lambisce e invade l’ambito politico, quando rispetto all’imputazione che ti viene mossa tu fai o argomenti la tua difesa anche in relazione al ruolo politico. Allora, siccome questo era stato fatto dopo l’arresto, è chiaro che quella è una scelta e capisco la sorpresa di chi si sorprende”.
Si parla sempre più spesso di una possibile discesa in campo di Piersilvio o di Marina Berlusconi. “La famiglia, Pier Silvio, Marina, ma anche gli altri figli hanno tutti delle idee che non scopriamo oggi che è il papà non c’è più. Hanno delle idee che provengono da una storia liberale dimostrata anche in quello che fanno nelle loro aziende e che continuano nel tempo rispetto al ruolo di Forza Italia. Rispetto al ruolo di Forza Italia mi viene da dire una vecchia formula, cioè “libera Forza Italia in libera Mediaset“, cioè in libere aziende di Berlusconi. È grazie alla famiglia Berlusconi se Forza Italia oggi può avere una sopravvivenza anche amministrativa ma è sbagliato pensare che ci sia un travaso di interessi come ha fatto la sinistra per 30 anni. Per quanto riguarda la discesa in campo di Piersilvio Marina escludo, per lo meno adesso, che ci possa essere una voglia di entrare in politica. Detto che, ove mai dovesse succedere, io sarei l’uomo più felice del mondo”.
Giorgio Mulè: “In politica il valore guida dovrebbe essere la coerenza. Invece….”
Sembra che a palazzo Chigi siano investiti da una sorte di sindrome del complotto. Ma esistono veramente tutti questi complottardi? “Con questo governo si stanno sfoderando tanti ismi, dal complottismo all”amichettismo così come il fatto che questo governo sconti di essere dei neofiti a palazzo Chigi e sconti anche un difetto di esperienza nel gestire certe situazioni. A volte palazzo Chigi presta il fianco a chi l’accusa di avere la sindrome d’accerchiamento. Detto questo l’attenzione dei cosiddetti “poteri forti” è innegabile”. Esistono ancora i poteri forti in Italia? “Poteri forti e servizi deviati sono due grandi classici che non tramontano mai. In realtà spesso si tratta di interessi particolari che poggiano su alcune figure che stanno all’interno delle istituzioni dello stato e che vanno nella direzione di proteggere quegli interessi”.