“Fratelli d’Italia, siam pronti alla vita”. Violato inno nazionale
Che è tutto questo formalismo bacchettone? Se Renzi e quei bambini hanno avuto una licenza poetica, che sarà mai?
Eddai, che è tutto ‘sto formalismo bacchettone? Se Renzi e quei bambini hanno avuto una licenza poetica, e con grande libertà e creatività, hanno per una volta modificato una parola dell’inno di Mameli, che sarà mai? Si chiamano operazioni situazioniste e a me… piacciono molto. Se, a duecento anni da quel testo, si intende registrare il fatto che la sensibilità collettiva è cambiata e che nessuno vede di buon grado la prospettiva di “morire per delle idee”, di dover sacrificare la propria vita per un ideale più o meno giusto… che c’è di male! Non ditemi, allora, che condividete l’idea del martirio civile (che, semmai, è accettabile solo e soltanto in una prospettiva religiosa), oppure il sacrificio risorgimentale della vita e altre cose del genere? Io, francamente, no… Adesso diventano tutti filologi del “sacro” inno nazionale…