Fumetti: Aurora Leone cacciata perché donna dalla Partita del Cuore
Tra le storie pubblicate da Aurora Leone la sera della cena, una mostra la mascherina con la scritta “No alla violenza sulle donne”
Il nostro racconto a fumetti sulla vicenda che ha visto coinvolta l’attrice del gruppo di youtuber The Jackal, Aurora Leone. L’attrice ventiduenne è stata cacciata dal tavolo di una delle squadre della Partita del Cuore, soltanto perché donna.
Torino, 24 maggio 2021. In tarda serata, sulla pagina social dell’attrice Aurora Leone (classe 1999), membro del gruppo di youtuber napoletani, The Jackal, compaiono alcune storie che la vedono visibilmente amareggiata insieme al collega Ciro Priello (classe 1986). Qualche ora prima, i due erano appena arrivati a Torino, soggiornando nell’hotel della Juve in attesa della cena, per festeggiare la Partita del cuore che si sarebbe tenuta poco dopo allo stadio dell’Allianz.
Si erano mostrati ai loro fan felici di prender parte ad una causa come quella per la ricerca contro il cancro, la situazione cambia nettamente nel bel mezzo della cena. La stessa Aurora racconta l’accaduto dopo che entrambi sono stati cacciati non solo dai festeggiamenti ma anche dalla struttura dell’hotel.
La vicenda
“Alla cena prima della partita ci siamo seduti al tavolo con la nazionale cantanti e l’organizzatore Gianluca Pecchini ci ha detto che Aurora non poteva stare seduta lì”
Sia l’attrice che Priello pensano inizialmente di aver sbagliato tavolo, dato che quello era riservato alla nazionale cantanti e non all’altra squadra. Secondo quando riportato nelle storie della Leone però, Pecchini sembra avere altre intenzioni:
“Ciro può restare ma lei no, sei una donna e non puoi stare seduta qui. Queste sono le nostre regole”
Aurora, data l’assurdità della situazione pensa che si tratti dell’ennesimo equivoco. Pensa di essere stata scambiata per l’accompagnatrice del suo collega. Quindi ribadisce di essere stata convocata come membro della squadra e che le sono state prese anche le misure per i completini. La risposta di Pecchini non tarda ad arrivare:
“Non mi far spiegare il motivo per cui non puoi stare qui. Alzati”
I due decidono quindi di alzarsi e di spostarsi ad un altro tavolo per poi essere chiamati da un altro responsabile che secondo quanto riportato dai due attori cerca inizialmente di giustificare il collega Pecchini, ribadendo che i due si trovavano nel tavolo della loro squadra avversaria e per questo sono stati fatti spostare dal coordinatore. La Leone però ci tiene a ribadire quello che le è stato detto dal responsabile, di essere stata spostata unicamente perché donna. Quanto viene in seguito detto da questo secondo organizzatore, peggiora la situazione:
“Tu mica giochi, tu sei qui come accompagnatrice…il completino te lo metti in tribuna da quando in qua le donne giocano.”
Dopo che i due rispondo a tono a quest’ennesima provocazione, vengono cacciati dall’albergo. I cantanti che si trovavano vicino a loro hanno immediatamente chiesto scusa per l’accaduto insieme al presidente della fondazione piemontese della ricerca contro il cancro.
La Partita del Cuore “è come la Champions League”
La partita del cuore è un evento calcistico con finalità benefiche. Il ricavato viene infatti destinato alla fondazione per la ricerca contro il cancro e anche chi la guarda da casa può contribuire con un sms.
La prima edizione si è giocata nel 1992 e fino al 2020 è stata trasmessa dalla Rai. Questo è invece il primo anno che viene trasmessa su Canale 5 di proprietà di Mediaset.
E’ chiaro quindi che quest’evento non può essere in nessun modo correlato ad eventi sportivi giocati da professionisti come quelli in cui partecipano squadre nazionali che sono divise in base al sesso. Stiamo parlando di un evento benefico che vede scendere in campo giocatori non professionisti come cantanti o attori.
Purtroppo però questo fatto non sembra essere importante per gli organizzatori della stessa partita.
Uno di loro ci ha tenuto a ribadire all’attore Ciro Priello che la partita è al pari di una della Champions League e che quindi una donna come Aurora Leone non poteva giocare affianco ai suoi colleghi maschi.
Aurora Leone: una giovane promessa
L’attrice, oltre ad essere una grande appassionata del mondo calcistico fin da piccola, come ci ha tenuto a ribadire in un post subito dopo la cacciata dall’evento benefico, è nota al grande pubblico soprattutto per essere un membro del gruppo di Youtuber The Jackal, autori tra l’altro di numerosi spot e di un film oltre a collaborare da qualche anno con importanti reti televisive come la Rai, soprattutto in occasione di Sanremo e presentando un proprio programma su Rai Play. Ultimamente è stata annunciata anche una serie tv su Netflix.
La carriera della Leone comincia ad Italia’s Got Talent nel 2018 dove si aggiudica il quinto posto con la presentazione di parti del suo monologo, Quotidiana Mente- Una famiglia a pretesto altro suo successo che viene portato in scena in tre date sold out. E’ iscritta a Lettere moderne ma nel frattempo entra a far parte del gruppo The Jackal, prendendo parte a numerose iniziative come quella di Sanremo e diventando in poco tempo una dei membri di punta del gruppo.
Il sostegno dei suoi colleghi
Sulla pagina del gruppo di comici napoletani non sono mancate le parole di sostegno per la loro collega, ribadendo però il loro impegno nella donazione per la ricerca contro il cancro.
Altre parole di sostegno sono spuntate sul web dalle pagine social di molti volti noti del mondo dello spettacolo.
La cantante Levante ha deciso di pubblicare alcune storie in cui ribadisce la gravità di quanto accaduto. Il comico Frank Matano decide invece di pubblicare alcuni video in cui prende in giro i comportamenti maschilisti dei coordinatori della partita.
Tra gli altri membri della squadra del cuore, alcuni hanno deciso di non prendere parte alla partita in segno di protesta. Il primo è stato il cantante Eros Ramazzotti:
“Con questa dirigenza non me la sento di scendere in campo. In attesa di chiarire l’accaduto nelle opportune sedi, farò la mia parte donando direttamente e personalmente alla fondazione Piem ricerca sul cancro di Candilo, guidata da Donna Allegra Agnelli”
Insieme a lui anche Ermal Meta, Andro dei Negramaro, Random, Briga, Valerio Mazzei e Federico Rossi hanno deciso di non scendere in campo.
Le accuse di Gianluca Pecchini
Non sono mancate poi le accuse dello stesso Pecchini rivolte ai due attori, denunciando il fatto di essere stato infamato e di non aver mai rivolto insulti sessisti alla Leone. Tra i pochi che lo sostengono spuntano le dichiarazioni del giornalista Paolo Brosio:
“non si può mettere alla gogna un uomo che non ha fatto niente. Pecchini ha valori cristiani e non insulterebbe mai una donna”.
Il problema di questa vicenda che si ripete ancora nel 2021
Questo non è di certo l’unico episodio di maschilismo, avvenuto all’interno del mondo sportivo.
Nel 1967 Kathrine Switzer fu la prima donna a correre alla maratona di Boston. Il problema è che all’epoca solo gli uomini potevano partecipare all’evento. Diventò famosa quindi la sua foto mentre tenta di correre per arrivare al traguardo ma viene più volte spinta da un gruppo di uomini che provano a cacciarla dalla competizione. La Switzer dovette iscriversi nascondendo la sua identità e nonostante ciò riuscì a finire la gara.
Il problema è che dopo tutte queste lotte per l’emancipazione femminile che hanno visto coinvolte donne come l’atleta americana, protagonista di questa vicenda, nel 2021 è estremamente sbagliato che l’ennesima donna venga cacciata da una competizione che vede una maggioranza maschile.
La presenza di Aurora Leone poteva portare un cambiamento al mondo calcistico e allo stesso evento che prima di allora non aveva visto nessuna donna partecipare e che forse non la vedrà mai, dopo quanto accaduto.
I due attori infatti, mortificati per quanto accaduto, hanno deciso di non partecipare alla partita.
Tra le ultime storie pubblicate da Aurora la sera della cena, ce ne è una in cui l’attrice mostra la mascherina che le è stata donata dall’associazione dove c’è una scritta:
“No alla violenza sulle donne”
Il problema sta proprio infatti nell’ipocrisia di alcuni personaggi maschili che si eleggono a paladini della difesa delle donne e poi decidono di cacciare una di loro da un tavolo solo per il suo sesso.
Articolo di Marta Giorgi, Disegni di Chiara Giorgi