Furti a Roma, il fenomeno Latinos: furti lampo e impunità
Una banda di latino americani effettuano centinaia di furti lampo al giorno sfruttando la riforma Cartabia
Una rapina lampo appena prima che la vittima stia salendo sulla metropolitana. Lasciando la vittima all’interno del vagone con le porte magari appena chiuse e portando via il bagaglio. Sembra essere questa la strategia più usata per commettere furti a Roma da una banda di almeno 200 persone, chiamata i “Latinos“, tutti di origine latino americana, che stanno facendo da padroni nei pressi della stazione Termini.
La notizia, è lanciata dal quotidiano “Leggo” che spiega come i malviventi agiscono e in che modo riescono a sfruttare anche le maglie della riforma Cartabia per restare impuniti anche in caso di cattura.
Le vittime sono centinaia al giorno, vengono derubati delle valigie, dei cellulari delle borse a tracolla. I più esperti riescono ad introdursi anche nelle camere degli alberghi dove i turisti alloggiano.
Sono organizzati in gruppi e hanno un linguaggio in codice specifico, quasi impossibile per le forze dell’ordine intercettarli in azione.
Furti a Roma, i Latinos sfruttano la Legge
Sembra assurdo eppure i malviventi hanno imparato a sfruttare la Legge a loro vantaggio. La riforma della giustizia voluta da Marta Cartabia e dalla quale prende il nome, prevede che per il reato di furto sia obbligatorio presentare una querela. Immaginate un turista che sta tornando a casa con il treno, nel weekend e che viene svaligiato quando ormai il convoglio è in partenza. Pochi, pochissimi scenderebbero perdendo il loro treno per andare a sporgere denuncia. E i malviventi questo lo sanno bene.
Senza la querela da parte del derubato, anche se i ladri vengono identificati, secondo la riforma vige la non procedibilità. Che significa niente identificazione formale e niente arresto.
Una maglia della Giustizia nella quale i ladri hanno trovato una miniera d’oro, è il caso di dirlo, e dove i derubati non hanno potere di azione.