Gaia e Camilla, investite e uccise a 16 anni: Procura chiede 5 anni per Genovese
E’ accusato di omicidio stradale plurimo. Investì e uccise due 16enni. Le vite di Gaia e Camilla sono state stroncate: 5 anni la richiesta del pm. Senza parole…
Il pm di Roma Roberto Felici ha chiesto una condanna a 5 anni per Pietro Genovese, a processo con rito abbreviato, con l’accusa di omicidio stradale plurimo per l’incidente avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 dello scorso dicembre a Corso Francia a Roma, costato la vita alle due studentesse sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli.
Prima dell’estate la procura si era opposta a una precedente proposta di patteggiamento (due anni e mezzo di reclusione con sospensione della pena) che era stata avanzata dalla difesa dell’imputato.
“Non ho visto le ragazze, ricordo di essere partito col semaforo verde. Non volevo uccidere nessuno e non volevo scappare”, ha detto Genovese facendo dichiarazioni spontanee in aula.
Madre di Camilla: sembrava una recita, non ha mai chiesto perdono
“Sono profondamente delusa dalle dichiarazioni di Genovese, sembrava una recita, non ha mai chiesto perdono, era indifferente a quello che è successo”. Così Cristina Romagnoli, la mamma di Camilla, che ha parlato al termine dell’udienza.
“Ha ribadito le sue assurdità, come quella di essersi fermato – ha aggiunto la donna, difesa dall’avvocato Cesare Piraino -. Ha detto di non averle viste. Al di là del ‘sono affranto’, non ci ha detto altro. Non si è mai girato. Sembrava di sentire un copione letto e imparato a memoria”.
Andava a 90 km/h, quasi il doppio della velocità consentita, con tasso alcolico 3 volte superiore ai limiti ed era positivo al test antidroga
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, al momento dell’impatto il giovane alla guida andava a circa 90 chilometri all’ora, quasi il doppio della velocità consentita in quel tratto di strada (50 km/h) e il suo tasso alcolico rilevato era tre volte superiore ai limiti di legge. E’ risultato positivo anche al test antidroga. Era ubriaco e al momento dell’investimento si trovava al telefono.
Gaia e Camilla erano sulle strisce quando sono state investite?
Fondamentale sarà stabilire con certezza se Gaia e Camilla erano sulle strisce pedonali quando sono state investite o no. Per il consulente dell’accusa le due amiche avrebbero attraversato a circa venti metri di distanza dalle strisce, passando con il rosso.
Non sono d’accordo i consulenti delle parti civili, secondo cui le vittime sono state travolte dal Suv di Genovese mentre passavano sugli attraversamenti pedonali che avevano cominciato a percorrere mano nella mano con il semaforo verde per i pedoni.
Schiamazzi e musica a tutto volume dall’abitazione di Genovese
L’episodio risale al 22 maggio scorso. Secondo quanto riportato dal “Corriere della Sera”, il giovane, che si trova agli arresti domiciliari dal 26 dicembre scorso sarebbe stato segnalato dai carabinieri a causa degli schiamazzi e della musica a tutto volume che provenivano dalla sua abitazione dove era in compagnia di amici.
A chiamare le forze dell’ordine sarebbero stati alcuni vicini che nel pomeriggio del 22 maggio avrebbero richiesto l’intervento dei carabinieri a causa di una festa che in quel momento si stava svolgendo a casa del 21enne che secondo quanto disposto dal giudice può ricevere visite.
I carabinieri giunti a casa del giovane hanno appurato effettivamente che la musica era ad alto volume. In quel momento in casa non c’erano i genitori. I militari a quel punto dopo aver ammonito il ragazzo hanno registrato l’episodio in una relazione di servizio, poi inviata al gip che, stando a quanto riportato dal “Corriere della Sera” non ha disposto alcuna ulteriore restrizione.