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Garbatella, un borgo che il turista dovrebbe visitare per conoscere lo spirito della romanità

La Garbatella ha una propria vita notturna fatta di trattorie ed enoteche ma anche di locali e pub dove si ascolta buona musica

Teatro Palladium, nel quartiere Garbatella di Roma

Teatro Palladium, nel quartiere Garbatella di Roma

Non è periferia ma è abbastanza diversa dai quartieri caotici del centro, ha una sua anima popolare che manifesta nelle architetture delle case e dei giardini. Un quartiere che il turista dovrebbe visitare, se vuole conoscere lo spirito della romanità che ancora qui si respira.

Garbatella, non è periferia e non è centro

L’hanno chiamato quartiere villaggio perché è stato costruito, tra le due guerre, come un borgo, ed ha conservato quell’aspetto di paese, pur essendo il primo quartiere fuori dalle mura ma completamente assorbito nella città. La Garbatella non è periferia ma è abbastanza fuori dal centro per conservare il suo spirito popolare.  Simile più ad un piccolo borgo inserito nella metropoli, la Garbatella si distacca quasi totalmente dalle zone turistiche e caotiche del centro di Roma, diventando allo stesso tempo una delle aree più singolari per il mix unico tra architettura popolare e influenze architettoniche diverse.

Fa parte dell’area urbana del XIX secolo. La prima pietra fu posta nell’attuale piazza Benedetto Brin dal Re Vittorio Emanuele III il 18 febbraio 1920. Una targa posta tra due archi ricorda l’evento storico.  Quando venne fondata, oltre alla fontana nella piazza sorgevano due aree verdi dette “er Pincetto” con una scalinata (Plinio Marco) che collega il quartiere con via Ostiense. Il fulcro della piazza è l’edificio in stile liberty che presenta nella zona centrale un arco d’ingresso, attraverso il quale scoprire i primi lotti realizzati, dal sapore campestre circondati da terreni, giardini e piccoli cortili: il borgo rurale nacque così.

Un angolo di vera romanità e il suo nome lo deve probabilmente a un vitigno

Per molto tempo il nome del quartiere fu oggetto di discussioni. Oltre al nome attuale, le alternative erano Concordia o Remuria, in base alla leggenda per cui Romolo e Remo fondarono la città sulle colline di San Paolo, dove si trova il quartiere.  Alla fine venne imposto il nome Garbatella ma non sappiamo con certezza da dove provenga. Una teoria è che lì vivevano Carlotta e Maria, due donne molto ospitali, accoglienti, belle e cortesi. Il nome deriverebbe proprio da loro poiché persone “garbate. Un’altra teoria, più diffusa, si basa sul fatto che qui veniva coltivato il vitigno “Garbata”. Sarebbero i vigneti nei pressi della Basilica di San Paolo fuori le Mura

Il nome si calza a pennello al borgo, per quel pizzico di sale, di grazia che si vive camminando nei suoi vicoli. Molti romani vengono in questo quartiere per scoprirlo come uno dei più tipici della città. È rimasta una zona popolare, eterogenea, con un modo particolare di festeggiare e sentirsi orgogliosamente romano e “romanista”. Considerata per molti anni come semplice borgata popolare, la Garbatella rappresenta comunque ancora un angolo di vera romanità.

Le costruzioni hanno uno stile loro chiamato “barocchetto romano”

È il più giovane dei quartieri storici della capitale, fondato sul modello della Città Giardino Inglese, promosso da Ebenezer Howard. Questo spazio verde funge da area di incontro informale per le famiglie che lì vivono, promuovendo l’interazione comunitaria in ogni lotto . La Garbatella si espanse rapidamente e nel 1930 aveva la più alta densità di popolazione di Roma. La sua vocazione tuttavia, pochi lo sanno, era marinara, visto che avrebbe dovuto ospitare gli operai di un vicino porto commerciale.  

Erano case raggruppate dove vivevano lavoratori e persone delle classi considerate inferiori. All’esterno della casa vi era un giardino il cui sfruttamento costituiva uno dei pilastri per l’economia delle famiglie. Nelle aree più antiche ancora esistenti si nota la differenza tra il verde “privato” e quello edificato. Questa caratteristica provocò una somiglianza della Garbatella con le zone rurali della periferia di Roma.

Il quartiere venne diviso in lotti, dove si trovano ancora piccole costruzioni di non più di tre piani, circondate da giardini e cortili interni, con lavanderie e stendibiancheria, come in un paese. Il più famoso è il lotto 24 , per i suoi 13 edifici in stile barocco (o barocchetto) romano, che assieme ai suoi suggestivi scorci, ispira architetti e urbanisti di tutto il mondo, rendendo la Garbatella il posto ideale per una passeggiata tra arte e verde nella capitale. Sono le “case modello”, villini contrassegnati all’ingresso con il nome dell’architetto che le ha progettate.

Più popolare e vera di Trastevere e San Lorenzo, la Garbatella meriterebbe essere inserita nei circuiti turistici della Capitale

Non è incluso tra le cose da vedere a Roma ed è un errore. Vistare il quartiere o borgo della Garbatella sarebbe significativo per capire lo spirito della romanità, oggi la Garbatella ha una identità più romana di Trastevere, Testaccio e di San Lorenzo, che hanno ancora l’immagine ma hanno perso la spirito, nelle continue trasformazioni sociali e nella contaminazione dovuta alla presenza straniera, sia quella dell’immigrazione afroasiatica, sia quella della presenza euro-americana. Il problema è quando i turisti si trasformano in residenti, cacciano le famiglie originarie e le botteghe artigiane e trasformano iI quartiere.

Oggi il centro di Roma appare così cambiato negli uffici, nei negozi, che hanno perso l’anima popolana e popolare che li caratterizzava e sono diventati delle caricature di sé stessi totalmente sfigurati dal turismo di massa, dai negozi di souvenirs, dalle pizzerie a taglio, hamburgherie, cineserie, shish kebab e via dicendo. In questo la Garbatella ancora resiste.

Le architetture, i palazzi, le fontane, la Scala degli Innamorati, ce ne sono di cose da ammirare

La Garbatella con i suoi palazzi, fontane ed archi può essere considerato un luogo unico e significativo anche se in passato era considerata un quartiere malfamato. Oggi il suo valore storico e culturale gli ha restituito la giusta dignità. Vi si trovano diverse architetture di rilievo, tra cui il palazzo della Regione Lazio, nei pressi dell’arteria stradale Cristoforo Colombo. Ad uno dei suoi confini c’è la sede di Eataly, dov’era la fermata della stazione Ostiense, oggi trasformata in un negozio di eccellenze alimentari. Ci sono la “Chiesoletta” dei Santi Teodoro ed Eurosia, costruita nel 1818, cento anni prima la posa della prima pietra.

Nella piazza, oltre a questa fantastica chiesa, è possibile ammirare l’arco dove nel film “Caro DiarioNanni Moretti entra con la Vespa.  La “scoletta” in Piazza Nicola LombardiVilla Rosselli, costruita su una domus romana del I secolo e cornice di alcuni momenti del film Totò e Pablito.

Tra i monumenti più recenti della Garbatella c’è la Fontana Carlotta in piazza Ricoldo da Montecroce. Questa fontana rappresenta il cuore della Garbatella, anche grazie ad un’interessante scalinata chiamata Scala degli Innamorati.

Uno degli ultimi ma non meno importanti luoghi di interesse archeologico della Garbatella è il Parco di Commodilla, all’interno del quale si trovano catacombe risalenti al IV secolo d.C.

I luoghi più significativi da visitare per interesse storico

I punti più significativi da visitare sono la Via delle Sette Chiese, che è poi la strada più importante, venne chiamata così perché sorgeva ancora prima che nascesse la Garbatella e serviva da via di comunicazione che collegava le Sette Chiese corrispondenti alle altrettante tappe del famoso pellegrinaggio. Oggi “fare il giro delle sette chiese” è una frase che in gergo romanesco significa fare dei percorsi lunghissimi che non arrivano mai a conclusione.

La Chiesoletta sarebbe la Chiesa dei Santi Teodoro ed Eurosia, una delle chiese più storiche e importanti del quartiere. Eretta nel 1818, era una tappa obbligatoria del pellegrinaggio delle Sette Chiese e si racconta che nel 1500, nei suoi pressi, si incontrarono San Filippo Neri e San Carlo Borromeo.  

Un autentico centro storico e artistico della Garbatella, rappresentata dal Teatro Palladium, frutto dell’ispirazione all’architettura della Roma antica, nel passato cinema-teatro popolare del quartiere, adesso gestito dall’Università di Roma Tre, con una vasta programmazione di spettacoli teatrali, concerti e festival e si trova in Piazza Bartolomeo Romano. Sempre nelle vicinanze di Via Ostiense si trova il museo Centrale Montemartini, ex centrale elettrica dismessa.

Quello che adesso è un asilo infantile, la Casa dei Bambini, è chiamato la Scoletta dagli abitanti della Garbatella. Possiede un particolare pregio artistico, per essere una villa cinquecentesca della nobiltà papalina, ricavata a sua volta da una villa romana del I secolo d.C. La Scoletta è famosa anche per aver ospitato il set cinematografico di film e serie televisive.

Gli alberghi suburbani con quell’orologio che ha segnato per anni le 11:25, ora d’inizio dei bombardamenti del 1944

Costruiti tra il 1928 e il 1928, gli Alberghi Suburbani, vennero sperimentati come tipologia di struttura abitativa, per ospitare provvisoriamente le famiglie sfollate dal centro cittadino, a causa delle trasformazioni urbanistiche nel periodo fascista, quando le villette della città giardino non erano più sufficienti a rispondere a questa emergenza abitativa. I quattro edifici sono: Albergo Rosso Albergo Bianco, Terzo Albergo e Albergo Giallo. Di notevole interesse il grande orologio incastonato sulla torre in cima all’Albergo Rosso che per molti anni, ha continuato a segnare le 11:25, l’ora dell’inizio dei bombardamenti su Roma del 1944.

In queste abitazioni di piccolo spazio furono ricollocati gli abitanti della Spina di Borgo, distrutta per creare l’attuale Via della Conciliazione. Oppure provenienti da altre zone del centro di Roma che dovevano essere dignitose.

Spesso la Garbatella viene scelta come set per serie tv e per il cinema ma è soprattutto un luogo dove si mangia e si beve “come ‘na vorta”

Ricorderete il luogo d’incontro che ora passa sotto il nome di Bar dei Cesaroni, nella piazza Giovanni di Triora, scelto come set televisivo della serie “I Cesaroni”, per rappresentare il vero carattere del quartiere.  Qui si trova la bottiglieria dei fratelli Giulio e Cesare che è anche sede della “Roma Club Garbatella”, grande punto di riferimento dei tifosi giallorossi.

Garbatella è anche sinonimo di prodotti genuini ed autentici di Roma. Della cucina tradizionale a base di specialità romane. Interessante l’itinerario storico-gastronomico intitolato “Degustando la Garbatella”, che prevede l’aperitivo con l’escursione a piedi del quartiere. Tra le specialità della casa, le fettuccine degli angeli con burro di montagna, parmigiano stravecchio e sesamo tostato, gli involtini di rombo di mare ripieni di verdure allo zenzero e le melette degli angeli.

Il simbolo della buona cucina romana casalinga, tra tovaglie a quadretti rossi, materie prime di qualità e ricette semplici ma gustose. Nelle trattorie si può mangiare la classica cacio e pepe, le fregnacce con radicchio e guanciale, gli straccetti con rughetta e i carciofi alla giudia e alla romana. Tagliatelle, involtini alla romana, crostate di visciola e pasta e fagioli e poi baccalà al forno con patate e trippa.

La Garbatella ha una propria vita notturna fatta di trattorie ed enoteche ma anche di locali e pub dove si ascolta buona musica

Invece che con la solita auto si può arrivare facilmente nel quartiere con la Metro linea B, scendendo alle fermate Piramide e Garbatella. Sulla stessa strada di questa fermata della metropolitana ci sono un gran numero di pub e locali. Ognuno con un tema musicale diverso e dai nomi simpatici: Barone Rosso, Speedy Gonzales, Distillerie Clandestine, Goa. A Ostiense ci sono anche molti posti dove bere qualcosa dopo aver mangiato. Candidandosi come spazio libero della notte il quartiere si è aperto alla Street Art e ai graffiti e murales disegnati sugli spazi vuoti degli edifici. Un’arte contemporanea che divide il pubblico in base all’età e fa sentire i più giovani inseriti in un ambiente piacevole.

Viene da pensare ai passi indietro fatti dai costruttori romani che sono passati da queste abitazioni che tutto sommato favoriscono la socialità ai palazzoni delle periferie e alle città dormitorio come Guidonia Monte Celio, dove l’umanità neanche si saluta quando s’incontra e si rinchiude nell’appartamentino, lasciando le strade alla delinquenza per lo spaccio delle droghe.

Foto di copertina dal sito del Teatro Palladium