Gestione della pandemia, l’Ue sta coprendo l’inadeguatezza dell’Italia?
La Commissione europea secreta gli atti sulle nostre capacità di affrontare una crisi sanitaria “per non compromettere le misure anti-Covid”. Anche se la fiducia è già al minimo
La controversa gestione della pandemia da Covid-19 da parte dei due esecutivi guidati da Giuseppe Conte e Mario Draghi torna a far discutere. Stavolta, in realtà, il “merito” è della Commissione europea, che ha secretato i documenti sulle capacità dell’Italia di affrontare una crisi sanitaria adducendo ragioni di «sicurezza pubblica». Un atteggiamento che – absit iniuria verbis – più che Bruxelles ricorda molto Pechino.
La gestione della pandemia
Sulla vexata quaestio dell’italica gestione della pandemia si è già detto e scritto molto, soprattutto in relazione al piano pandemico mai aggiornato dal 2006. Che potrebbe aver causato la reazione «improvvisata, caotica e creativa» di cui parlava l’ormai celeberrimo report dell’Oms ritirato a 24 ore dalla pubblicazione.
Non è però l’unica ombra che grava sugli ultimi due Governi di Roma, e ora a gettarne di nuove è stata (involontariamente) nientepopodimeno che l’Europa. Si dà infatti il caso che gli Stati membri dell’Ue debbano inviare un’autovalutazione triennale a un’agenzia dell’esecutivo comunitario (l’European Centre for Disease Prevention and Control). Si tratta di un questionario riguardante i piani di preparazione e risposta, monitoraggio e valutazione a serie minacce transfrontaliere per la salute pubblica.
Ebbene, lo scorso febbraio un giornalista di Mediaset ha chiesto di visionare questi atti, ma l’organo presieduto da Ursula von der Leyen ha respinto l’istanza. Affermando che divulgare le carte «potrebbe mettere a repentaglio le misure adottate dalle autorità italiane per rispondere all’emergenza sanitaria», minando la protezione della pubblica sicurezza.
Si sta nascondendo qualcosa ai cittadini?
Motivazione piuttosto inconsistente, per non dire risibile. Anzitutto perché i legali dei familiari delle vittime del Covid hanno comunque ottenuto alcune informazioni attraverso un accesso agli atti del Ministero della Salute. E scoprendo, per esempio, che le ultime autovalutazioni italiane disponibili erano state inoltrate il 7 novembre 2017.
Inoltre, la fiducia degli abitanti del Belpaese nelle disposizioni contro il coronavirus è già ai minimi indipendentemente dall’Unione Europea. «Esiste uno scollamento tra una fetta importante della popolazione e le istituzioni» ha sottolineato Massimiliano Fedriga, Governatore del Friuli-Venezia Giulia e neo-Presidente della Conferenza delle Regioni.
Infine, questa opacità solleva inquietanti interrogativi, instillando il dubbio che gli alti papaveri stiano nascondendo qualcosa di importante ai cittadini. Che magari avrebbero il diritto di sapere se i provvedimenti di Palazzo Chigi erano adeguati – e anche se erano stati scritti in punto di diritto.
Dopotutto, però, forse la Cina è davvero vicina – anche più di quanto si potrebbe immaginare. E in fondo non sarebbe certo la prima volta che, in qualche modo, finisce per… contagiare il Vecchio Continente.