GFVip, Micol Incorvaia canta “Faccetta Nera”. Fulvio Abbate: “Un omaggio al nuovo governo”
Lo scrittore, ex concorrente del GFVip: “Faccetta Nera” è un brano sfuggito. Con questo governo di postfascisti, si troverà un’attenuante”
Ennesima polemica al Grande Fratello Vip. Micol Incorvaia, concorrente entrata da poco nella casa più spiata d’Italia è stata sorpresa a cantare “Faccetta nera“, brano composto in occasione della grande diffusione di notizie da parte della propaganda fascista, relativa all’Etiopia.
A testimoniare l’accaduto un video divenuto virale su Twitter, che ritrae la modella e influencer, intenta a cantare il brano, mentre si prepara per la diretta.
Inneggiare alla dittatura è un reato, specie se l’apologia si verifica a mezzo stampa. Intanto, la produzione valuta l’esclusione della concorrente. Abbiamo sentito Fulvio Abbate, scrittore ed ex concorrente del Grande Fratello Vip per un parere sulla vicenda.
“Nella compilation del Grande Fratello Vip” – ci dice Abbate – “insieme al brano “The time of my life“, tratto dal film “Dirty Dancing“, e ad altri brani occasionali, non può non esserci anche “Faccetta nera“. Forse anche in ossequio al nuovo corso governativo. Possiamo altresì supporre che il canzoniere fascista dagli antenati di casa Incorvaia, sia arrivato fino ai pronipoti, insieme a tutto il repertorio canoro che hanno acquisito. D’altronde, durante la selezione, al cast non viene certo chiesto di giurare sulla Costituzione. Viene semplicemente chiesto di essere fondamentalmente carne da selfie e influencer“.
E’ un episodio studiato a tavolino?
“No, ne dubito fortemente. Perché secondo me è semplicemente una canzone sfuggita”.
Un episodio stigmatizzato era già avvenuto due anni fa, a sua sorella. Un caso?
“Si vede che in famiglia sono profilati per fare gaffes”.
Cosa succede adesso?
“Alfonso Signorini cercherà di mettere una toppa. Ma un conto è stare dentro la casa, un conto è stare lì seduto in studio. Come dissi una volta durante una diretta, come una salma seduta. Questa frase fece risentire Signorini. Tutta l’attenzione viene riservata alle dinamiche interne. Chi sta fuori può concedersi un balletto. Anzi, per me è paradossale che gli eliminati rimangano in studio. Perché in passato venivano gettati dalla rupe Tarpea di Endemol e Canale 5”.
Però al di là della mera eliminazione del gioco, se un esempio è negativo e rimane comunque in diretta, è comunque mostrato al pubblico. Non è un controsenso?
“Rispetto a Ginevra Lamborghini, penso che potesse esserle comminato il “gran perdono signorinesco“, con conseguente rientro nella casa. E’ una mia convinzione. Ma a parte Sara Manfuso, tutti gli eliminati sono lì, compresa Elenoire Ferruzzi. Sono state sovvertite le regole minime. Il nuovo corso politico è molto chiaro: si pretende l’equiparazione Antifascismo-Fascismo”.
Il Grande Fratello è l’espressione della tv-realtà. Ma nella realtà si superano limiti, attraverso bestemmie o cantando canzoni di questo tipo. Se ambisco ad essere una fotografia della realtà e poi per questi limiti superati, c’è sempre qualcuno pronto ad ammonire e a rimproverare con punizioni severe, è un controsenso?
“Quando vieni ingaggiato ti viene detto cosa è o non è ammesso all’interno del gioco. Come nella boxe, nella quale non puoi sferrare calci. A non essere consentito è in primo luogo la bestemmia, perché Piersilvio Berlusconi diventa irremovibile in presenza di bestemmie. Per ipocrisia concordataria. E’ vietata la violenza e non è ammessa l’apologia del Fascismo. Ma non è detto che in questo caso, essendoci un governo di postfascisti, non si trovi un’attenuante”.