Giampaolo Pansa narra l’Italia del dopoguerra
Intervista a Giampaolo Pansa che esce con un nuovo libro sulla storia d’Italia dal ’46 ad oggi
Sangue, Sesso, Soldi è l’ultimo libro di Giampaolo Pansa, che presentandolo ha detto: “Diranno che è un libro di destra”, perché Pansa?
Perché ormai mi aspetto di tutto ma non me ne frega nulla, io sono un vecchio signore che ha scritto tanto, ho scritto più di 50 libri, migliaia di articoli, ho scritto e letto molto, i mie insegnanti mi dicevano che avrei dovuto leggere molto per poter poi scrivere e così ho fatto, ho letto una quantità di libri sulla storia d’Italia dalla prima repubblica a oggi, ma non mi sono mai piaciuti perché li trovavo banali, li trovavo faziosi, li trovavo schierati, accettavano certe tesi mentre altre le cancellavano e allora mi sono detto, ma Giampa smettila di lamentarti, scrivine tu uno e allora l’ho scritto. Il mio è tutto diverso e spesso contrario alle storie raccontate dagli accademici e da quelli che hanno sempre in testa un’ideologia e di solito è quella rossa, quella comunista, invece io sono un signore qualunquista, lo sono sempre stato, sono scettico e questa per me è una virtù, sono scettico su tutti i partiti.
Ho scritto questa storia che è una storia penso molto divertente, con un titolo che ha tre nomi che fotografano molto bene la storia dell’Italia, con Il Sangue pensiamo al terrorismo, alla malavita, Il Sesso lo vediamo dappertutto, perfino le conduttrici dei telegiornali si presentano mezze nude, anche le concorrenti dei quiz appaiono discinte, ma I Soldi sono diventati il motore di tutto, d’altra parte nella storia sociale italiana se pensiamo solo agli anni di Tangentopoli i soldi erano già allora diventati il carburante numero uno della vita politica.
La storia che racconta è una storia che ha vissuto, Pansa …
Io il primo ottobre compio 78 anni e ho visto non solo la fine della guerra civile, in una città del Piemonte sul Po, a Casale Monferrato, dove hanno smesso di sparare solo il 26 e 27 aprile del ’45, ho visto soprattutto la politica di allora, uomini come De Gasperi e anche come Togliatti. Togliatti poi aveva degli altri rifornimenti che venivano dalla casa madre sovietica e certamente anche De Gasperi avrà avuto degli aiuti dagli Stati Uniti, però la politica italiana di allora aveva una misura, una sobrietà, una modestia, anche nei tratti esterni, nel vestire, nell’apparire, nel non sfoggiare.
Adesso è un pezzo che non vado alla Camera né al senato ma se guardo le reti televisive … caspita sembra di guardare un club di miliardari, vedo abiti costosi, vedo signore ingioiellate, vedo automobili di lusso, i soldi sono il principio e la fine di tutto. Il tipo di educazione che anche gli anziani di oggi come il sottoscritto avevano ricevuto dai nostri anziani, non siamo riusciti a trasmetterla ai giovani, quindi i giovani si troveranno in una situazione drammatica, vedranno i politici così distanti e loro che non trovano lavoro.
E’ una critica solo alla politica o agli italiani in generale ?
Il senso di questo libro è quello di chiedersi: “ma guardate come ci siamo ridotti a partire dal ‘46 ad oggi. Infatti gli ultimi capitoli sono dedicati a come le persone e per prime le donne, vivono la crisi economica di oggi … C’è quella che va a letto con il deputato democristiano, c’è l’estetista che è costretta a chiudere il proprio atelier e diventa una prostituta professionale, anche fortunata, c’è poi la signora che avendo il marito disoccupato è costretta a mettere su un banchetto in piazza Navona quel poco che ha e venderlo, questo è un paese che si sta distruggendo da solo … Sono sicuro che Sangue, Sesso e Soldi è un libro che vi appassionerà molto.