Gioacchino Costantini, dagli esordi al successo con la Fleet Support: “Il segreto è l’innovazione”
“Il filo conduttore del nostro successo è l’innovazione”, spiega al nostro giornale il presidente della Fleet Support, Gioacchino Costantini
Gioacchino Costantini vanta una grande storia ed esperienza nel mondo dell’autonoleggio. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, ha ripercorso tutta la sua carriera all’interno del settore: dagli inizi, fino al successo ottenuto oggi con la Fleet Support, azienda leader nel settore automotive italiano, di cui è presidente.
“Ho cominciato a lavorare nell’automotive nel 1969 in Avis come impiegato di sesto livello, l’ultimo”, ci spiega. “Dopo quattro anni ho assunto la responsabilità della contabilità generale. Dopo questo primo passaggio, in Avis, la mia carriera è proseguita attraverso la responsabilità della vice direzione amministrativa, che è durata circa tre anni. Nel 1980 ho assunto la direzione operativa di Avis, da cui dipendevano tutte le strutture operative nazionali di noleggio. Proseguendo, dopo tre anni ho assunto la direzione amministrativa e finanziaria sempre di Avis per circa quattro anni. Poi la direzione generale di Avis nel 1988. Tra l”88 e il ’93 sono uscito da Avis, diventando l’amministratore delegato del marchio che all’epoca si chiamava Eurodollar, società di proprietà di una banca inglese con attività a Genova, per circa un anno. Per tre anni, inoltre, sono stato A.D. di Europcar“.
Gioacchino Costantini: gli esordi
“Nella mia attività lavorativa ho maturato così un’esperienza di 24 anni nell’ambito del noleggio a breve e lungo termine. Nel 1993 sono uscito da Europcar e ho costituito una società, la Help Company, che faceva fleet management. Questa società è partita dopo circa un anno di preparazione e di studi, quindi nel 1994, con due grossi clienti: Accenture (che all’epoca doveva dividere l’attività di consulenza da quella di revisione) e Omnitel (oggi Vodafone). Questi due grandi clienti, che partendo da 200 veicoli nel 1994 e che hanno superato alcune migliaia nel corso degli anni, ci sono serviti per far scuola, e per farci ottenere altri clienti, secondari ma altrettanto importanti per l’azienda.
Questa società è passata nel 2001 ad Aon, per il 51% del capitale, e poi completamente nel 2007. Io ne sono rimasto presidente fin quando non ho passato tutte le quote. Per un anno sono stato costretto a non tornare sul mercato per motivi di non competizione. Nel 2007 abbiamo poi rilevato l’attuale Fleet Support, fin quando nel 2008, finita la mia limitazione, abbiamo cominciato a rioperare sul mercato. In quel momento avevamo un dipendente e fatturavamo 50.000 euro. Ad oggi abbiamo attività di software che vendiamo a grandi aziende con grandi parchi; attività di fleet management di alcuni servizi per alcune società di noleggio a lungo termine; attività di fleet management di società che hanno parchi auto di proprietà e/o presi in noleggio a lungo termine”.
Fleet Support
“Queste attività possono essere svolte perché la società è dotata di un software di proprietà che recepisce tutte le esigenze gestionali e mette in condizione gli operatori di poter evitare una serie di attività ripetitive. Questo sistema è nato insieme alla prima società nel 1994, con un linguaggio clipper. La clientela che abbiamo preso nel mentre e i volumi che abbiamo raggiunto ci ha fatto rendere necessaria, nel 2020, la riscrittura del software con le ultime tecnologie.
Per cui nel 2001 abbiamo abbandonato il clipper, in favore del visual basic, molto più duttile. Andando avanti nel tempo le esigenze sono cambiate. E in maniera prepotente sul mercato italiano è entrata tutta la parte web, che permetteva di poter far interagire direttamente le aziende con i sistemi. Quindi abbiamo rifatto tutto il sistema nel 2012, completamente su base web service. Questo è resistito per qualche anno, in quanto poco duttile nel poter fare il management di attività che riguardavano più aziende con differenti peculiarità, il che portava un po’ di confusione”.
Il segreto del successo? L’innovazione costante
“Nel 2020 l’abbiamo totalmente ricostruito con le ultime tecnologie, che permettono di poter fare delle attività ad hoc per ogni singola azienda. Il filo conduttore del nostro successo che ad oggi ci ha portato ad avere circa 500.000 targhe gestite dai nostri sistemi, e circa 130 dipendenti, è l’innovazione.
E quindi ecco che abbiamo quasi completato una piattaforma che mette in condizione i proprietari di parchi auto di poter identificare al meglio quali sono le vetture, i modelli, le modalità d’uso, per poter limitare l’emissione di Co2. La nuova piattaforma sarà lanciata nei primi di luglio. Permetterà alle aziende di poter programmare fino al 2030/2050 il parco auto e le modalità d’uso secondo le linee guida. E permette di poter quantificare a fine anno le attività che vengono premiate dal punto di vista dell’emissione di Co2.
Stiamo predisponendo anche una piattaforma per gestire alcuni servizi collegati con la leisure. Specialmente per strutture di alto livello, sulle quali noi stiamo cominciando a predisporre una serie di servizi avanzati che permetteranno ai nostri clienti di godere di questi centri di ricreazione, in ambiti molto ecologici e verdi, per scopi terapeutici o di istruzione. Quindi l’azienda Fleet Support non solo si fa carico di gestire le auto a 360 gradi. Ma mette a disposizione dei clienti la possibilità di poter avere dei punti di svago e/o di studio in strutture particolarmente green.
L’evoluzione che ci sarà nelle prossime settimane prevede che dal prossimo autunno verrà lanciato un software di fleet management che costerà un massimo di 1.200 euro all’anno. Questo permetterà alle aziende che hanno 30-50 vetture di poter fare il management delle proprie vetture direttamente in casa propria. Nella primavera del 2023 questo modello verrà, più o meno con le stesse caratteristiche, venduto sul mercato del dettaglio. Sarà creata un’app che permetterà di gestire tutto questo allo stesso modo delle grandi aziende che hanno 250.000 macchine. Ci stiamo direzionando, dunque, anche nel retail“.
Contributi nel sociale
“Per ultimo, essendo la nostra una società di successo, una buona parte delle nostre risorse la dedichiamo al sociale. Sponsorizziamo da diversi anni una scuola calcio, con oltre 500 bambini (circa 100.000 euro all’anno). E sponsorizziamo anche dei piccoli tornei estivi per bambini diversamente abili, molto frequentati.
Sponsorizziamo, inoltre, una squadra di bambini di basket, una di rugby, e una di ciclismo. Sponsorizziamo per gli adulti, che hanno difficoltà con l’uso delle gambe, un nuovo sport, denominato wake–board, con delle attrezzature offerte e comprate da noi. E anche la protezione civile della Valle del Salto per la mobilità (un piccolo furgoncino e alcune divise). E per di più anche una squadra di amatori podistici in montagna. Quindi circa 200.000 euro dei nostri ricavi vanno in questa direzione.
Da due anni sponsorizziamo anche una ricercatrice della Fondazione Veronesi, che si occupa dei tumori delle parti molli nei bambini. Quindi tumori dei muscoli, dei tendini… Abbiamo, inoltre, comprato una struttura nella Valle del Salto in cui nei prossimi mesi andremo a realizzare un centro sportivo per dipendenti e i loro familiari. Ci saranno una piscina, due campi di padel, un campo da tennis e altre piccole attività collaterali per rendere la loro vita piacevole”.
In campo anche Raoul Bova
Per concludere, da quest’anno, per cinque anni, abbiamo scelto un testimonial di prima grandezza per sponsorizzare sia la piattaforma per il controllo del Co2, sia per il centro leisure: Raoul Bova. Alcune settimane fa, infatti, in veste di presidente della Fleet Support, ho consegnato a lui le chiavi di una Bmw iX, totalmente elettrica.