Gioco illegale, dove si nasconde una delle piaghe del Bel Paese
Sono ancora tanti gli allibratori illegali presenti nel nostro paese che cercano di sfruttare la passione degli italiani
Sono ancora tanti gli allibratori illegali presenti nel nostro paese che cercano di sfruttare la passione degli italiani alla ricerca della schedina vincente per arricchirsi.
Dagli ultimi dati relativi al 2018 emerge come la lotta all’illegalità iniziata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli abbia fatta emergere molti esercizi abusivi: sono stati ben 115 i soggetti denunciati ed oltre 54 milioni di Euro le sanzioni tributarie deliberate. I controlli delle forze dell’ordine si sono estesi a ben 3.369 esercizi. D’altronde il settore del gioco d’azzardo ha generato un’imposta complessiva di 98 milioni di Euro di cui ben 88,5 dal settore delle scommesse. Uno degli altri settori dove sono stati riscontrati molti problemi è quello delle New Slot che ha visto la applicazione di oltre 16 milioni di Euro in sanzioni amministrative.
Dai dati riportati qui sopra si nota come la direzione presa dai Monopoli sia quella giusta e le misure adottate per combattere gli operatori illegali stiano iniziando a funzionare. Rispetto al 2017, dove la maggiore imposta accertata dal Fisco aveva raggiunto i 31,6 milioni, il 2018 ha visto triplicare gli introiti raggiungendo i 98 milioni. Una delle voci principali a spingere in alto il valore dell’imposta è dato dalle numerose sanzioni tributarie incassate dal Fisco che hanno raggiunto i 73,8 milioni di Euro facendo registrare un incremento del 65%.
Il Libro Blu 2018 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli scende nel dettaglio sugli accertamenti e i controlli effettuati mettendo in primo piano il numero impressionante di esercizi esaminati: sono stati oltre 38.700 le attività sottoposte a verifiche sul territorio italiano.
Metodi di controllo illegalità
I tipi di attività su cui i Monopoli hanno puntato i riflettori sono principalmente i cosiddetti “Totem”, le schede contraffatte per i giochi di slot, il gioco online che passa attraverso centri di trasmissione dati e i punti di ricarica. Questi sono utilizzati come canali per aggirare le normative italiane nonché sfuggire alla tassazione e alle imposte fisse sia legate ai profitti della società che quelle collegate direttamente al gioco d’azzardo come ad esempio la tassa sulla fortuna.
Le regioni più a rischio
Sui circa 3.000 accertamenti effettuati sul territorio italiano, oltre il 50% di essi si sono verificati in Lazio e in Sicilia. Il Nord Italia si conferma tra i settori meno a rischio con le regioni Veneto e Trentino Alto Adige ai primi posti con solo 7 controlli tra le due.
Per quanto riguarda la maggiore imposta accertata, il Sud rimane in testa con oltre 40 milioni di Euro seguito dal centro Italia con 38,6 milioni. La regione Lazio si aggiudica anche il titolo di più sanzionata: è di 43,3 milioni il valore delle sanzioni tributaria contro i soli 10,4 milioni della seconda in classifica, la regione Campania.
Blocco dei siti illegali
Un dato positivo è quello degli esercizi sospesi: nel 2018 sono stati solamente 20 gli operatori bloccati rispetto ai 33 del 2017. I Monopoli hanno iniziato lo scorso anno anche una grande lotta contro i siti online illegali arrivando a bloccare 1042 siti web.
Negli ultimi 3 anni, i siti web inibiti hanno superato le 8.000 mila unità. Questi operatori riuscivano a generare milioni di visualizzazioni ed erano un grande pericolo per il mercato italiano.