Giorgetti: “Scenari internazionali potrebbero mettere a repentaglio obiettivi Pnrr”
“Il Pnrr rappresenta il programma più impegnativo e più importante definito nel nostro Paese negli ultimi decenni”
Come riportato da Adnkronos, il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, si è espresso nell’audizione davanti alle commissioni permanenti di Camera e Senato, intervenendo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il celebre Pnrr. Secondo il Ministro, alcuni obiettivi del Piano potrebbero essere messi a repentaglio a causa dell’aggravarsi degli “scenari internazionali”.
Giorgetti: “A metà 2022 mobilitati dal Mise 98,2% dei fondi del Pnrr”
“Se consideriamo gli interventi attivati nel 2021 e quelli a cui daremo attuazione entro il primo semestre di quest’anno, il Mise avrà mobilitato a metà del 2022 una quota di risorse pari a 17,5 miliardi, corrispondenti al 98,2% dei fondi del Pnrr assegnati a questo dicastero. Se a queste risorse aggiungiamo quelle previste dal fondo complementare, corrispondenti a ulteriori 5,6 miliardi per transizione 4.0 e a un 1 miliardo per il potenziamento degli accordi di innovazione, possiamo affermare che a un anno di distanza dall’approvazione del Piano abbiamo già messo a disposizione del sistema produttivo oltre 24 miliardi”.
“Pnrr programma più impegnativo e importante degli ultimi decenni”
“Il Pnrr rappresenta il programma più impegnativo e più importante definito nel nostro Paese negli ultimi decenni per il volume di risorse stanziate e per l’ampiezza dei settori oggetto degli interventi in esso contemplati, che toccano quasi tutti i comparti dell’economia e impattano significativamente sulla vita dei cittadini. Un’occasione formidabile per rafforzare la capacità di programmazione del nostro sistema che tende, per ragioni note a tutti, a privilegiare interventi a breve termine, con conseguente frammentazione e dispersione di risorse”.
“Aggravarsi scenari internazionali potrebbero mettere a repentaglio obiettivi Pnrr”
“L’aggravarsi degli scenari internazionali potrebbe mettere a repentaglio la realizzazione di alcuni obiettivi inseriti nel Pnrr. Molte sono le incognite sul piano economico ma anche su quello politico connesso all’evoluzione degli scenari internazionali delle dinamiche globali. Ricordo, inoltre, la ripresa a tassi elevati delle diverse economie sviluppate e la persistente capacità di assorbimento della Cina.
Questo ha comportato una serie di strozzature e colli di bottiglia che si sono tradotti nella carenza di disponibilità in materie prime e manufatti, a partire dai microchip. Anche l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia, la carenza di figure professionali e competenza indispensabili per assicurare la tempestiva e piena attuazione dei programmi inseriti nel Pnrr, hanno assunto dimensioni allarmanti. Il Mise, comunque, si è attivato per attenuare questi rischi gravissimi”.