“Giornata Internazionale del Parto in Casa” una “scelta libera”
A promuovere l’evento sono state le ostetriche del Coordinamento Nazionale Parto in Casa e Casa Maternità
Si è svolta sabato, anche in tutta la penisola, la “Giornata Internazionale del Parto in Casa”. Sì, avete capito bene: del parto in casa, proprio come quello delle vostre nonne e bisnonne, come si nasceva “una volta”, insomma.
A promuovere l’evento sono state le ostetriche del coordinamento da cui prende il nome la manifestazione: Coordinamento Nazionale Parto in Casa e Casa Maternità dell’associazione “Nascere in casa”. L’invito è stato rivolto a “tutti coloro che hanno partorito in casa, o sono interessati all’argomento o, più semplicemente, a chi piace l’idea che i bambini possano nascere nelle loro case”.
La storia di questo coordinamento, contrariamente a quel che si può pensare, risale sino al 1980, anno in cui a Roma, Milano e Firenze vengono costituiti i primi gruppi di ostetriche che assistono a domicilio. Il progetto cresce, riscuotendo sempre più interesse da parte dei media e della politica, che porterà negli anni Novanta alla discussione di una proposta di legge sulla nascita, alla costituzione formale dell’associazione e alla stesura delle sue linee guida. L’associazione, che aiuta le future mamme ad entrare in contatto con le ostetriche “a domicilio”, si batte per la libertà di scelta.
“Il parto in casa” – spiegano dall’associazione – “è solo una possibilità, e non tutte le donne lo desiderano. Ma tutte e donne hanno il diritto all’informazione, all’ascolto e alla libertà di scelta” poiché “l’ospedalizzazione di massa del processo della nascita significa per molte donne un percorso obbligato non solo in sala parto ma anche in gravidanza: noi crediamo nella capacità di fare scelte autonome e responsabili nei propri processi di salute e desideriamo sostenere le coppie che vogliono fare della nascita del proprio bambino una esperienza da vivere secondo i propri desideri attraverso una assistenza qualificata, vigile e competente”.