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Giornata Mondiale contro il Cancro 2025: come ridurre il rischio di ammalarsi

Uno degli aspetti fondamentali del World Cancer Day è la promozione di stili di vita sani, un’arma fondamentale nella prevenzione oncologica

Donna ammalata di cancro_pexels-ivan-samkov

Donna ammalata di cancro_pexels-ivan-samkov

Il 4 febbraio 2025 il mondo celebra il World Cancer Day, la Giornata Mondiale contro il Cancro promossa dalla Union for International Cancer Control (UICC) e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’obiettivo è chiaro: rafforzare la consapevolezza globale sulla prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro, una malattia che ogni anno colpisce milioni di persone nel mondo.

Il tema scelto per il triennio 2025-2027 è #UnitedByUnique (Uniti, ma unici), un messaggio potente che sottolinea la necessità di vedere il paziente oncologico non solo attraverso la lente della malattia, ma nella sua unicità di persona, con una storia, emozioni e bisogni specifici.

Prevenzione: il primo passo per ridurre il rischio di cancro

Uno degli aspetti fondamentali del World Cancer Day è la promozione di stili di vita sani, un’arma fondamentale nella prevenzione oncologica. I numeri parlano chiaro: un tumore su tre potrebbe essere evitato eliminando i fattori di rischio più comuni, come fumo, alcol, sedentarietà e cattiva alimentazione.

Eppure, troppi medici non pongono ancora sufficiente attenzione alla prevenzione:

  • Solo il 43% delle persone in sovrappeso riceve indicazioni per perdere peso.
  • Meno del 50% dei fumatori riceve consigli per smettere.
  • Solo il 30% dei sedentari viene incoraggiato a fare attività fisica.
  • Appena il 7% dei consumatori di alcol è informato sui rischi oncologici legati all’assunzione abituale di bevande alcoliche.

L’obesità, che in Italia colpisce circa 4 milioni di adulti, è un fattore di rischio accertato per 12 diversi tipi di tumore.

Il fumo è responsabile del 25% dei decessi per cancro nel mondo.

L’alcol è direttamente collegato allo sviluppo di sette forme tumorali, ma pochi lo sanno.

La sedentarietà aumenta il rischio di cancro e malattie croniche, ma solo un paziente su tre viene incoraggiato a praticare esercizio fisico.

La prevenzione deve essere un pilastro fondamentale nella lotta al cancro: serve più impegno da parte dei medici e delle istituzioni per sensibilizzare la popolazione su come ridurre i fattori di rischio.

Numeri e tendenze: il cancro in Italia

Nel 2024, in Italia, sono state diagnosticate 390.100 nuove neoplasie. Tuttavia, grazie ai progressi nella ricerca e nelle cure, il numero di pazienti che sopravvivono alla malattia è in costante crescita: oggi sono quasi 3,7 milioni, pari al 6,2% della popolazione.

Buone notizie: il 50% delle persone che si ammalano oggi ha la stessa aspettativa di vita di chi non sviluppa un tumore. Questo è il risultato di:
Diagnosi precoce
Nuove terapie mirate
Screening oncologici sempre più efficaci

Dati preoccupanti: il peggioramento degli stili di vita incide negativamente sulla prevenzione.
Il 60% degli italiani consuma alcol regolarmente
Il 33% è in sovrappeso, il 10% è obeso
Il 28% è sedentario
Il 24% fuma

Cancro e disuguaglianze socio-economiche

Non tutti hanno le stesse opportunità di prevenzione e cura. Il cancro colpisce tutti, ma chi vive in condizioni economiche svantaggiate ha maggiori difficoltà di accesso ai servizi sanitari e una minore possibilità di guarigione.

Fumo, sedentarietà e obesità sono più diffusi nelle fasce economicamente fragili.
Chi ha meno risorse ha un rischio di morte per cancro più alto del 20%.
La “tossicità finanziaria” colpisce il 26% dei malati di cancro italiani, costretti a sostenere spese elevate per cure, farmaci e viaggi verso i centri oncologici.

La lotta al cancro non può prescindere da un impegno concreto per eliminare le disuguaglianze e garantire cure di qualità per tutti.

Un nuovo approccio: la “People-Centred Care”

Il presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Francesco Perrone, sottolinea la necessità di un cambio di prospettiva nell’approccio alle cure oncologiche.

“Il cancro non è solo una diagnosi, ma una condizione che coinvolge l’intera sfera emotiva, psicologica e sociale del paziente”.

La nuova frontiera dell’oncologia è la “People-Centred Care”, un modello che:
Mette al centro la persona, non solo la malattia.
Coinvolge familiari e comunità nel percorso di cura.
Migliora la qualità di vita e l’aderenza alle terapie.
Ottimizza le risorse e riduce i costi sanitari.

Valutare la qualità di vita dei pazienti è fondamentale: i cosiddetti Patient-Reported Outcomes (PROs) permettono di raccogliere dati direttamente dai malati su sintomi ed effetti collaterali, migliorando il monitoraggio delle terapie.

Oggi, quasi il 70% degli studi clinici sui tumori include la qualità di vita tra gli obiettivi di ricerca, ma i risultati vengono pubblicati solo nella metà dei casi.

Serve un cambio di passo: il benessere del paziente deve essere una priorità, non solo la lotta contro la malattia.

Il cancro si combatte insieme

Il World Cancer Day 2025 lancia un messaggio chiaro: ogni malato ha una storia unica, ma uniti possiamo fare la differenza.

Prevenzione: bisogna rafforzare la sensibilizzazione sugli stili di vita sani.
Cure personalizzate: il paziente deve essere al centro del percorso oncologico, non solo la malattia.
Equità nell’accesso alle cure: nessuno deve essere lasciato indietro a causa delle difficoltà economiche.