Giornata mondiale del bacio, gesto del corpo e mistero dell’animo
Si celebra il 13 aprile la Giornata mondiale del bacio: enigma etologico, rito emotivo, promessa di fedeltà
Giornata mondiale del bacio. La data della ricorrenza si deve al bacio più lungo mai cronometrato: una coppia thailandese, durante una competizione, si è “dilettata” in un bacio per ben 46 ore. Successivamente i due innamorati hanno battuto il loro stesso record baciandosi per 58 ore, e così si è sovrapposta la data del 6 luglio. Ma al di la della durata, diciamo noi, ciò che conta è l’intensità e il trasporto.
Il bacio in natura e l’eccezione dei primati
La funzione sociale e affettiva del bacio è forse un altro enigma etologico e psicologico della nostra specie, in quanto esso non ha un ruolo fondamentale nella procreazione eppure rafforzando il legame di coppia ne aumenta le possibilità di concepimento e successo nella cura della prole.
Infatti il bacio stimola la produzione di ormoni vitali e rigeneranti come l’ossitocina che rafforza il legame tra i partner e delle endorfine responsabili del piacere e del benessere. Il piacere solidifica il legame e il legame potenzia il piacere, in un circolo virtuoso emotivo. L’Eros del bacio si apprende già con la suzione, anzi è innato, è il bacio che ci muove verso il seno materno, il latte della vita, il nutrimento dell’autostima.
Gli animali non si baciano anche se soprattutto i mammiferi superiori manifestano comportamenti affettivi simili come leccare, abbracciare, strofinare i musi, tuttavia ci sono animali che si baciano come noi: il bonobo e lo scimpanzé che infatti condividono con noi tra il 98 e 99 per cento del nostro DNA.
Forse non possedeva nozioni di biochimica ma Butler in Via col Vento lo aveva capito eccome quando dice a una Rossella ancora capricciosa e immatura, che ancora non conosce le miserie e gli orrori della guerra: “Tu dovresti essere baciata. E spesso. E da qualcuno che sa come farlo”.
Baci che si leggono
Il bacio non è una maratona, ma un rito del corpo e dell’anima.
Consacra una promessa, così al matrimonio lo sposo può baciare la sposa, ma non si consuma solo in coppia: è un gesto di alleanza che sugella un patto, può significare riverenza, come nelle cosche mafiose, complicità come quella delle streghe al demonio secondo le accuse che le vedevano danzare e sottomettersi al maligno nei sabba.
I baci conducono a sensazioni paradisiache e portano nelle bolge infernali.
“Quando leggemmo il disiato riso esser baciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante”. Nel cerchio dei lussuriosi, Francesca da Rimini racconta a Dante la storia della sua passione adultera per Paolo Malatesta, esplosa proprio in un bacio mentre i due stavano leggendo il passo di un romanzo cavalleresco. Dante non giudica i due amanti che hanno rivolto idolatricamente tutta la loro vitalità all’amore dei corpi e non a quello di Dio. Li colloca all’Inferno, in quanto meritano il castigo sul piano teologico, ma lui non può fare a meno di provare compassione per la loro tragedia.
Baci che si vedono
Nell’arte figurativa tra i più celebri dipinti troviamo Il bacio scintillante di Klimt nel contesto luminoso e colorato tipico delle sue ambientazioni fantastiche, Il bacio di Hayez considerato il manifesto dell’arte romantica italiana, Il bacio di Munch, olio su tela quasi mostruoso, in uno sfondo scuro dove i tratti dei due amanti non si distinguono più. Oscuro come l’ombrosa etimologia della parola Bacio.
Ed è in un bacio che muoiono Giulietta e Romeo, e in quel bacio per sempre vivranno. Si dice che il primo bacio non si scorda mai ma abbiamo bisogno di baci e contatto per tutta la vita, anche quando dobbiamo abbandonare il mondo.
Giuda tradì il Cristo anticipando questa rottura con un bacio, ma senza quel tradimento la risurrezione non si sarebbe mai realizzata e il piano della salvezza non si sarebbe compiuto. Forse allora quel tradimento fu il più doloroso atto di fedeltà.