Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore. Leggere non ha alcuno scopo, per questo ci rende liberi
Celebriamo oggi la relazione che si produce, relazione quasi mistica, tra un lettore e il libro scelto
In occasione della Giornata Mondiale del Libro vale la pena celebrare la relazione che si produce, relazione quasi mistica, quasi iniziatica, tra un lettore e il libro che ha scelto.
Una delle descrizioni più belle dell’avventura che compie il lettore approcciandosi al libro che sta per leggere è magistralmente raccontata da Marcel Proust in Dalla Parte di Swann all’interno della sua opera, Alla ricerca del tempo perduto.
‘’In quella specie di iridescente schermo di stati diversi che la mia coscienza, mentre leggevo, dispiegava simultaneamente, che spaziava dalle aspirazioni più profondamente nascoste dentro di me sino alla visione affatto esteriore dell’orizzonte che si offriva ai miei occhi dal fondo del giardino, quel che ch’era innanzitutto e più intimamente dentro di me, la leva in continuo movimento che governava tutto il resto, era la mia fede nella ricchezza filosofica, nella bellezza del libro che leggevo e il mio desiderio di appropriarmene, indipendentemente dall’identità del libro stesso’’. (Traduzione di Giovanni Raboni, edizione Mondadori).
Giornata mondiale del Libro
La scoperta di un mondo che se non leggessimo ci sarebbe precluso e, dunque, il desiderio di appropriarcene, di integrarlo e farlo nostro, per guardare con uno sguardo nuovo.
Se sappiamo porci liberamente, autenticamente, verso la scoperta allora la lettura sarà un viaggio splendido dentro noi stessi e, poi, dentro gli occhi degli altri.
La lettura non ha un fine utilitaristico, leggere non ha alcuno scopo, nessuna necessità causale. Se non quella di metterci in contatto con noi stessi e di capire quindi con una sensibilità più profonda i nostri simili e il mondo circostante.
Leggere ci cambia lo sguardo, questo è il segreto.