Giornata del Libro, intervista a Diego Galdino: “Fare l’amore e leggere, le cose più belle”
Intervista a Diego Galdino nelle Giornata Mondiale del Libro. Un appuntamento culturale importante anche per il valore del diritto d’autore
Nella Giornata Mondiale del libro e del diritto d’autore, che si celebra oggi, 23 aprile, l’intervista a Diego Galdino (classe ’71), scrittore romano, autore di cinque romanzi conosciuti in Europa e tradotti in diverse lingue. Il Messaggero lo ha definito il Cinderella Man della letteratura, scopriamo perché leggendo le sue parole:
“Mi sveglio ogni giorno alle 4:00, la mia vita è conciliare scrittura e l’attività del bar. Sono una persona normalissima, nata (letteralmente!) sul bancone del bar dove tuttora lavoro e dove a mia madre si sono rotte le acque. Il bancone del caffè ha influenzato la mia crescita, mi ha fatto conoscere le varietà umane, è accanto a questo bancone che ho imparato a camminare, che avevo la culla, mi sono innamorato per la prima volta dietro il bancone. È la mia casa. Però sono diventato scrittore in un altro luogo…”
Ce lo racconti...
“Un giorno è entrata nel bar una ragazza, una grande lettrice. Mi ha prestato uno dei suoi libri preferiti, ambientato in Cornovaglia e mi dice che il suo sogno sarebbe andare lì. Però la ragazza aveva un problema piuttosto serio di salute e non poteva fare viaggi. Così sono partito io: due ore di volo fino a Londra, sei ore di treno nella parte meridionale dell’Inghilterra, una corriera e sono arrivato sulle scogliere di Land’s End nella cittadina di Penzance e ho fotografo ogni cosa. Rientrato a Roma ho fatto sviluppare le foto e ho creato un album di foto per lei con accanto a ogni immagine la pagina del libro in cui quel luogo veniva descritto. Lei era davvero felice e commossa. Lì poi si è trasferita a causa dei suoi problemi di salute e non l’ho più vista…da lì ho pensato di raccontare questa storia e ho scritto il mio primo romanzo. Come scrittore sono nato sulle scogliere della Cornovaglia”.
Intervista a Diego Galdino: è difficile essere uno scrittore oggi?
“Sì, lo è, perché in Italia siamo più scrittori che lettori, eppure credo che non si possa essere scrittori senza esere lettori. Oggi per farsi conoscere occorre puntare moltissimo sui social, sul farsi conoscere nella realtà virtuale. Molte case editrici puntano a persone già molto seguite sui social, purtroppo.
Se mi dicessero di scegliere tra scrivere o leggere sceglierei sicuramente leggere. Dopo fare l’amore penso che sia una delle cose più belle che possa fare un essere umano. È anche vero che abbiamo bisogno di scrivere perché è una sorta di seduta di psicoterapia con noi stessi”.
Oggi è la Giornata Mondiale del Libro…ci dica qualcosa sui suoi romanzi
“I miei romanzi sono storie d’amore, di passione, di emozione e di evasione. Se dovessi paragonarli a un film li paragonerei a storie come Pretty Woman o Serendipity. Mi piacciono i sentimenti e mi piace leggerli e trasmetterli. Sono venute persone anche da altre nazioni che avevano letto i miei libri per farsi preparare il caffè da me e farsi firmare il libro. Questa è la soddisfazione più grande”.
Scrive di getto? Con penna o al Pc?
“La prima stesura è sempre di getto, per scrivere devi scrivere e non pensare, è un momento di emozione. E scrivo al computer perché la mia scrittura è davvero incomprensibile, anche io fatico a leggerla…diciamo che la mia mano non riesce a stare dietro al mio pensiero, corre troppo”.
Buona lettura allora, nella Giornata Mondiale del Libro!