Giornata Mondiale dell’Ambiente. Tozzi: “Ciò che mangiamo cambia il clima”
Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Il geologo Mario Tozzi: “Dieta e trasporti sono un gran pezzo del problema”
Oggi, lunedì 5 giugno si celebra la Giornata mondiale dell’Ambiente. Come ogni anno si tiene in questa giornata una “campagna globale”. La ricorrenza è stata istituita a Stoccolma dalle Nazioni Unite, in occasione della prima Conferenza dell’Onu sull’ambiente. Era il 1972.
Brevi cenni storici
In quella occasione venne redatta e adottata la Dichiarazione che sancì 26 principi in tema di diritti dell’ambiente e le responsabilità dell’uomo, finalizzati alla salvaguardia generale. Una celebrazione che intende ribadire la scarsità delle risorse a disposizione, che impongono un’urgente necessità di vivere utilizzando metodi e modalità sostenibili, in completa armonia con la natura.
Ecco perché diviene sempre più fondamentale prestare notevole attenzione nei confronti dei nostri comportamenti e azioni quotidiane. Un’applicazione da estendersi in diversi piani e momenti della nostra vita. Riguardano il modo in cui viviamo, lavoriamo, ci muoviamo all’interno di un pianeta che, al momento, sembra essere l’unica dimora a nostra disposizione
Per il 2023, la Giornata è rivolta alla ricerca di soluzioni in relazione alla crisi dell’inquinamento da plastica. L’hashtag e il conseguente appello lanciato infatti sui social è #BeatPlasticPollution: sconfiggi l’inquinamento da plastica. Il turismo è il settore al momento maggiormente attenzionato perché ritenuto tra i maggiori indiziati per la produzione di rifiuti di plastica.
L’importanza della divulgazione scientifica
E’ evidente come ognuno di noi viva in prima persona gli effetti dettati dagli sconvolgimenti degli equilibri naturali. In primo luogo quelli legati ai cambiamenti climatici che in un recente passato ci hanno privato di pioggia per molti mesi o al contrario, hanno prodotto quantitativi eccessivi di acqua in seguito a piogge, tali da compromettere salvaguardia e tutela di luoghi e vite umane.
Anche in giornate come questa la divulgazione scientifica assume un ruolo molto importante per lasciar comprendere alcuni dettagli anche ai non addetti ai lavori.
“In questo momento l’emergenza climatica è la più urgente, dovremmo azzerare le emissioni che alterano il clima” – ha recentemente affermato il Prof. Mario Tozzi, uno tra i più celebri volti della scienza in Italia, ricercatore presso l’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Centro Nazionale delle Ricerche.
“Ci si dovrebbe riunire e dire: “Da domani basta investimenti in petrolio, carbone e gas”. Non dico farli precipitare, ma almeno mantenere quelli attuali e, invece, si continua a investire”, ha ricordato il divulgatore scientifico.
Il geologo ha altresì ricordato il cambiamento all’interno delle sue norme alimentari, proprio al fine di tutelare l’ambiente: “Verso i 35 anni sono diventato vegetariano per ragioni ambientali” – ha detto Tozzi – “Quello che mangi cambia il clima. Per un chilo di bistecca argentina occorrono sette litri di petrolio (come per tutte le carni degli allevamenti intensivi) più 20 mila chilometri per arrivare da noi. Poi ho scelto di non avere auto a combustione: ora ho una vetturetta elettrica e la bicicletta. Dieta e trasporti sono un gran pezzo del problema”.
Secondo Tozzi, ma anche secondo noi, sarebbe decisamente più utile e idoneo sviluppare un’educazione ambientale sin dalle prime fasi della scolarizzazione. Al momento infatti, i programmi scolastici in tema di salute e tutela ambientale non pongono adeguatamente in risalto una problematica che andrebbe conosciuta in maniera sempre più precisa.
I libri di testo infatti trattano la materia in modo non sempre esaustivo e mediante analisi sovente incomplete. Ci si augura, insieme a decisi interventi di istituzioni politiche, un deciso cambio di rotta.
Sarebbe il giusto, degno regalo per questa ricorrenza. E anche per tutti noi.