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Giro d’Italia, E’ tiro al bersaglio contro Raggi e le buche di Roma

“E’ una vergogna!”, gridano i ciclisti riferendosi al pessimo stato del manto stradale della Capitale

E' un tiro al bersaglio contro il sindaco Virginia Raggi, quello che si sta verificando in queste ore dopo la singolare protesta dei ciclisti durante lo svolgimento dell'ultima tappa del Giro d'Italia nella Capitale. Il pessimo stato del manto stradale ha indotto gli atleti a richiedere la riduzione del percorso della tappa finale. Sui social hanno iniziato a spuntare uno dopo l'altro i commenti non proprio teneri contro l'amministrazione capitolina, la sua assoluta noncuranza rispetto a un evento inserito da tempo nell'agenda del Campidoglio, con le conseguenze e i risvolti facilmente prevedibili.

Ecco le dichiarazioni dei politici sulla tappa capitolina del Giro d'Italia:

"Il Giro d'Italia,che dopo tanti anni tornava nella città di Roma, è stato menomato e umiliato dalla disorganizzazione dell'amministrazione comunale incapace di prevedere le necessità di un evento del genere. Necessità che sono peraltro quelle di tutti i cittadini: camminare a piedi, in bici, in moto o in auto senza rischiare la vita. Complimenti al vincitore del Giro, Froome, ma le figuracce della Raggi più veloci della maglia rosa continuano rapidissime a fare il giro del mondo". (Maurizio Gasparri, F.I.)

"Raggi dimettiti per il bene di questa città dopo questa pessima figura che la Capitale è costretta a subire a livello internazionale. Mi vergogno di essere rappresentato da tanta incapacità. Non basta farsi scudo dietro all' onesta per nascondere una voragine di incapacità che mai la nostra città aveva vissuto". (Antonio Saccone, senatore Udc.)

"Grazie Virginia Raggi per la figuraccia mondiale: troppe buche sul tracciato di Roma, i corridori protestano e la corsa viene accorciata. La Capitale non merita un sindaco così incapace". (Mariastella Gelmini, F.I.)

"Ci mancava anche la figuraccia in mondovisione! L'ultima tappa del giro d'Italia è stata ridotta e declassata a mera-amara 'passerella' perché tempi e piazzamenti non sono validi per nessuna classifica. Questo perché i corridori, nella sostanza, si sono rifiutati di correre per la pericolosità da "buche" del manto stradale. E la mente torna al 2000, sotto Rutelli sindaco, quando la tappa a cronometro del giro si corse nel centro di Roma e tutto andò per il meglio. Fossimo in un'epoca politica normale, a cominciare dal Sindaco fino all'assessore ai Lavori Pubblici, l'intera squadra di governo rassegnerebbe le dimissioni per manifesta incapacita'. Ma anche stavolta, lo sappiamo già, sarà colpa di chi 'c'era prima'". (Patrizia Prestipino Pd)

"Da caput mundi a capitale mondiale delle brutte figure: con il pasticcio dell'ultima tappa del Giro d'Italia, con le buche e il pessimo stato del manto stradale che hanno 'accorciato' la corsa, l'amministrazione Raggi si conferma un fallimento totale. Roma non merita questo". (Barbara Saltamartini, Lega)

"La riduzione del percorso del Giro d'Italia nella Capitale a causa delle buche e del pessimo manto stradale configura una figuraccia mondiale della giunta Raggi che Roma non merita. Siamo di fronte alla necessità di una svolta nel governo della città e anche di un salto di qualità delle opposizioni in Campidoglio- conclude Cento- per preparare una nuova stagione". (Paolo Cento, Liberi e Uguali)

"Che vergogna, il Giro d'Italia fermato dalle buche mai riparate dai grillini. Grazie alla Raggi l'ultima tappa diventa… 'toppa d'Italia'. Roma colleziona un'altra gaffe mondiale". ( Fabio Rampelli, Fdi)

 

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