Giulia Michelini a 19 anni: “Volevo abortire ma ho cambiato idea”
L’interprete di Squadra Antimafia contro tutti per salvare il figlio: “lo tengo!”
Non è mai stata la figlia perfetta Giulia Michelini, sempre "poco costante a scuola, irrequieta". L'attrice di Squadra Antimafia ha vissuto l'adolescenza di una ragazza che preferisce commettere gli errori da sé piuttosto che seguire i moniti dei genitori, "quelli che ti dicono fai come vuoi, ma se non fai come vogliono loro vivi di sensi di colpa". Rimorsi che però non hanno mai avuto la meglio sullo spirito da tenera ribelle della Michelini, neppure quando a soli diciannove anni ha scoperto di essere incinta. "Avevo da tempo una storia con un ragazzo, otto anni più grande di me, conosciuto a un corso di vela, che però era molto complicata, quando ho scoperto di essere incinta". Racconta che "tutti, i miei genitori in testa, mi dicevano che mi sarei rovinata la vita" e che l’hanno convinta a fissare un appuntamento per abortire: "onestamente, non pensavo di tenerlo".
E' bastato un ferma capelli con delle ciliegine rosse a farle cambiare idea, un "elastichetto da bambina" che casualmente si trovava nella cabina telefonica usata da Giulia per telefonare alla madre per infonderle coraggio: "All’appuntamento sono andata da sola. È stata chiamata una ragazza, poi un’altra, non so neanche io che cosa mi ha portato ad alzarmi; so solo che a un certo punto sono andata” e poi, quella molla per capelli, “lo so, è stupido, ma vedendolo mi sono detta: va bene così, sto facendo la cosa giusta".
Giulia prende la decisione più importante della sua vita e decide di tenere il bambino, Cosimo Giulio, che oggi ha un sorriso splendido e vive la spensieratezza dei suoi dieci anni. "Se oggi penso alla cosa grande che è uscita dalla persona piccola che ero, non solo fisicamente, ma perché all’epoca ero veramente una bambina da formare, senza un minimo di coscienza di sé , se ci penso, be’, non saprei spiegare che cosa mi ha fatto dire: lo tengo".
Cosimo Giulio è il dono più grande che la vita potesse regalarle, oggi si può dire salva grazie a lui: "Sentivo che questa decisione dava una definizione ai miei contorni, mi consentiva di vedermi, di esserci. In quel momento forse avevo bisogno di sentirmi viva. A quell’età non desideravo un figlio, volevo indipendenza, sentirmi libera di andare come un treno, ma questo bambino, dandomi un peso specifico, credo che mi abbia salvato la vita. Ha allontanato la mia parte autolesionista, senza di lui è probabile che mi sarei persa".
Il suo spirito da ribelle la aiutò a compiere la scelta giusta ma le costò anche sei mesi lontana da casa e il silenzio, che come un muro, si era eretto tra lei e la sua famiglia. Alla vista del pancione però quella cortina di disapprovazione crollò come un castello di carte da gioco e ora Cosimo Giulio "è la luce dei loro occhi” dei nonni, “non so come farebbero se non ci fosse".