Giungla notturna a Termini: in 20 anni alla Stazione dimezzate le forze di Polizia
La sensazione di chi arriva a Termini di notte è di essere finiti in una specie di giungla, dove non esistono regole se non quella della vita mia contro la tua
Dopo le 8 di sera non ci sono più regole né difese. Il turista che abbia la disavventura di passare per la stazione corre seri rischi di essere aggredito, rapinato o molestato, soprattutto se donna. Barboni, drogati e anziani senzatetto, dormono sui marciapiedi. Un’immagine degradante della Capitale.
Si arriva a Roma dalle autostrade, dalle vie consolari, dagli aeroporti di Ciampino e Fiumicino oppure con un treno che finisce la sua corsa alla Stazione Termini. Sono circa 480.000 i viaggiatori che transitano in un anno da questa porta d’ingresso della Capitale e circa il doppio, 800.000, quelli che utilizzano gli autobus e le corriere nell’antistante Piazzale dei Cinquecento.
La stazione, inaugurata nel 1950 e più volte ristrutturata, è abbastanza efficiente, moderna, con molti servizi, librerie, negozi, sportelli bancari, bar, punti di ristoro e sale di attesa. Ma quando esci, da uno dei tre varchi più importanti, via Marsala, via Giolitti o il Piazzale dei Cinquecento, con la lunga fila di chi aspetta il turno per prendere il taxi, a seconda dell’ora, rischi di trovarti nella jungla, dove può succedere di tutto.
Sono 20.000 circa i senzatetto a Roma, 80 dormono alla Stazione Termini
Diseredati, straccioni, emarginati sotto effetto di alcol o metadone, vagano a qualsiasi ora nel quartiere e fanno capo alla Stazione per cercare un riparo per la notte. Una moltitudine umana che proviene da ogni parte del mondo, principalmente africani, latinoamericani, europei dell’est ma anche molti italiani senza casa, senza lavoro, senza nessuno che li aiuti. Sono 20.000 circa le persone senza fissa dimora, prese in carico ogni anno a Roma dai servizi sociali. Di queste 1 su 4 è donna e tra loro 1 su 3 è italiana, anziana, senza nessuno che se ne occupi.
Secondo gli operatori di Binario 95, nell’area Termini-Equilino, stazionano quotidianamente circa 80 persone homeless, tra cui una quindicina di donne. Se arrivi dopo le 8 di sera e fino al mattino, il paesaggio si trasforma. Spariscono turisti e traffico convulso. Poche macchine e mezzi pubblici attraversano le vie circostanti e si notano di più gli emarginati. Sembrano darsi appuntamento qui come una convenzione.
Il 6 giugno scorso due ragazze sono state aggredite da un uomo ubriaco armato di una bottiglia. Le ha mandate all’ospedale ed è stato identificato come un giovane di 25 anni, cittadino della Guinea, già responsabile di altre aggressioni. Sere prima un italiano di 40 anni, mentre chiedeva informazioni, è stato colpito da una lattina di birra da uno straniero.
In 20 anni dimezzate le forze di Polizia che operavano alla Stazione
Agli emarginati si sommano i professionisti del malaffare: ladruncoli, truffatori e prostitute. Nel 2022 in questa area ci sono stati 4.500 reati, più che altro furti, rapine, molestie anche sessuali. Aspettano i turisti che ignari sbarcano dai treni e non trovano subito un taxi per andare in albergo. In quei minuti di incertezza può scattare la richiesta di denaro che si tramuta in aggressione o il semplice furto della valigia. I bar e i ristoranti tutti intorno se possono chiudono, chi resta aperto sa che dovrà affrontare possibili richieste di denaro e di cibo e difendere i rari clienti dai possibili furti di telefoni, borse, qualsiasi oggetto possa essere rivenduto.
I gestori dei locali avvisano i clienti ma poi sono costretti a tramutarsi in agenti per recuperare la refurtiva tramite la rete locale di connivenze. Ti faccio mangiare gratis ma tu recuperi le borse e i cellulari che rubano ai miei clienti. Se non avessero questo mutuo scambio di agevolazioni non potrebbero neanche lavorare.
Nel 2022 si sono verificati 3.686 furti, più di 10 al giorno. Ci sono state 125 rapine, 11 estorsioni, 18 denunce per ricettazione e una per riciclaggio. Le truffe 57, 107 i danneggiamenti e 59 denunce per spaccio di droga. Se i reati avvengono all’interno della Stazione le telecamere di sorveglianza possono aiutare la Polizia a individuare i colpevoli, fuori possono farla franca. Negli ultimi 20 anni sono state dimezzate le forze dell’ordine alla Stazione Termini e i due presidi di Polizia nel Piazzale e nella Metropolitana sono stati chiusi.
Il gruppo di Scuola di Botte, di Simone Cicalone
In via Montebello si ritrovano un gruppo di amici davanti a uno di questi ristoranti. Sono una quindicina. Palestrati, tra i 30 e i 60 anni, italiani e stranieri, girano spesso di sera per la Stazione per sedare le risse tra malintenzionati, bloccare sul nascere le liti, aiutare chi si trova in difficoltà e intervistare chiunque sia disponibile a farsi riprendere.
Le telecamere e i microfoni non si soffermano sui volti se la persona non gradisce, portano rispetto e poi postano i video su YouTube, col nome di Cicalone Simone. Fanno capo a una palestra chiamata ironicamente Scuola di Botte. Hanno un discreto seguito: 540.000 iscritti e i video hanno molte condivisioni. I loro intervistati e i membri del gruppo spontaneo che cammina nella giungla notturna sono ex carcerati che hanno pagato il debito con la giustizia, sportivi, immigrati residenti, studenti.
Non sono una ronda notturna, sembrano più youtuber, animati da uno spirito di solidarietà e di fratellanza. Ogni volta girano attorno alla stazione, ai portici, ai giardinetti, salutano, offrono un caffè, una mano, un abbraccio a chi è solo e senza amici.
Di notte la sensazione è di essere nella terra di nessuno
La sensazione di chi arriva a Termini di notte, tuttavia, è di essere finiti in una specie di jungla, dove non esistono regole se non quella della vita mia contro la morte tua, del tutto è lecito, l’importante è sopravvivere. I racconti allucinanti dei testimoni di Cicalone ricordano quelli di 1997: Fuga da New York (di John Carpenter con Kurt Russel nel ruolo di Jena Plisskin), dove Manhattan era stata ridotta a una galera in cui i delinquenti si muovevano liberamente ma dove si poteva solo entrare e la polizia non metteva piede.
Le liti scoppiano più facilmente tra i barboni, per un posto da rivendicare, per un oggetto sottratto, per una risposta sgarbata. Non sono cattive persone ma sono spesso esseri umani stressati, senza nessuna fiducia nel prossimo, senza nulla da perdere, neanche la dignità. A loro si somma un mondo di ex galeotti, ladri, perditempo in cerca di “svoltare” la giornata a danno di qualche turista meno attento. L’anno scorso sono state denunciate 356 persone a piede libero, di cui 211 arrestate o fermate.
A Termini ci sono stati un omicidio colposo e 5 tentati omicidi. Cinque lesioni dolose, cinque aggressioni, 28 minacce e 17 stupri, un numero impressionante per un posto in cui transitano milioni di persone.
Rapine, emarginazione, droga e prostituzione minorile
Attraversi il Piazzale e ti dirigi verso Piazza della Repubblica. Prima di immetterti in via Luigi Einaudi, che porta alla fontana, sull’angolo a sinistra c’è un casotto, tipo bar. Le luci restano accese ma la notte è chiuso. Quell’area è il ritrovo della prostituzione maschile. Nei giardinetti attorno, la sporcizia è il segno distintivo del luogo: preservativi, siringhe, cartacce, plastica, cibo e lattine abbandonate.
A 100 metri da un Ufficio Postale, vicini alla Stazione e a 200 metri di uno degli hotel più lussuosi della Capitale: l’Anantara Palazzo Naiadi 5 stelle, c’è questo schifo. Insomma con il passare degli anni questo luogo di accesso alla città, che dovrebbe ricevere le cure più attente, per essere il luogo di primo impatto del turista e del forestiero che arriva a Roma, è diventato il ricettacolo di tutto il peggio che si possa immaginare nella nostra società.
Un girone infernale attraverso il quale passare indenni per poi aspirare a godersi le bellezze della Città Eterna, ma di eterno, dato anche il nome, alla Stazione “Termini”, c’è solo il rischio e la puzza e la sensazione invece che qualcuno potrebbe non arrivare a domattina. La sera del 31 dicembre scorso, notte di Capodanno, una giovane israeliana venne ferita a coltellate mentre si trovava davanti a una cassa automatica per fare il biglietto per l’aeroporto di Fiumicino.
Non è difficile trovarsi in mezzo a una rissa, per i momenti di tensione che possono sorgere tra i barboni che litigano per un posto lercio, per un materasso sporco o per un cartone, unico loro giaciglio per la notte. Ragazzi e ragazze frequentano questi luoghi di giorno per andare ai negozi Sephora o alla Nike e da Foot Locker, ma c’è sempre lo sbandato che prova a fermarti per chiedere qualche moneta e se non la ragazza non sta attenta allungano le mani. Poi quando i negozi chiudono il mercato della droga prende il sopravvento, soprattutto in via Giolitti. Le dosi corrono in cambio degli euro, di mano in mano.
Nuovi investimenti nelle forze dell’ordine
Le forze dell’ordine ci sono, nelle loro auto, controllano per quanto possono, ma sono oggettivamente poche, l’abbiamo precisato prima. Un problema che le istituzioni devono affrontare e che è ben presente al Sindaco Roberto Gualtieri che ha affrontato la questione in una riunione con il ministro Matteo Piantedosi e altri sindaci: “Abbiamo programmato un reclutamento di 300 uomini della polizia municipale nel 2024 che riteniamo insufficiente, ma abbiamo necessità di fare nuovi concorsi prima del Giubileo per avere almeno 800/1000 nuovi ingressi. C’è però un problema di risorse, perché senza queste diventa tutto molto difficile. Il decoro della sicurezza non è solo il rifacimento degli edifici, ma anche il controllo di sicurezza che deve essere rafforzata“.
Certo bisognerà tornare a investire sulle forze dell’ordine ma non basta. Non è con la sola repressione che puoi rendere vivibile l’area della Stazione Termini. Bonificare non basta, occorre garantire un aspetto non degradato della porta d’ingresso principale di Roma. Non so quale possano essere le strade, se le associazioni di solidarietà possano accogliere queste persone e indirizzarle verso una sorta di assistenza e recupero in centri attrezzati.
Vedo più complicato venire a capo delle forme di delinquenza, di furti, truffe e rapine. Le Stazioni sono luoghi privilegiati per questo tipo di malaffare. Senza una crescita culturale ed economica dell’intera comunità cittadina sarà difficile sradicare questi fenomeni dai marciapiedi della Metropolitana e della Stazione Termini. Però il degrado non è più tollerabile in una città come Roma.