Roma, gli immigrati dell’Infernetto si spostano a Ostia?
Rumors tra i residenti vogliono che alcuni immigrati dall’Infernetto giungano in una struttura privata a Ostia
All’insaputa di tutti, pare che il Comune di Roma con la compiacenza del presidente del Municipio X Andrea Tassone, abbia deciso di mettere in atto l’ennesimo spostamento per gli immigrati di Tor Sapienza. Queste persone, dopo aver portato disordini dentro il centro Alzheimer “Le Betulle” dell’Infernetto, ora dovrebbero essere spostati proprio dentro Ostia, precisamente in via Giuseppe Renato Bellot, accanto alla stazione di Castel Fusano. Potremmo definirla un’altra manovra nell’ombra quella di Marino e Tassone, che ancora una volta provano a spostare queste persone all’insaputa dei cittadini. Come appunto successe all’Infernetto, anche in questo caso il Municipio – nella totale segretezza – stava arredando una palestra in disuso della zona per porci gli immigrati all’interno. Chi doveva effettuare questi traslochi però è stato colto sul fatto dagli occhi di diversi condomini, che hanno visto attrezzare i locali con letti e altri accessori.
Intervistando gli abitanti della zona sulla faccenda, le testimonianze ci fanno capire come questa notizia sia attualmente rimbalzata solamente di bocca in bocca. Infatti al momento nessuno ha visto gli immigrati girare per la zona, ma ci s’imbatte solamente in qualche testimonianza di chi ha visto arredare la ex palestra con un personale specializzato. Anche se al momento gli immigrati non si sono visti in zona, la paura dei residenti è tangibile, in quanto sono molto allarmati da questa futura presenza. Il timore verso queste persone, come ci dimostrano le testimonianze, è dovuto alla conoscenza dei fatti di Tor Sapienza e dell’Infernetto, e sapere che i protagonisti di quelle violenze abiteranno sotto la loro casa, li rende ancora più intimoriti. Tra questi i più spaventati sono i padri di famiglia, che vivendo già in una zona senza sorveglianza e martoriata da alcuni tipi loschi provenienti dalla Stazione e dalla Pineta, non sono tranquilli a mandare i propri figli in giro la sera. Anche se la zona si può definire tranquilla, va ricordato che in passato qui diversi furti in auto si sono consumati ai danni dei condomini, favoriti dalla mancanza di sorveglianza.
L’ex palestra, che potrebbe essere il luogo deputato all’accoglienza, anche se per ora non giungono conferme, è una struttura piccola, che contiene al suo interno massimo 3-4 locali. Chi la conosce, dice che lo stabile pur avendo le docce non dispone di cucine. Da qui nasce un’ennesima paura di chi vive nello stesso condominio, temendo che gli immigrati per mangiare possano fare uso di bombole del gas con fornelletti, mettendo così a repentaglio la sicurezza della stessa palazzina. Chi ha avuto modo di vedere l’allestimento di questi locali per l’accoglienza, dice che dentro al massimo sono stati messi 20 letti, utilissimo per capire quante persone siano destinate lì. Va detto che, voci vicino all’amministratore di quel condominio, dicono invece che il progetto è stato bloccato nella serata del 3 dicembre, ma non ci sono dati ufficiali per confermarlo.
Sulla faccenda abbiamo sentito anche Luca Marsella, Casapound Italia, che si è attivato sulla questione: “Abbiamo ricevuto negli ultimi giorni molte segnalazioni dei cittadini, che lamentano la preparazione di una struttura per spostarci alcuni degli immigrati provenienti da Tor Sapienza, gli stessi poi dell’Infernetto che si erano resi protagonisti di violenze. Come già avevamo detto alla manifestazione dell’Infernetto, il problema dei centri d’accoglienza non si risolve spostando gl’immigrati da Tor Sapienza all’Infernetto, e ora dall’Infernetto a Ostia. Il problema va affrontato in modo diverso. La realtà di Castel Fusano – sempre per i residenti – è una zona abbandonata, che è diventata la sera ricovero di sbandati e di stranieri che bivaccano. In più c’è la vicinanza della Pineta di Castel Fusano, che sappiamo tutti quale situazione di degrado vive al suo interno. E’ grave che gli immigrati possano essere messi all’interno di un condominio privato, e che per l’ennesima volta tutto ciò potrebbe essere fatto senza il confronto con i cittadini della zona e con una decisione tenuta nascosta a tutti. Tassone, Marino o chi per loro, prima provano a nascondere i profughi dentro al centro Alzheimer, e ora ce li portano direttamente a casa, mettendoli proprio nei condomini privati! Noi di Casapound ci siamo dati appuntamento per vedere questa situazione e cercando di capirci un po’ di più sulla proprietà di questo posto, chi paga e chi c’è dietro a questa situazione. Insieme ai residenti cercheremo di fare opposizione , poiché già loro sono tutti allarmati”.