Gooodbye Robin…
L’ultima grande maschera del cinema e del teatro se ne va. Robin Williams è morto
Quando ho ricevuto la notizia non ci volevo credere. Robin chi? Morto? E' uno scherzo di cattivo gusto?
Poi, tristezza.. Infinita.
Quando se ne va un uomo come Robin Williams ti tornano alla mente tutte le cose che ha fatto, tutte le pazzie che ha detto, tutta la malinconia che raccontavano i suoi occhi dietro un sorriso grande così.
Non era uno dei tanti, no. Non era nemmeno uno dei pochi. Era lui, era Robin e tanto basta. Uomo dalle mille facce che erano una, la sua. Da sempre protagonista di lungometraggi di quelli che lasciano il segno, il piccolo Mork era diventato grande, tanto che, ormai, aveva cominciato a brillare di luce propria già da un pezzo. Dal professore romantico e visionario dell'Attimo Fuggente al dj in Vietnam alla tata ingombrante fino al robot innamorato con in mezzo e prima e dopo tutta una serie di geniali e dolci stramberie che solo i grandi avrebbero potuto permettersi. Riempiva lo schermo colorandolo, trasformandolo. Bastava uno sguardo dei suoi.
Il suo grande amore per il mare e la Natura lo avevano visto protagonista di diversi progetti televisivi di spessore come il celebre documentario dedicato ai delfini che lui stesso aveva presentato con tanto di muta subacquea. Si era speso in tanti progetti per la salvaguardia dell'ambiente e la sua prorompente verve, allora, si faceva delicata, dolce, paterna per poi tornare ad esplodere di nuovo.
E allora eccolo lì, il Cronauer trasferito in Vietnam che fa ridere chi deve andare a combattere e morire per non si sa cosa. E' sempre lì, dietro a quel microfono. Mette su uno di quei dischi che non ti fanno pensare alla guerra assurda che dovrai combattere, al dolore di una morte che ti aspetta in mezzo alla jungla. Mette su quel disco. E' dedicato ai ragazzi. Parte la musica. Sorride, mentre una lacrima gli inumidisce il viso.