Governo, Pd e M5S in rotta: dall’Emilia-Romagna il colpo di grazia?
Zingaretti intende sciogliere il partito, Di Maio si dimette da capo politico. Il Premier Conte sempre più in bilico ma fa finta di niente, come Alì il Comico in Iraq
Test per l’esame di giornalismo. Il candidato consideri i seguenti titoli e le seguenti dichiarazioni inerenti le ripercussioni che le imminenti Regionali – soprattutto in Emilia-Romagna – potrebbero avere sull’esecutivo rosso-giallo:
a) «Zingaretti: “Dopo le Regionali sciolgo il Pd e lancio un partito nuovo”» (Tgcom24, 11 gennaio. Che diventerebbe l’equivalente politico di Amanda Lear).
b) «Di Maio: “Mi dimetto da capo politico”. Terremoto nel M5S alla vigilia delle regionali» (Tg La7, 22 gennaio. Almeno stavolta non c’è il rischio di far saltare festività a Rocco Casalino).
c) «Delrio: vinciamo noi in Emilia-Romagna. Ma se si perde ci saranno problemi» (Corriere della Sera, 20 gennaio. Tipo il dover giustificare su un piano logico due premesse mutuamente escludentesi).
d) «Di Maio abbandona la guida dei 5 Stelle al tracollo, Zingaretti annuncia lo scioglimento del Pd, Renzi litiga con tutti. Il Governo è finito» (il leader della Lega Matteo Salvini. Ci sarebbe anche Speranza, ma forse sarebbe stato troppo crudele sottolinearlo).
Ciò posto, il candidato commenti, prescindendo da espressioni quali “Alì il Comico”, la seguente affermazione del bi-Premier Giuseppe Conte: «Dire che le elezioni regionali siano un voto sul Governo è sbagliato. Non credo ne potranno derivare fibrillazioni sul Governo. Ma aspettiamo di valutare, confidiamo che il voto possa dare più energia alle forze che sostengono il Governo».