Green Pass sui treni, Orsa Trasporti: “Tensione e pericolo per i capotreno”
Il controllo del certificato verde causa disordini sui mezzi di trasporto
Daniele Povegliano, capotreno di Trenitalia e segretario del sindacato Orsa Trasporti, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
Da oggi green pass obbligatorio sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza. “Siamo ancora in una fase di assestamento” ha affermato Povegliano. “Quello che registriamo è un clima di tensione generalizzato che nei trasporti ha assunto dei connotati particolarmente importanti.
In 54 stazioni sono previste manifestazioni, è ovvio che questo impatta notevolmente sull’organizzazione del lavoro e sulla necessità di tutelare il personale che deve verificare i green pass.
In questa pandemia siamo diventati una risorsa e probabilmente ci si è accorti molto di più della centralità del capotreno, quando invece tempo fa addirittura qualcuno aveva prospettato la possibilità di treni senza capotreno”.
Green Pass sui treni, criticità e nuovi compiti per i capotreno
“Molto spesso il capotreno si è trovato a controllare il rispetto dell’obbligo di mascherina e a volte ha subito anche delle aggressioni per questo, è chiaro che questa introduzione del green pass rischia di far emergere un ulteriore elemento di criticità, ci aspettiamo un supporto non solo dalle aziende, ma anche dalle istituzioni. Se il passeggero facesse resistenza nel mostrare il green pass?
Nel quadro delle linee guida emanate dal governo, sono state adottate delle specifiche istruzioni da parte di Trenitalia e Italo: se un passeggero si rifiuta di mostrare il certificato verde, il capotreno si attiva chiamando la polizia e facendo scendere il viaggiatore alla prima fermata.
E’ chiaro che ci aspettiamo che la macchina funzioni. Se ci si immagina che il capotreno e la sala operativa, senza adeguato supporto delle forze dell’ordine, possano gestire questa nuova iniziativa diventa tutto più complicato, la preoccupazione c’è. Alcune persone individuano nel capotreno il responsabile di una misura che risulta indigesta a queste persone. Sono preoccupato perché c’è stato un climax, all’inizio era una situazione del tutto nuova, piano piano si sono stratificate una serie di misure che hanno impattato sull’organizzazione del lavoro.
Stress e malessere per i capotreno
Ci auguriamo che in linea di massima i controlli siano efficaci e soprattutto le persone acquistino il biglietto avendo effettivamente il green pass. Oggi il viaggiatore per acquistare il biglietto deve dichiarare di essere in possesso del green pass, ovviamente poi bisogna verificare che il possesso sia effettivo. Finora il sistema ha tenuto nel complesso, ma dobbiamo immaginare la situazione del singolo capotreno che si è trovato ad affrontare viaggiatori che si rifiutavano di rispettare le norme anticovid anche in maniera provocatoria.
Se il governo non tiene conto che è necessario far parlare le istituzioni con le aziende cercando di coordinare al meglio le procedure di intervento, la situazione diventa estremamente complicata e a volte anche pericolosa per il personale. C’è stato un incremento delle aggressioni e nella maggior parte dei casi si è trattato di alterchi legati al rispetto delle norme anticovid.
Lo stress quotidiano legato a queste nuove modalità ha inciso, in un quadro in cui l’orario di lavoro è rimasto quello che era previsto prima dell’arrivo di tutte queste nuove responsabilità. Il personale ci sta dando segnali molto forti di stress e di malessere, il contesto complessivo certamente non aiuta a svolgere una prestazione relativa con serenità”.