Green Pass sul lavoro dal 15 ottobre e ancora non si sa chi paga e chi controlla
A soli 4 giorni da quella data spartiacque, giuridica, etica e politica rappresentata dal 15 ottobre, c’è ancora molta confusione sulle modalità di verifica del documento
Dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre (data del termine dello Stato di Emergenza) i lavoratori dovranno esibire il Green Pass per accedere al posto di lavoro. Preoccupa la situazione di caos generale che potrebbe crearsi.
Non è infatti ancora stabilito di preciso chi controllerà la validità del certificato verde e chi dovrà pagare le spese per i tamponi di coloro che rifiutano la somministrazione.
A soli 4 giorni da quella data spartiacque, giuridica, etica e politica rappresentata dal 15 ottobre, c’è ancora molta confusione sulle modalità di controllo e gestione della situazione.
Il caso Bologna, dove le aziende pagheranno i tamponi
Le aziende si stanno organizzando autonomamente come accade ad esempio a Bologna dove alcuni stabilimenti metalmeccanici pagheranno il tampone ai loro lavoratori che respingono il trattamento sanitario.
Ma vediamo le regole nel dettaglio.
Oltre al personale dipendente qualunque altro soggetto che intenda accedere a un ufficio pubblico – eccetto gli utenti – dovrà essere munito di “green pass” (visitatori, autorità politiche, lavoratori di soggetti terzi che svolgano attività a favore della Pa, come addetti alla manutenzione, ecc.);
Sono esclusi dall’obbligo i soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti dal ministero della salute;
Il possesso della certificazione verde non fa venir meno gli obblighi di isolamento e di comunicazione in capo a chi dovesse contrarre il Covid-19 o trovarsi in quarantena;
L’ottimismo del ministro Brunetta e la crescita con il ritorno in azienda
Il green pass e il ritorno al lavoro in presenza “significa che intere parti delle nostre città ricominciano a vivere” e a consumare: “vuol dire reddito, molto probabilmente nell’ultimo trimestre di questo 2021 avremo un boom” e “molto probabilmente il tasso di crescita non sarà del 6% ma di più, 6,2-6,3”.
Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta a ‘Forum in Masseria’. Brunetta prevede “un effetto di trascinamento molto di questo anno sul prossimo. E’ molto probabile che il 2022 partendo da questa eredità positiva dia una sorpresa positiva di crescita attorno al 5%, non al 4,5%”.
Intanto mercoledì 13 ottobre la questione potrebbe essere affrontata in Conferenza delle Regioni.
“Allungare la durata minima del Green Pass da 48 a 72 ore è possibile, anzi doveroso”, afferma Salvini; proprio per evitare confusione e tensioni nelle aziende.