Grottaferrata, casa di cura abusiva: scoperta la salma di un 90enne
Nell’impianto trovati anche farmaci e cibo scaduti. Titolare indagata per omicidio colposo, maltrattamenti e altre violazioni
Grottaferrata – Come poteva un’anziana signora, il cui reddito era inadeguato con i suoi presunti capricci, frequentare così assiduamente un lussuoso resort? O piuttosto, perché?
Queste le domande sorte in seno al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, in seguito a costanti pedinamenti di una signora 62enne di Frascati. L’indagata era già un volto conosciuto, in quanto gravata da precedenti penali.
Messi sul chi vive dall’uscita di un furgone delle onoranze funebri dal resort, gli agenti hanno deciso di intervenire. Nel corso delle perquisizioni nella casa di cura, l’orribile scoperta: la salma di un novantenne. Cadavere per il quale l’indagata non ha potuto mostrare né il certificato di morte, né alcun documento identificativo.
Cinque gli “ospiti”, alloggiati in piccoli bilocali, ricavati all’interno di quel resort così lussuoso. Ritrovati in condizioni igienico-sanitarie pessime. E ancora, costretti a mangiare cibo scadente (anzi spesso scaduto) e curati con medicinali andati a male. Oltre al danno, peraltro gravissimo, la beffa: 100.000 euro la retta annuale per risiedere il quel “paradiso”. Attività completamente sconosciuta al fisco, comunque.
Le immediate indagini hanno quindi permesso di scoprire come M.A. gestiva di fatto una casa di cura totalmente abusiva, senza autorizzazioni o titoli professionali. Parossistica l’assenza di infermieri o personale sanitario abilitato: era la stessa proprietaria, del tutto indebitamente, a somministrare i farmaci agli anziani.
Ora, per due di questi sfortunati ospiti basteranno le cure della propria famiglia per rimettersi in forze. Mentre per gli altri tre è stato necessario il ricovero, data la precarietà delle loro condizioni di salute.
Una disavventura durata fin troppo.