Gualtieri e Lotito divisi da una foto: i quartieri del tifo romanista e laziale
Come si ripartisce il tifo tra Roma e Lazio nei quartieri della città? Una volta le due squadre rappresentavano anime diverse ma è ancora così?
L’attenzione riservata dal Sindaco Gualtieri all’arrivo del neoacquisto giallorosso Romelu Lukaku, ha fatto saltare i nervi, al presidente Claudio Lotito. Le due realtà calcistiche sono la storia e l’orgoglio di Roma e creare conflitti non servirà alla comune causa di fare il bene delle società e della capitale.
Non si pretende che scatti il “volemose bene” per carità, ma almeno un pensiero razionale di cosa possa dare maggiori vantaggi alle singole società di calcio e alla stessa città che rappresentano in Italia e nel Mondo si. Sono due compagini che giocheranno, oltre che nella serie A, nella Champions League (Lazio) e nella Uefa League (Roma) di quest’anno e tutti ci aspettiamo risultati che portino in alto il nome dell’Italia e di Roma. Senza rinunciare allo sfottò sacrosanto e divertente del dopo partita.
Gli inizi del campionato lasciano molto a desiderare per entrambe i club
Parlando di Roma e Lazio si potrebbero raccontare decenni di battute e di scherzi. Fintanto che tutto resta in ambito sportivo o familiare, tra amici di diverse fazioni, però. Un gioco delle parti di cui ridere al bar il lunedì o dopo le partite. Che non deve mai sfociare in offese o violenze. Quest’anno le due squadre romane, con velleità di alta classifica entrambe, hanno iniziato male. La Roma ha pareggiato fuori casa con la Salernitana, che lotta per non retrocedere, e perso in casa col Genoa, una neopromossa. La Lazio addirittura ha perso negli ultimi minuti con il Lecce in Puglia e poi in casa con il Sassuolo.
Per fortuna la terza partita è andata bene per la squadra biancoceleste, che ha sbancato il Maradona battendo il Napoli, una delle favorite per lo scudetto, mentre la Roma ha perso male in casa col Milan. Napoli e Milano due antagoniste non solo calcistiche di Roma città. Normale che i nervi siano a fior di pelle. In questo contesto lo sfottò fa presto a diventare qualcosa di più o di peggio.
La foto di Gualtieri con Lukaku è parso uno sgarbo verso il popolo laziale
Logico quindi che le foto del sindaco Roberto Gualtieri con il neo acquisto della Roma, Romelu Lukaku, abbiano fatto arrabbiare i tifosi della Lazio, che si sono sfogati su Twitter e Instagram. Lo stesso presidente della Lazio, Claudio Lotito ha prima cercato di glissare: “La foto di Gualtieri con Lukaku? Non voglio commentare, non voglio fare polemiche istituzionali” e ha aggiunto: “Da rappresentante delle Istituzioni non credo opportuno dire tanto su questa cosa. Certo ho letto le dichiarazioni, ma sulla foto preferisco non dire nulla, mi fermo qui…”.
Poi ci ha ripensato mostrando un certo risentimento, invitando a “pensare piuttosto ai danni causati dai tifosi giallorossi” che sono andati ad accogliere il neo-acquisto della squadra di Mourinho a Ciampino, martedì 29 agosto. “Chi paga per le auto danneggiate e per quanto successo?“, si è domandato Lotito forse alludendo a una responsabilità della società giallorossa verso i cittadini danneggiati dai tifosi romanisti.
La sua frecciata infine l’ha riservata alla campagna acquisti: “Io per la mia squadra ho speso cento milioni, sono quello che ha speso più di tutti, senza ricevere alcun favoritismo per la mia posizione. Altri invece non hanno comprato nessuno, hanno preso giocatori solo in prestito…”.
Le esuberanze eccessive dei romanisti a Ciampino e i danni alle auto in sosta
Il sindaco è un romanista dichiarato, fin qui niente di male. Inoltre è del PD mentre Lotito è di Forza Italia e anche qui passi. Tuttavia Gualtieri si è sempre speso perché la sua Amministrazione non facesse mancare la giusta vicinanza anche alla Lazio. Diverse le iniziative organizzate dal Campidoglio, anche su spinta dell’assessore Alessandro Onorato. Non è mancato anche l’invito in comune per celebrare il secondo posto e la qualificazione Champions. Invito formale al quale, secondo quanto si apprende, sinora non c’è stato seguito.
Il presidente laziale si è aggrappato alla polemica seguita all’episodio di martedì 29 agosto, quando circa 5.000 tifosi romanisti si sono recati all’Aeroporto di Ciampino per accogliere Romelu Lukaku, il centravanti belga, neo acquisto della società capitolina. L’ha portato a Roma il boss della squadra, Mr. Friedkin, che ha voluto andarlo a prendere di persona a Bruxelles, con il proprio aeroplano, ponendosi direttamente alla guida del velivolo. Quasi non si fidasse della parola ricevuta e temesse un voltafaccia all’ultimo minuto del giocatore. Cosa non difficile visto il recente passato di sgarbi con l’Inter, il Chelsea e la Juventus.
C’era grande entusiasmo tra il popolo romanista, tanto che alcune decine di tifosi non hanno esitato a salire sulle vetture in sosta nel parcheggio dell’aerostazione, per poter ammirare il signor Lukaku in tutto il suo splendore. Ne sono uscite malconce sette vetture, tra cui la panda seminuova di Martina Innamorati, che si era recata a lavoro. L’episodio del danneggiamento delle auto ha poi avuto un seguito nella lettera della proprietaria della panda alla A.S.Roma, non per chiedere un risarcimento ma per dimostrare tutto il suo sdegno verso il gesto della tifoseria, in parte addossandone la colpa a chi “non sa educare la propria tifoseria. “
Dal punto di vista del comportamento non c’è la tifoseria virtuosa e quella no
Il punto però non è questo. Le società di calcio non possono essere ritenute responsabili degli atti vandalici che commettono i tifosi fuori dallo stadio. La loro giurisdizione si ferma agli impianti sportivi e anche su questo ci sarebbe da obiettare. In passato le due tifoserie hanno saputo esprimere il peggio della loro esuberanza sia l’una contro l’altra, sia verso altre tifoserie. Non è che ce n’è una più virtuosa e una meno.
I tifosi sono persone che rappresentano parte di una collettività e in quanto tali dovrebbero comportarsi secondo le regole del vivere civile, che valgono per tutti. La loro buona educazione dipende dalle singole storie familiari di ciascuno e non la si può addossare a una società di calcio. Lo stare in gruppo tuttavia fa compiere gesti che da singoli non sarebbero capaci di fare. Da questo punto di vista non c’è da salvare o da difendere nessuna delle due.
Una buona regola è invece che un sindaco si dimostri accogliente e disponibile con chiunque nell’ambito cittadino porti prestigio e fama alla causa di Roma città. Quindi bene ha fatto Gualtieri a mostrarsi in foto con il neo acquisto e bene farà se festeggeranno i risultati ottenuti dalla Lazio nel campionato passato o per prossimi successi.
“Io sono tifoso della Roma, è inutile nasconderlo. Poi i tifosi sono intelligenti e sanno distinguere tra il calcio e i doveri istituzionali di rappresentare tutti i cittadini. I tifosi sanno benissimo la differenza“. Cosi il sindaco di Roma Roberto Gualtieri a margine del comitato per la sicurezza in prefettura, commentando le critiche ricevute per la foto assieme a Lukaku.
L’anima borghese della Lazio e popolare della Roma: è ancora così?
Come si ripartisce il tifo tra Roma e Lazio in città? Una volta le due squadre rappresentavano due anime della capitale ma è ancora così? O non sono piuttosto lo specchio l’una dell’altra e come fenomeno ultras non sono del tutto simili all’immagine di altre tifoserie dei principali club italiani?
Filippo Celata e Gabriele Pinto hanno trattato questo argomento con un articolo dal titolo La geografia del tifo a Roma, pubblicato su ricercaroma.it il 26 aprile 2022, dal quale ho tratto i dati seguenti.
Non esistono molte ricerche del genere in Italia, uno dei pochi sondaggi è quello della Demos&Pi, fatto a livello nazionale, dal quale si deduce che il 40% degli Italiani tifa per un club e di questi circa il 7% sono i romanisti e il 3% i laziali. In base ad altre ricerche StageUp e Ipsos del 2021, i romanisti sarebbero in tutto 1.847.000 e i laziali 547.000. Dati che si riferiscono all’Italia intera e non è possibile stabilire quanto sia il peso del tifo dei rispettivi club nella città di Roma e nei suoi quartieri.
Le origini delle due società hanno dato vita a credenze circa il lor seguito che non so quanto fondamento abbiano oggi. La Lazio, nata per prima, nel 1900, a Roma Nord, dove ora sorge il villaggio Olimpico/ Stadio Flaminio, avrebbe lì il suo feudo più consolidato. La Roma invece ha avuto una genesi più popolare, riferendosi al Campo Testaccio, all’epoca quartiere operaio, dove giocò fino al 1940, dopo le fusioni di società minori. La tifoseria romanista ha sempre rivendicato un’anima più proletaria, ambientata nella zona sud e in contrasto coi quartieri borghesi dei signori.
Ancora adesso la Lazio ha il suo centro di allenamento a Formello, Cassia bis, zona Nord e la Roma a Trigoria, sulla Laurentina. Il nome Lazio sembra poi che fu scelto per attirare tifosi dalle altre province mentre quando ancora Roma non era una metropoli di 4 milioni di abitanti, che accoglie la stragrande maggioranza dei residenti, anche temporanei, della Regione. Fu facile invece per la società rivale scegliere il nome lasciato fortunatamente libero.
Dove si concentra il tifo romanista in città
Abbiamo detto che i quartieri di Roma Nord sono considerati feudi laziali mentre altri quartieri del centro e di Roma sud vengono attribuiti al tifo giallorosso. In base a recenti ricerche fatte con l’ausilio dei dati personali raccolti dai social network, per vendere spazi pubblicitari mirati, basate sugli interessi espressi dagli utenti, che di certo non nascondono l’appartenenza calcistica come più facilmente succede per quella politica, si è arrivati a una suddivisione del territorio in zone biancocelesti e giallorosse. Il rapporto sarebbe di 3 a 1 a favore dei romanisti in città, mentre nella regione il rapporto si abbassa a un laziale ogni 1,7 romanisti, ma come si vede resta sempre un vantaggio della Roma.
Certo ci sono zone dove c’è una maggiore presenza di laziali nelle aree esterne, come Balduina, Boccea, Ostiense, Tiburtino, Settecamini, Tor sapienza, ma raramente questa si traduce in maggioranza. Le zone più romaniste si concentrano attorno alla Stazione Termini, Esquilino, San Lorenzo, Monti, Trastevere, Celio ma anche a Prati e ovviamente a Testaccio e poi lungo la periferia est: Torre Angela, Tor Bella Monaca, Tor Vergata. Ugualmente figurano ormai a prevalenza romanista anche zone come il Salario, Tuscolano, Quadraro, Centocelle e sorprende anche il quartiere di Primavalle, che la tradizione vorrebbe laziale.
Dove si concentra maggiormente il tifo biancoceleste
I romanisti sono sempre in maggioranza ovunque, tuttavia vi sono quartieri dove la presenza laziale è più marcata, anche se non maggioritaria. Se nei quartieri più giallorossi il rapporto è di 334 romanisti per 100 laziali, in queste altre zone il rapporto è di 42 laziali ogni 100 romanisti. Meno di un terzo.
Il pattern più evidente non sembra tanto essere quello storico nord-sud, quanto quello centro-periferia. I quartieri più laziali sono infatti, in termini relativi tutti decisamente periferici: Ciampino, Ostia, Settecamini, Bufalotta, Fidene, Salaria-Serpentara, Labaro, San Basilio. Quest’ultima è la zona che, in numeri assoluti, mostra uno dei picchi più evidenti. Picchi analoghi si riscontrano anche in aree relativamente più centrali, sebbene esterne al centro vero e proprio.
In primo luogo si conferma la relativa consistenza di laziali nei quartieri di Roma nord, che vanno da Medaglie d’Oro a Corso Francia, passando per Balduina e Vigna Clara, mentre altre zone di Roma nord sembrano più equilibrate, se non addirittura a prevalenza relativa di romanisti, come alcuni tratti della Cassia. D’altro lato, notevole risulta la presenza relativa di laziali nella zona di Roma sud che va da Ostiense a Portuense.
La bellezza dello sport vinca sugli altri atteggiamenti
Anche se il tifo romanista risulta prevalente, con un rapporto più del doppio, se consideriamo il dato regionale complessivamente, le due tifoserie non si distinguono più, come in passato, per caratteristiche sociali ed economiche differenti. Si sono andate omologando nel tempo o forse è più vero il contrario, visto che i romanisti sembrano abitare prevalentemente i quartieri del centro storico e i laziali quelli periferici e dei centri minori della regione. Questo dato ci deve far riflettere sulla necessità che si abbandonino i vecchi pregiudizi riguardo entrambe le componenti delle tifoserie e si cerchi il massimo rispetto degli uni verso gli altri. Visto che si è più simili di quanto si poteva pensare. Nessuno chiede fratellanze assurde. Rispetto sì.
Dare una immagine del tifo e della sportività di una città non è mai una cosa secondaria, oggi che il calcio gira sui mass media e sul web, ed è visibile nel mondo intero le brutte figure corrono e creano problemi. L’appaluso decretato dai romanisti al secondo gol milanista di Leao, nella terza giornata di campionato, va nel senso giusto. La Roma stava perdendo per 2 a 0 in casa, contro una rivale del nord ma il gesto sportivo valeva il prezzo del biglietto da solo. Un campione che fa una prodezza ti riconcilia con lo sport e con la vita e questa è la strada da percorrere, per Roma e Lazio, possibilmente assieme. Rispetto, questo chiede, in campo e fuori, il programma di fair play tra club e tra presidenti e tifosi.
La foto di Lukaku è di Claudio Pasquazi