Guerra Israele-Hamas, l’Olocausto e gli inquietanti simboli di ritorno
A Parigi dipinte delle stelle di David sulle mura di case e negozi. E l’ambasciatore di Tel Aviv all’Onu se l’appunta sulla giacca contro la mancata condanna dei terroristi palestinesi
Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, da più parti sono stati fatti paragoni con il Nazismo. E non a caso, vista la libido genocidaria di un movimento che nel proprio statuto prevede l’eliminazione dello Stato ebraico. Ora, però, la situazione si è fatta decisamente più inquietante, con la ricomparsa di simboli che si sperava fossero morti e sepolti in un tragico passato.
La guerra e la ricomparsa dei simboli dell’Olocausto
«Non avete imparato nulla negli ultimi ottant’anni» ha tuonato davanti all’assemblea delle Nazioni Unite, come riporta Il Riformista, Gilad Erdan, ambasciatore di Tel Aviv all’Onu. Aggiungendo, come precisa l’Adnkronos, che «io e il mio team da ora in poi indosseremo le stelle gialle» usate al tempo della Shoah per identificare gli ebrei. «Le indosseremo finché non vi sveglierete e condannerete le atrocità di Hamas» ha concluso il diplomatico israeliano, stigmatizzando il silenzio del Consiglio di Sicurezza.
La sua, naturalmente, era una provocazione, ma quasi contemporaneamente in Francia accadeva qualcosa di estremamente grave. Come infatti riferisce Le Soir, sulle mura di una sessantina di case e negozi parigini sono state dipinte delle stelle di David.
Un gesto ignobile che d’altronde riflette il rigurgito di antisemitismo di cui sono espressione le cosiddette piazze pacifiste pro-Palestina. Dove, anche in Occidente, la richiesta di fermare la guerra appare più che altro un pretesto per attaccare i “sionisti” e inneggiare ai jihadisti islamici.
Segnali preoccupanti, che non possono essere in alcun modo sottovalutati, soprattutto perché la Storia, vichianamente, rischia sempre di ripetersi. E un Olocausto solo è già stato un Olocausto di troppo.